Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Bottas-Hamilton: è prima fila Mercedes a Città del Messico!© Getty Images

Bottas-Hamilton: è prima fila Mercedes a Città del Messico!

Il pilota finlandese conquista a sorpresa la pole precedendo Hamilton. Seconda fila Red Bull con Verstappen e Perez. Ferrari sesta con Sainz e ottava con Leclerc.

07.11.2021 ( Aggiornata il 07.11.2021 12:55 )

  • Link copiato

La pole che non ti aspetti. A partire davanti a tutti al via del Gp di Città del Messico in programma questa sera alle 20 (ora italiana) sul circuito dedicato ai fratelli Rodriguez non sarà la Red Bull come FP2 e FP3 lasciavano presagire, ma la Mercedes, in evidente difficoltà nelle suddette sessioni, capace di piazzare in prima fila non solo Valtteri Bottas (alla terza pole stagionale), ma anche Lewis Hamilton. La scuderia di Milton Keynes si deve accontentare della seconda fila con Max Verstappen davanti al compagno di squadra ed idolo di casa Sergio Perez. Parziale delusione anche in casa Ferrari, con Carlos Sainz Jr sesto e Charles Leclerc solamente ottavo al termine di un Q3 sottotono, condizionato nel primo run da un rallentamento ad opera dell’AlphaTauri di Yuki Tsunoda.

La pole di Valtteri Bottas e la grande forza della Mercedes

Non mollare mai, anche quando la situazione sembra critica e il tuo avversario pronto a infliggerti una pesante batosta. È questo il segreto della Mercedes, capace di trasformare a Città del Messico una possibile e probabile debacle (generata in buona parte dall’ala posteriore, incapace di generare sufficiente downforce) in una prima fila che ha del sorprendente, sopratutto dopo quanto visto al termine della terza sessione di prove libere, con la W12 di Lewis Hamilton staccata di oltre sei decimi dalla RB16B di Sergio Perez. Decisiva a quel punto è stata la voglia di ribaltare quel passivo così pesante, con gli uomini del team campione del mondo uscente che non hanno esitato a rifare completamente ex novo il set-up delle monoposto di Hamilton e di Bottas, riuscendo a quel punto a trovare la quadra, potendo anche contare sul maggiore grip garantito dall’asfalto del circuito messicano, dopo la polvere alzata dalle monoposto nel corso delle due sessioni di libere per via dello scarso utilizzo della pista stessa nel corso degli ultimi due anni, e il filler presente in alcuni tratti del circuito nel corso della FP3 per una perdita d’olio accusata da una monoposto di Formula 4 in una gara di contorno.

Con un grip maggiore in pista, la W12 è quindi tornata ad evidenziare tutto il suo potenziale, e Valtteri Bottas è stato abile nel corso del primo run in Q3 a trovare il miglior tempo, ribadito ulteriormente nel corso dell’ultimo tentativo (1’15”875), battendo così di 145 millesimi il compagno di squadra Lewis Hamilton, passato dall’imbarazzo di essere staccato sei decimi e mezzo dalla Red Bull in FP3 alla sorpresa di essere addirittura secondo al termine delle Qualifiche. Un exploit, quello Mercedes in qualifica, accolto dal team tedesco quasi come una vittoria, e che ha consentito a un emozionato Valtteri Bottas di ricevere oltre al consueto ruotino destinato al poleman anche un premio speciale (come possiamo vedere dalla foto di apertura) dalle mani del tre volte campione del mondo Jackie Stewart eccezionalmente destinato all’autore della pole di questa gara: la riproduzione del casco con cui Juan Manuel Fangio conquistò 70 anni fa il suo primo titolo mondiale a bordo dell’Alfa Romeo.

Red Bull e la seconda fila di Città del Messico

Dominare FP2 e FP3 rifilando dai cinque ai sei decimi e mezzo ai tuoi rivali più stretti per il titolo, capaci però di conquistare l’intera prima fila, retrocedendoti così in seconda. Non c’è dubbio sul fatto che la seconda fila Red Bull a Città del Messico sia senza ombra di dubbio una forte delusione per la scuderia di Milton Keynes dopo quanto visto nelle suddette sessioni di prove libere, con Sergio Perez e Max Verstappen davanti a tutti. Con le qualifiche, però, la situazione è improvvisamente cambiata: a una ritrovata competitività della Mercedes per via del maggiore grip in pista è coincisa una maggiore difficoltà della Red Bull, con la RB16B ritrovatasi di botto con un retrotreno molto più instabile, come evidenziato sia da Verstappen (terzo) che da Perez (quarto) nei team radio. A conferma delle difficoltà della Red Bull nel trovare grip ci sono anche le dichiarazioni rilasciate da entrambi i piloti al termine delle qualifiche, con Verstappen che ha raccontato le difficoltà accusate dalla squadra nel far funzionare le gomme ed ottenere maggior grip con un’aderenza definita addirittura terribile, e con Perez che ha esplicitamente dichiarato che la monoposto guidata durante le Qualifiche non era la stessa della FP3.

