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L'incidente di Grosjean in Bahrain e la visita di Vettel in ospedale© Getty Images

L'incidente di Grosjean in Bahrain e la visita di Vettel in ospedale

Nell’autobiografia da poco uscita il pilota francese ricorda la visita dell’ex ferrarista alle sei di mattina del giorno successivo all’incidente a cui è sopravvissuto per miracolo.

01.11.2021 ( Aggiornata il 01.11.2021 16:11 )

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Un episodio che ha cambiato la sua vita. Non c’è dubbio sul fatto che l’incidente occorsogli in Bahrain sul circuito del Sakhir Domenica 29 Novembre 2020 abbia rappresentato una sorta di crocevia per la carriera ma anche e sopratutto per la vita del pilota francese Romain Grosjean.
Già essere sopravvissuto a quella palla di fuoco generata dalla fuoriuscita del carburante dopo l’impatto contro il guardrail (avvenuto a 180 Km/h) in seguito al contatto con l’AlphaTauri di Daniil Kvyat con la monoposto spezzata in due (con tanto di avantreno rimasto infilato in mezzo alle lame del guardrail stesso) rappresentava una sorta di vittoria per l’ex pilota della Haas.

Essere riuscito a tornare a correre una volta superati i postumi delle ustioni alle mani causate dall’incidente approdando in una nuova serie motoristica (IndyCar) e in un nuovo team (Dayle Coyne Racing) togliendosi la soddisfazione di salire ben tre volte sul podio (grazie ai due secondi posti conseguiti sull’ovale di Indianapolis e al terzo posto di Laguna Seca) e di venire ingaggiati nel 2022 dal team Andretti rappresenta ancora di più la grande forza di volontà di Romain, capace di mettersi alle spalle il brutto momento attraversato, tornando a fare quello che più ama (guidare) con un nuova consapevolezza e mettendo ora in primo piano quello che di più caro ha al mondo: la sua famiglia. Quella stessa famiglia che proprio lo scorso anno gli aveva dato la forza mentre era ancora a bordo della sua Haas avvolta dalle fiamme di scendere dalla monoposto e di attraversare quella palla di fuoco alla ricerca di un pertugio da cui uscire, trovato grazie alla schiuma degli estintori usata dai commissari di pista e alle mani del medico della Medical Car, il sudafricano Alan Van Der Merwe, che, intravvisto Grosjean, assieme al medico FIA Ian Roberts si è allungato verso di lui con le sue mani consentendo al pilota francese di aggrapparvisi salvandolo.

A distanza di quasi un anno Romain Grosjean ha voluto ricordare quei momenti così delicati scrivendo a quattro mani con sua moglie Marion Jolles un’autobiografia (“La mort en face), pubblicata al momento solo in lingua francese e destinata a breve ad essere tradotta anche in inglese. Nelle 320 pagine che costituiscono il libro c’è il racconto di tutta una vita e di una carriera che lo ha visto debuttare prima con i kart e poi al volante delle monoposto, arrivando a toccare il punto più alto con la lunga esperienza in Formula 1 iniziata nel 2009 e conclusasi proprio lo scorso anno con l’incidente occorsogli in Bahrain. Ed è proprio parlando di questo incidente che Grosjean ha rivelato la sua grande stima per un suo collega, che anche in quei giorni così difficili non ha mancato di fargli sentire tutto il suo sostegno: Sebastian Vettel.

La visita di Sebastian Vettel in ospedale

Tantissimi sono stati i piloti che in occasione del drammatico incidente di cui è stato protagonista in Bahrain non hanno mancato di esprimere totale vicinanza a Romain Grosjean scrivendo dei messaggi sui social, o andandolo a trovare di persona in ospedale (come nel caso di Alexander Albon, di Esteban Ocon, dell’ex compagno di squadra Kevin Magnussen, così come del suo ex Team Principal in Haas Gunther Steiner). Nel caso di Vettel, però, la vicinanza è maggiore avendo entrambi tre figli.
Come racconta Grosjean nella sua autobiografia, quando la mattina successiva all’incidente si è svegliato alle sei, ha ricevuto subito la visita di Sebastian Vettel (alle ultime gare con la Ferrari, prima di approdare quest’anno in Aston Martin), profondamente preoccupato per quanto occorsogli il giorno prima. Come già anticipato, Grosjean confessa che Vettel è il pilota a cui si sente più vicino perché il pilota tedesco “sta vivendo la sua stessa vita con i suoi tre figli e la vuole proteggere il più possibile”.
Dall’autobiografia apprendiamo che Grosjean ha in tutti modi provato a voler correre l’ultima gara della stagione (e della sua carriera in Formula 1) ad Abu Dhabi per evitare che la sua avventura nella massima serie motoristica vedesse come suo ultimo momento il bruttissimo incidente occorso in Bahrain, ma Sebastian Vettel gli consigliò di tornare a casa dalla sua famiglia e di riposarsi.

Una scelta, che con il senno di poi si rivelerà quanto mai corretta. Se è vero effettivamente che l’ultimo momento di Grosjean in Formula 1 allo stato attuale è rappresentato dall’incidente occorso in Bahrain (nonostante poi la Mercedes avesse promesso un test al pilota francese che si sarebbe dovuto svolgere lo scorso Giugno sul circuito di Le Castellet, annullato poi per via delle restrizioni nei viaggi legate alla pandemia), grazie al consiglio di Vettel di non disputare l’ultima gara e al riposo a casa assieme alla propria famiglia, Grosjean ha potuto così curare al meglio le ustioni diretta conseguenza dell’incidente del Bahrain, ed è così potuto tornare a correre debuttando in IndyCar con uno spirito nuovo e con una maggiore motivazione e fame di vittoria.

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