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F1, Sprint Qualifying San Paolo: la pole di Bottas e la rimonta di Hamilton© Getty Images

F1, Sprint Qualifying San Paolo: la pole di Bottas e la rimonta di Hamilton

Il pilota finlandese della Mercedes conquista la Sprint Qualifying (e di conseguenza la pole position) davanti a Verstappen (Red Bull) e Sainz (Ferrari), ma l’attenzione è tutta per Hamilton, autore di ben 15 sorpassi in 24 giri.

14.11.2021 ( Aggiornata il 14.11.2021 13:32 )

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Una vera e propria prova di forza. Sulla pista di Interlagos sulla carta favorevole alla Red Bull è invece la Mercedes a brillare, con Valtteri Bottas che conquista la Sprint Qualifying del Gp di San Paolo (la seconda stagionale dopo quella di Monza) davanti a Max Verstappen (Red Bull) e a Carlos Sainz Jr (Ferrari), ma a brillare intensamente è la stella di Lewis Hamilton, che, costretto a partire in fondo alla griglia per via della irregolarità dell’ala posteriore della sua Mercedes, conclude la Sprint Qualifying in quinta posizione dopo aver effettuato ben 15 sorpassi in 24 giri. Una sorta di allenamento intensivo in vista della gara vera e propria in programma oggi pomeriggio a partire dalle 18, che lo vedrà retrocedere al decimo posto (con cinque posizione di penalità in griglia) per via dell’utilizzo del quinto motore endotermico stagionale.

La squalifica di Hamilton e la multa a Verstappen

In attesa che la Sprint Qualifying del Gp di San Paolo prendesse il via, ha tenuto banco per ore l’episodio che ha visto per protagonista la Mercedes W12 numero 44 guidata da Lewis Hamilton, che al termine delle Qualifiche è stata analizzata dai commissari (come avviene in modalità random per le varie monoposto al termine di ogni qualifica) riscontrando però una irregolarità sull’ala posteriore, con il flap superiore che con il DRS aperto presentava una estensione massima maggiore agli 85 mm previsti dal Regolamento. Una situazione, questa, che ha visto la Red Bull grande protagonista, perché secondo quanto rivelato via Twitter dal giornalista di GloboTv Rafael Lopes, sarebbe stata proprio la scuderia di Milton Keynes attraverso il progettista Adrian Newey e il capoingegnere Paul Monaghan un’ora prima dell’inizio delle qualifiche (svoltesi venerdì, come avviene nei weekend con il format della Sprint Qualifying) a denunciare alla Federazione l’eccessiva flessibilità dell’ala posteriore della Mercedes W12 di Hamilton, capace di piegarsi sopra i 260 Km/h. Inevitabile la decisione da parte della Federazione di aprire un’indagine in merito un’ora e mezzo dopo la conclusione delle qualifiche, protrattasi però fino alle 18 di ieri pomeriggio (sabato).

Come se questo non bastasse, nella notte tra venerdì e sabato contestualmente a quella a carico di Hamilton, la Federazione ha deciso di mettere sotto inchiesta anche Max Verstappen, reo di aver toccato l’ala posteriore di Hamilton in regime di parco chiuso in un’area normalmente riservata ai soli commissari. Una situazione, questa, scoperta solo grazie al video realizzato da un tifoso che ha fatto il giro della rete, e che Mercedes ha usato a scopo difensivo sostenendo che l’ala si fosse danneggiata (divenendo così irregolare) dopo esser stata toccata dal pilota olandese. Ipotesi alquanto inverosimile ritenuta poco credibile anche dai commissari (al pari di Lewis Hamilton), ma che è stata punita con una multa di 50.000 Euro per via della sua pericolosità e che spingerà la Federazione a prendere dei seri provvedimenti per il futuro. Resta da capire il senso di questa leggerezza da parte del pilota olandese della Red Bull, che avrebbe rischiato di venir pagata molto pesantemente dalla scuderia austriaca.
Per quanto riguarda invece Hamilton, pur assodata la buona fede del team campione del mondo, la Federazione ha deciso di squalificare l’eptacampione del mondo dalle qualifiche svoltesi nella giornata di venerdì, facendolo partire dall’ultima posizione in griglia al via della Sprint Qualifying. Una situazione difficile per ogni pilota, ma non per Lewis, il quale, ha cercato di ottimizzare il possibile in occasione della Sprint Qualifying odierna al fine di poter partire il più avanti possibile in griglia in vista della gara di oggi pomeriggio. Impresa con il senno di poi ben riuscita.