Come se non bastasse l’evoluzione della pista (e il maggior grip) a favorire decisamente la Mercedes, decisiva è stata anche l’incomprensione tra Sergio Perez e il pilota AlphaTauri Yuki Tsunoda. Dopo aver dato la scia al compagno di squadra Pierre Gasly (autore di un’ottima qualifica conclusa al quinto posto), il pilota nipponico del team di Faenza avvertito dell’arrivo delle due Red Bull all’altezza di curva 10 era andato lungo la via di fuga per dare via libera alle due monoposto del team di Milton Keynes, senonchè Perez, arrivato troppo vicino a lui, ha finito con il perdere la deportanza raccogliendo dell’aria sporca e sbagliando così la frenata, rischiando anche il tamponamento dell’Alpha Tauri. Questa incomprensione tra i due piloti ha finito però anche con il danneggiare il giro di Verstappen che stava sopraggiungendo in quel momento, perdendo presumibilmente almeno un paio di decimi.

L’attenzione della Red Bull è ora rivolta verso la partenza: a differenza delle altre piste, sul circuito Hermanos Rodriguez di Città del Messico la prima curva è presente infatti al termine di un lungo rettilineo di ben 948 metri dalla linea del traguardo, per cui Verstappen partendo dal lato più pulito della pista potrebbe tentare subito un attacco quantomeno nei confronti di Hamilton per conquistare la seconda posizione.

Ferrari sesta con Sainz e ottava con Leclerc

Un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. La Ferrari esce dalle Qualifiche del Gp di Città del Messico con la consapevolezza da una parte di avere una monoposto capace di ben comportarsi sul circuito dedicato ai fratelli Rodriguez (quantomeno nei confronti della McLaren, rivale per la lotta al terzo posto nella Classifica Costruttori), dall’altra di aver perso un’occasione preziosa di qualificare Charles Leclerc davanti alla McLaren di Daniel Ricciardo (settimo), in una gara che vedrà l’altra monoposto del team di Woking guidata da Lando Norris partire dal fondo della griglia per la sostituzione della power unit (quarta stagionale). Guai a pensare, però, a una qualifica semplice per la scuderia di Maranello: su una pista che sulla carta avrebbe dovuto esaltare quantomeno le caratteristiche della SF-21 non sono mancati errori dei piloti, nonché momenti di panico, come nel caso di Carlos Sainz Jr (sesto), che una volta tornato in pista a Q1 ripresa dopo la lunga sosta necessaria per gli steward per riparare le barriere in seguito al contatto contro di esse dell’Aston Martin di Lance Stroll (con il pilota che per fortuna è uscito illeso dalla propria monoposto) ha avvertito improvvisamente di non avere potenza nel lungo rettilineo che lo separava dalla prima curva.

Un momento di concitazione ai box della Rossa risolto grazie alla freddezza dell’ingegnere di pista dello spagnolo, Riccardo Adami, che ha guidato Sainz nei vari tentativi di riaccensione della power unit, andati per fortuna a buon fine.

Chi invece ha evidenziato delle difficoltà maggiori rispetto al solito è stato Charles Leclerc (ottavo): il monegasco, capace normalmente di fare la differenza in Q3, nelle qualifiche messicane ha commesso diversi errori nel corso del Q3 (probabilmente per via di un retrotreno apparso non del tutto stabile), ma sopratutto ha pagato la presenza del traffico nel terzo settore che ha finito purtroppo con il rovinare la sua prestazione.

In casa Ferrari, però, non tutto è da buttare via: nel primo settore (quello che sulla carta doveva riservare maggiori criticità per la scuderia di Maranello) la nuova power unit introdotta in Russia ha funzionato molto bene permettendo al monegasco di far segnare addirittura la velocità di punta più alta, nonché in alcune occasioni il parziale record. Elementi questi che, se ben sfruttati al via, potrebbero consentirgli di compiere alcuni sorpassi.

Le qualifiche degli altri

Analizzando i risultati delle Qualifiche del Gp di Città del Messico, non si può non rimanere colpiti dal quinto posto dell’AlphaTauri di Piere Gasly. Se già nelle libere il pilota francese si era ben comportato, in qualifica ha potuto addirittura sfruttare il vantaggio della scia fornitagli nel primo settore da Yuki Tsunoda (nono e costretto a partire dal fondo dello schieramento per la sostituzione della power unit, la quarta stagionale), conquistando un quinto posto che gli consente di partire davanti alla prima delle due Ferrari (Sainz sesto). Stesso lavoro anche in casa McLaren, con Lando Norris (decimo e costretto anche lui a partire dal fondo dello schieramento per via dell’utilizzo della quarta power unit stagionale) pronto a dare la sua scia al compagno di squadra Daniel Ricciardo nel primo settore per guadagnare il maggior numero di posizioni possibili in griglia. Alla fine il pilota australiano ha conquistato il settimo posto, a sandwich tra le due Ferrari.

Da registrare l’harakiri dell’Alpine con Alonso eliminato in Q1 nello stesso weekend in cui Esteban Ocon (quindicesimo) sarà costretto a partire dal fondo dello schieramento per la sostituzione della power unit.

Le penalizzazioni al via del Gp di Città del Messico

Diversi i piloti che subiranno penalità in griglia rispetto al risultato della qualifica: se George Russell (Williams) subirà cinque posizioni di penalità (alla fine divenute effettivamente tre per la massiccia quantità di monoposto costrette a cambiare il motore) per via della sostituzione del cambio, Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), Lando  (McLaren), Ocon (Alpine) e Stroll (Aston Martin) partiranno dal fondo dello schieramento per la sostituzione della power unit (quarto motore stagionale).

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi