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F1 Città del Messico: la vittoria di Verstappen e la tenacia di Hamilton© Getty Images

F1 Città del Messico: la vittoria di Verstappen e la tenacia di Hamilton

Il pilota olandese domina la gara davanti all’eptacampione del mondo e al compagno di squadra Perez. Ferrari 5° e 6° con Leclerc e Sainz, alle spalle di un buon Gasly.

08.11.2021 ( Aggiornata il 08.11.2021 17:24 )

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Una vittoria netta, mai messa in alcun modo in discussione. Max Verstappen su Red Bull domina il Gp di Città del Messico (18° prova del Mondiale 2021 di Formula 1) disputato nella serata italiana sul circuito dedicato ai fratelli Rodriguez e porta a 19.5 i punti di vantaggio nei confronti di Lewis Hamilton (Mercedes) al termine di una gara decisa di fatto al via grazie a una partenza a dir poco suicida da parte di Valtteri Bottas (classificatosi quindicesimo dopo esser stato toccato all’altezza di curva 2 sempre nel corso del primo giro dalla McLaren di Daniel Ricciardo) che, anziché chiudere la porta al pilota olandese della Red Bull, finisce con il chiudere la porta all’eptacampione del mondo inglese, favorendo paradossalmente proprio Verstappen, abile a sfruttare la scia, prendere la testa della corsa e scappare via. Al termine della gara saranno 16.555 i secondi di vantaggio dell’olandese nei confronti del rivale per la lotta al titolo iridato, che nel finale si è dovuto difendere dall’assalto della seconda Red Bull di Sergio Perez, terzo ed autore di un’ottima gara. Quarto (e a conferma dell’ottima efficacia della power unit Honda in altura) troviamo l’AlphaTauri di Pierre Gasly, autore di una gara di sostanza davanti alle due Ferrari di Charles Leclerc e di Carlos Sainz Jr, con la scuderia di Maranello che pur conquistando il terzo posto della Classifica Costruttori è stata protagonista di una gara dalla quale ci saremmo aspettati francamente di più. A punti l’Alfa Romeo grazie all’ottavo posto di Kimi Raikkonen, con Giovinazzi penalizzato ancora una volta dalla strategia incomprensibile del team di Hinwil.

La vittoria di Verstappen e l’harakiri di Bottas

Una vittoria determinata dallo scatto al via. Il Gp di Città del Messico è stato vinto da Max Verstappen sostanzialmente al via della corsa. Come avevamo sottolineato nell’analisi delle qualifiche, l’unico modo per l’olandese di provare a sovvertire il deludente esito delle qualifiche era sfruttare bene lo scatto al via, visto che a differenza delle altre piste il circuito Hermanos Rodriguez presenta dalla linea di partenza fino alla prima curva un rettilineo di 948 metri, che, se adeguatamente sfruttato con una buona scia, può consentire di effettuare diversi sorpassi. Cosa, questa, puntualmente avvenuta al via della gara: dopo pochi metri Bottas (partito dalla pole position) si trova in mezzo alla carreggiata, Verstappen alla sua sinistra ed Hamilton alla sua destra. Logica vorrebbe che il pilota finlandese stringesse la traiettoria verso sinistra, lasciando più spazio sulla destra al proprio compagno di squadra. Bottas, invece, credendo che Hamilton sia alle sue spalle, senza guardare (colpevolmente!) gli specchietti, finisce con lo spostarsi un pochino più a destra, lasciando così un po' più di spazio a sinistra a Verstappen, il quale sfruttando la potenza del motore Honda e la scia indirettamente offertagli da Bottas, riesce quasi con una certa facilità ad arrivare davanti a tutti all’ingresso di curva 1 e a prendere così la testa della gara, davanti alla Mercedes di Hamilton e alla Red Bull del proprio compagno di squadra Perez, con Bottas giratosi in curva 2 dopo esser stato toccato dalla McLaren di Daniel Ricciardo, e costretto a una gara di rimonta a dir poco anonima che lo vedrà concludere in quindicesima posizione, con la sola soddisfazione del giro più veloce sul finire della gara con gomme soft appena montate.