La forza della Mercedes nella Sprint Qualifying di San Paolo

Al termine di una Sprint Qualifying davvero intensa e molto divertente (a differenza dei precedenti esperimenti di Silverstone e Monza) è dunque Valtteri Bottas a conquistare la pole position del Gp di San Paolo, dopo essere riuscito al via con gomme soft e partendo dalla parte più sporca della pista a bruciare Max Verstappen (su gomme medie), facendosi così perdonare il grave errore compiuto domenica scorsa in Messico, e a gestire la rimonta della pilota olandese (superato nelle prime curve, e più precisamente alla Descida do lago, dalla Ferrari di Carlos Sainz Jr (anch’esso su gomme soft), prima di venir risorpassato a sua volta da Verstappen all’altezza del quarto giro), che, vista la squalifica di Hamilton e la partenza in fondo allo schieramento, ha preferito non prendersi eccessivi rischi preferendo accontentarsi del secondo posto finale, che gli consente comunque di guadagnare altri due punti nei confronti del campione inglese della Mercedes (portandosi, dunque, a +21).

Chi invece ha entusiasmato i tifosi brasiliani con una emozionante gare di rimonta è stato senza ombra di dubbio Lewis Hamilton (sopra raffigurato), che, a bordo di una W12 apparsa molto ben bilanciata e dotata della potenza del nuovo motore endotermico, senza calcoli legati alla strategia di gara o al consumo delle gomme, è stato praticamente libero di attaccare compiendo ben 15 sorpassi in 24 giri di Sprint Qualifying risalendo dal ventesimo al quinto posto finale (che quest’oggi in griglia diventerà decimo per via della sostituzione del motore endotermico, il quinto stagionale).

Bisogna dire che Hamilton non è nuovo a questo tipo di imprese: già il 27 Agosto 2006 quando ancora militava in GP2, l’eptacampione del mondo della Mercedes sul circuito di Istanbul si esibì in una emozionante rimonta che lo portò dal ventunesimo al secondo posto finale. Una dimostrazione, quindi, del grande talento di cui ancora oggi Hamilton è dotato, e che lo porta a tirare fuori il 110% nei momenti di maggiore difficoltà. Significativo è stato a fine gara il team radio con la squadra, in cui ha detto “Non è ancora finita!” a dimostrazione che Lewis non ha nessuna intenzione di arrendersi, e che proverà fino alla fine a dare tutto se stesso (a cominciare dalla gara di oggi pomeriggio che lo vedrà nuovamente impegnato in una gara di rimonta) per provare a conquistare quell’ottavo titolo mondiale che gli consentirebbe di diventare il pilota più titolato nella storia della Formula 1. Red Bull e Verstappen permettendo, in una giornata che ha visto l’altro pilota della scuderia di Milton Keynes, Sergio Perez, chiudere alle spalle di un ottimo Carlos Sainz Jr, terzo con la sua Ferrari SF21.

Ferrari: il capolavoro di Sainz (3°), e le difficoltà di Leclerc (7°)

Una partenza a dir poco eccezionale. Carlos Sainz Jr è riuscito a regalare alla Ferrari un terzo posto impensabile dopo quanto emerso dalle Qualifiche del Gp di San Paolo grazie e sopratutto all’ottimo scatto al via della Sprint Qualifying, che lo ha visto superare l’AlphaTauri di Gasly e le Red Bull di Perez e di Verstappen grazie al maggior grip garantito dalla gomma morbida salendo così dal quinto al secondo posto.

Vero, nel corso del quarto giro Verstappen è poi riuscito a risorpassare Sainz con lo spagnolo che ha poi concluso la sua Sprint Qualifying in terza posizione, ma quello che ha impressionato con una SF21 non del tutto impeccabile è stata la gestione della gomma morbida da parte del pilota spagnolo, capace di gestire alle sue spalle stringendo i denti il tentativo di rimonta da parte di Perez. Un risultato questo, che non solo gli ha consentito di guadagnare un punto nella Classifica Piloti, ma che gli darà la possibilità di poter partire dal lato più pulito della pista, consapevole, però, del fatto che la gara di Interlagos per la Ferrari non sarà una gara facile, vista anche l’ottima forma della McLaren di Lando Norris, che ha chiuso sesto alle spalle di Hamilton ma davanti alla Rossa di Charles Leclerc, autore a sorpresa di una gara un po' sotto tono, riuscendo comunque a tenersi alle spalle l’AlphaTauri di Pierre Gasly (ottavo, partirà settimo per via delle cinque posizioni di penalità comminate ad Hamilton per l’utilizzo del quinto motore endotermico stagionale). Il pilota monegasco della Ferrari al termine della Sprint Qualifying è sembrato essere piuttosto deluso, sostenendo che deve lavorare su stesso e che la macchina va forte, e che è lui che si era fatto superare in Sprint Qualifying. L’augurio, forte e sincero, è che Charles già oggi in gara possa ritrovare la grinta dei giorni migliori, dando così il suo prezioso e fondamentale contributo nella lotta contro la McLaren per il terzo posto nel Mondiale Costruttori.

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