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La Formula 1 e l’approdo in Qatar© Getty Images

La Formula 1 e l’approdo in Qatar

Sarà il circuito di Losail ad ospitare dal 17 al 19 Novembre la ventesima gara del Mondiale 2021.

03.10.2021 ( Aggiornata il 03.10.2021 16:40 )

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Una vera e propria novità all’orizzonte per squadre e piloti. A sostituire nel weekend del 17-19 Novembre il Gp d’Australia di Formula 1 (annullato anche quest’anno per via delle restrizioni legate al Covid) non sarà il Gp del Sakhir sulla versione più corta (già collaudata lo scorso anno) del circuito del Sakhir in Bahrain, ma il Gp del Qatar sul circuito di Losail a Doha. Un circuito inedito per i piloti del Circus, ma non per gli appassionati di motorsport: proprio il circuito di Losail, infatti, ospita dal 2004 la gara inaugurale del Motomondiale, che quasi sempre si svolge sotto la luce dei riflettori per via delle alte temperature. Nel caso della Formula 1 non è ancora dato sapere se si correrà di giorno o in notturna: nel caso venisse scelta una gara diurna, nel mese di Novembre le temperature sarebbero piuttosto calde e umide seppur minori rispetto a quelle fatte registrare durante l’estate, e oscillerebbero intorno ai 30°, mentre nel caso di una gara in notturna sarebbe lecito immaginarsi una temperatura nell’ordine dei 24-25°.
Bisogna dire che l’accordo stretto tra la Qatar Motor & Motorcycle Federation (nella persona del Presidente Abdulrahman Al-Mannai) e Formula 1 (nella persona del Ceo Stefano Domenicali) non riguarda solamente il calendario 2021, ma prevede la disputa del Gp del Qatar nella massima serie motoristica dal 2023 al 2032 compreso (il prossimo anno non ci sarà la gara, in quanto il Qatar sarà impegnato nella preparazione dei Mondiali di Calcio, che si svolgeranno dal 21 Novembre al 18 Dicembre 2022). Per quanto riguarda il circuito che ospiterà dal 2023 in poi il Gp del Qatar se ne parlerà in un secondo momento, non è esclusa la possibilità che la gara possa venir ospitata su una pista diversa da quella di Losail, magari appositamente costruita per le esigenze del Circus.

Alla scoperta del circuito di Losail

Concentrandoci però sulla stretta attualità, cosa dovranno aspettarsi i piloti una volta che approderanno in Qatar nel weekend del 17-19 Novembre? Come dicevamo prima, il circuito di Losail se da una parte rappresenta una novità per il mondo della Formula 1, dall’altra è altrettanto ben conosciuto dagli appassionati del Motomondiale, e di conseguenza della MotoGp, sia perché vi ospita l’ultima sessione di test precampionato antecedente l’inizio del Mondiale, sia la prima gara della stagione (quest’anno ha ospitato anche la seconda gara alla luce dell’annullamento del Gp della Thailandia causa restizioni Covid). Il circuito, lungo 5380 metri (previsti 57 giri in gara), vedrà molto probabilmente un’unica zona DRS che andrà dal rettilineo principale fino a curva 1, che rappresenterà il miglior punto dove poter compiere dei sorpassi. Per il resto, la pista (costituita da 16 curve) dovrebbe presentare una buona aderenza in fatto di grip, mentre forse l’incognita più grande potrebbe essere rappresentata dalla scelta delle gomme, in quanto la pista vede tra curva 12 e curva 14 ben tre curve a destra da effettuare ad alta velocità che potrebbero essere particolarmente impegnative per le gomme. Non è così da escludere che Pirelli possa optare per le mescole C1, C2 e C3, le più dure tra le mescole 2021.
Per quanto riguarda infine i tempi sul giro si prevede secondo le simulazioni diffuse da Formula 1 un tempo medio in qualifica pari a 1 minuto e 22.5 secondi, e per quanto riguarda la gara con serbatoi pieni un tempo medio di circa 1 minuto e 28.6 secondi.

Il botta e risposta tra Amnesty International e Formula 1

Una notizia, l’approdo in Qatar della Formula 1 per la stagione 2021 e poi dal 2023 al 2032, che non ha mancato di generare numerosi commenti. Se la Qatar Motor & Motorcycle Federation esprime la massima soddisfazione per l’impegno raggiunto, con il Presidente Al-Mannai che ha definito Giovedì 30 Settembre (data della firma dell’accordo) una giornata molto speciale per il Qatar, sottolineando anche l’importanza per il suo paese di ospitare nel prossimo decennio sia la Formula 1 che la MotoGp (definiti eventi di punta del motorismo globale), anche Liberty Media (proprietaria della Formula 1) nella persona di Stefano Domenicali (Presidente e Ceo del Circus) ha sottolineato di esser molto lieto di dare il benvenuto al Qatar nel calendario di Formula 1 per questa stagione, e poi a lungo termine dal 2023, sottolineando come il Circus sia stato in grado di adattarsi, riuscendo così a garantire un calendario di 22 gare in un’annata piuttosto complicata, al pari del 2020, per via della pandemia.

Un accordo, quello tra Formula 1 e Qatar, che però non ha mancato di suscitare delle critiche da parte di Amnesty International, che, dopo aver criticato lo scorso anno la scelta del Circus di correre in Arabia Saudita chiedendo al campione del mondo Lewis Hamilton di poter denunciare pubblicamente il comportamento del Paese sul fronte dei diritti umani, nelle scorse ore è tornata a farsi sentire definendo preoccupante la notizia della collaborazione tra F1 e Qatar, invitando da una parte il Circus a insistere affinché tutti i contratti relativi al Gp del Qatar includano dei severi standard relativi alle condizioni lavorative (alla luce degli oltre 6500 operai morti durante la costruzione degli stadi che verranno utilizzati il prossimo anno per il Mondiale a causa delle pessime condizioni di lavoro) e dall’altra piloti e scuderie ad affrontare il problema dei diritti umani in Qatar nel periodo antecedente la gara.

Non è mancata la risposta da parte della Formula 1, che in una nota diffusa dalla BBC ha tenuto a precisare che per decenni il Circus ha lavorato duramente per essere una forza positiva ovunque si sia corso, portando benefici economici, sociali e culturali, e che la stessa Formula 1 prende molto seriamente le proprie responsabilità sul fronte dei diritti umani, al punto da fissare alti standard etici per le controparti così come per i gruppi collegati alla stessa F1, e che sono sanciti nei contratti, che lo stesso Circus verifica con molta attenzione che vengano rispettati.

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