Un vero e proprio disastro, quello realizzato da Bottas, per il team campione del mondo anche e sopratutto in Classifica Costruttori, ma al contempo un vero e proprio lasciapassare per la vittoria per Verstappen e per la Red Bull, che, una volta passato in testa, ha sostanzialmente ribadito quel passo gara a dir poco irraggiungibile che già si era visto nel corso della FP2 denotando anche una pregevolissima gestione delle gomme, con Hamilton che ha provato finché ha potuto ad eguagliare il ritmo gara di Verstappen non riuscendovi, al punto da dover ammettere via radio che il pilota olandese era troppo veloce per lui su questa pista. Come poi non bastasse, nel finale di gara Hamilton si è dovuto difendere dagli assalti di Sergio Perez (autore di un’ottima gara davanti al pubblico di casa premiata dagli appassionati di tutto il mondo con il Driver Of The Day), desideroso di conquistare una preziosa doppietta che avrebbe consentito alla Red Bull addirittura di conquistare la testa della Classifica Costruttori. In questo caso, però, è stata decisiva la forza di volontà del campione inglese della Mercedes, che nel finale è riuscito dando tutto se stesso a difendersi dagli attacchi del pilota messicano.

Max Verstappen conquista così la sua nona vittoria stagionale (la terza in terra messicana dopo quelle del 2017 e del 2018), con il Mondiale piloti che, visti anche i 19.5 punti di vantaggio nei confronti di Hamilton, sembra sempre più prendere la direzione di Milton Keynes, e con il Mondiale Costruttori che di fatto si è riaperto da una parte grazie all’errore al via di Bottas e all’anonima gara di rimonta dal fondo che ha consentito alla Red Bull di recuperare in un solo colpo ben 22 punti, dall’altra grazie al preziosissimo contributo che Sergio Perez sta dando alla scuderia di Milton Keynes. Una dimostrazione, questa, di quanto in un Mondiale così equilibrato tra Mercedes e Red Bull oltre al valore delle due prime punte è basilare poter contare anche sul supporto delle seconde punte (Bottas e Perez). Se è vero che in alcune gare il pilota finlandese della Mercedes non ha mancato di dare il suo onesto contributo (una su tutte la vittoria in Turchia), è altrettanto vero, però, che in queste ultime gare (presumibilmente grazie a una migliore conoscenza della RB16B) Perez sia costantemente in crescita, e non è da escludere che proprio il messicano in questa fase del campionato potrà essere un prezioso ago della bilancia a favore della Red Bull, tornata ad essere nelle ultime due gare la monoposto più performante, grazie al prezioso contributo di Adrian Newey, tornato al fianco della squadra dopo il brutto incidente in bici accusato quest’estate, e non a caso salito sul podio assieme a Verstappen e a Perez per ricevere il premio destinato alla squadra.

Un talento di nome Gasly

Il Gp di Città del Messico conferma una volta di più il talento del 25enne pilota francese dell’Alpha Tauri Pierre Gasly. Nonostante il suo ritmo gara fosse inferiore a quello del trio di testa (Verstappen, Hamilton, Perez) il pilota originario di Rouen (classificaotsi quarto)pur disputando una corsa di fatto in solitaria è riuscito comunque a tenersi alle spalle le due Ferrari di Leclerc e di Sainz, tirando al massimo quando era necessario (ad esempio nel finale, quando Sainz ha provato a ridurre il distacco), e gestendo al meglio le proprie gomme nelle altre fasi di gara. Una corsa da vero e proprio veterano da parte di Gasly, che forse paga ancora oggi l’esperienza negativa in Red Bull nella prima parte del Mondiale 2019, ma che meriterebbe seriamente di essere preso in considerazione dai top team, visto il grande talento e il potenziale che sta dimostrando in Alpha Tauri.

Ferrari e il ritorno al terzo posto in Classifica Costruttori

Un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Se da una parte la Ferrari approfittando della penalità di Lando Norris (utilizzo quarta power unit stagionale) e degli errori di Ricciardo (contatto con Bottas al via in curva 2, e rimonta dal fondo, conclusasi in dodicesima posizione) torna al terzo posto in Classifica Costruttori portando a 13.5 i punti di vantaggio nei confronti della McLaren, dall’altra, però, la scuderia di Maranello è stata protagonista di una gara decisamente sottotono conclusa in quinta e sesta posizione con Charles Leclerc davanti a Carlos Sainz Jr, ma con un passo gara decisamente inferiore non solo rispetto a quello del duo Red Bull-Mercedes, ma anche nei confronti dell’Alpha Tauri di Pierre Gasly. Poco è servito nel corso del 59° giro lo scambio di posizioni tra i due piloti, con Sainz che nel corso del penultimo giro ha poi restituito la posizione a Leclerc. Se con le medie la SF21 tutto sommato ben si era comportata, è stato sopratutto con le gomme dure che la Rossa ha faticato seriamente (sopratutto con Leclerc), quasi come se consumasse eccessivamente la gomma, o non riuscisse a mantenerla nel corretto range di temperatura. Elemento, questo, che dovrà essere analizzato con molta attenzione anche in vista delle prossime gare.

Alfa Romeo: Raikkonen a punti, Giovinazzi penalizzato dalla strategia

Una gara positiva a metà. Se da una parte l’Alfa Romeo conquista punti preziosi per la Classifica Costruttori grazie all’ottavo posto di Kimi Raikkonen, dall’altra però l’ennesima strategia suicida della scuderia di Hinwil penalizza ancora una volta la gara di Antonio Giovinazzi, salito al via addirittura fino al sesto posto approfittando del contatto tra Bottas e Ricciardo in curva 2. Il pilota di Martina Franca (forse per testare le gomme dure in vista di un possibile montaggio per Kimi) è stato fatto rientrare troppo presto ai box, e, una volta uscito alle spalle del duo Ricciardo-Bottas, non è più riuscito con le gomme dure a superarli, anche vista la maggiore competitività di McLaren e Mercedes, chiudendo così in undicesima posizione, fuori dalla zona punti. Comprensibile la rabbia di Giovinazzi a fine gara, un po' meno la strategia Alfa.

La gara degli altri

Oltre all’ottavo posto di Kimi Raikkonen, il Gp di Città del Messico ci ha regalato il settimo posto di Sebastian Vettel, che ha fatto il massimo che poteva con la sua Aston Martin. Punti preziosissimi anche per Fernando Alonso, che regala all’Alpine un buon nono posto al termine di una gara condotta come sempre con il coltello tra i denti, così come per Lando Norris, che, partito nelle retrovie per aver montato la quarta power unit stagionale, conclude la gara messicana al decimo posto, regalando alla McLaren un punticino comunque utile in Classifica Costruttori, nonostante il sorpasso ad opera della Ferrari.

Le Classifiche iridate

In Classifica Piloti Max Verstappen porta a 19 i punti di vantaggio su Hamilton: 312.5 i punti dell’olandese contro i 293.5 del campione del mondo uscente. In terza posizione troviamo Valtteri Bottas con 185 punti, seguito da Perez (165), Norris (150), Leclerc (138), Sainz (130.5), Ricciardo (105), Gasly (86), e Alonso (60).

In Classifica Costruttori la Mercedes resta in testa con 478.5 punti, seguita dalla Red Bull a quota 477.5 punti. La Ferrari torna al terzo posto con 268.5 punti, seguita dalla McLaren a quota 255 punti. In quinta posizione troviamo a pari merito Alpine e AlphaTauri con 106 punti, seguite dall’Aston Martin a quota 68, Williams (23), e Alfa Romeo (11).

Prossimo appuntamento con la Formula 1 Domenica 14 Novembre, con il Gp di San Paolo, con diretta esclusiva su Sky, e differita serale in chiaro su TV8.

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