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F1 Olanda: Verstappen<br />
e la decima pole in carriera© Getty Images

F1 Olanda: Verstappen
e la decima pole in carriera

Il pilota olandese della Red Bull nella gara di casa precede di 38 millesimi Hamilton. Ferrari in terza fila con Leclerc quinto e Sainz sesto.

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Una pole sofferta, e proprio per questo ancora più emozionante. Nonostante i problemi al DRS accusati nell’ultimo giro lanciato, alla fine è Max Verstappen a conquistare con la sua Red Bull la pole position del Gp di casa in Olanda, sul circuito di Zandvoort: decisivi sono stati quei 38 millesimi guadagnati in quell’ultimo tentativo nei confronti di Lewis Hamilton, in ripresa nel Q3 dopo aver pagato in FP3 e nelle prime due fasi di qualifica il non aver potuto girare ieri pomeriggio per via della perdita d’olio accusata dal motore dopo pochi minuti di FP2.
Buona la qualifica anche di Valtteri Bottas, che pone la seconda Mercedes in terza posizione, seppur staccata di 337 millesimi dalla vetta. Eccellente ancora una volta la performance di Pierre Gasly, che, nel giorno in cui la seconda Red Bull di Sergio Perez viene eliminata in Q1, pone comunque una monoposto del gruppo Red Bull (nonostante appartenga al team satellite con sede a Faenza) in seconda fila, dinanzi alle due Ferrari di Charles Leclerc e di Carlos Sainz Jr, che partiranno in terza fila, con il monegasco che, come vedremo, avrebbe potuto addirittura ambire alla seconda fila, e con lo spagnolo che dopo il pesante urto accusato in mattinata è riuscito a disputare le qualifiche grazie al grande lavoro dei meccanici Ferrari.
Uno dei protagonisti di giornata è senza dubbio Antonio Giovinazzi, che piazza la sua Alfa Romeo in settima posizione, nel giorno in cui la scuderia del Biscione ha dovuto giocoforza rinunciare a Kimi Raikkonen, risultato positivo al Covid, e costretto a saltare qualifiche e gara, sostituito d’urgenza dall’esperto terzo pilota Robert Kubica.
Tra le delusioni di giornata oltre a Perez anche l’eliminazione in Q2 della McLaren di Lando Norris, che molto bene si era comportato nelle varie sessioni di libere, penalizzato però dalla doppia bandiera rossa provocata dalle due Williams, e in particolare da quella di Latifi, che ha di fatto messo anticipatamente la parola fine alla seconda fase di qualifica.

Verstappen in pole per 38 millesimi su Hamilton

Un autentico boato. Fin dalle prime libere di ieri, non è mai mancato l’apporto del pubblico olandese a beneficio del beniamino di casa Max Verstappen, ma solo dopo aver ottenuto la certezza matematica della pole position (la settima stagionale, la decima in carriera) con il tempo di 1'08"885, la folla orange ha potuto finalmente esplodere la propria gioia, in attesa della gara di domani. Una pole position, quella di Verstappen, assolutamente meritata per quanto visto in pista, con una Red Bull che fin dalle prime libere di ieri ha saputo adattarsi con molta semplicità alla pista di Zandvoort, che rientrava in Formula 1 dopo 36 anni di assenza, con l’olandese abile a trovare fin da subito la giusta traiettoria nell’affrontare le due curve sopraelevate, e in particolare quella di curva 3. Tutto lasciava, dunque, presupporre un dominio da parte della Red Bull numero 33, e per lunghi tratti delle libere e in parte delle due sessioni di qualifiche Verstappen è sembrato avere il controllo della situazione. Senonchè, a sorpresa, in Q3, è spuntato improvvisamente Lewis Hamilton, quasi a ribadire una volta di più che un campione come l’inglese non può essere mai sottovalutato, pronto quando meno te l’aspetti a dare il colpo decisivo.

A dimostrazione che il campione inglese non può mai essere dato per vinto, Hamilton nel suo ultimo tentativo lanciato ha ottenuto come miglior rilievo cronometrico quel tempo di 1’08”923 che Verstappen aveva ottenuto nel suo primo tentativo lanciato in Q3, e che se, non migliorato, avrebbe visto entrambi i piloti con lo stesso tempo, con l’olandese primo per averlo eseguito prima del campione della Mercedes. I 38 millesimi di vantaggio (conseguiti nonostante un problema al DRS sulla Red Bull dell’olandese) hanno sostanzialmente reso giustizia a Max Verstappen, che a questo punto può cominciare a pensare con più tranquillità al Gp di domani, anche alla luce dell’ottima simulazione del passo gara effettuata ieri pomeriggio durante la FP2, senza però sottovalutare la forza della Mercedes, che ha dimostrato anche a Zandvoort la bontà dei miglioramenti emersi a partire da Silverstone, e che possono essere ben sintetizzati dal terzo posto di Valtteri Bottas, più staccato indubbiamente rispetto a Hamilton, ma sempre ugualmente competitivo, a dimostrazione dell’equilibrio che la W12 è comunque riuscita a trovare in terra olandese.
In conclusione, quindi, Verstappen è senza ombra di dubbio il favorito per la vittoria domani in gara, ma sarebbe un grave errore sottovalutare la Mercedes, pronta sia con Hamilton che con Bottas a rovinare la festa al giovane talento olandese. Ad esempio in partenza, visto che poi in gara è quasi impossibile sorpassare a Zandvoort.

Il quarto posto di Gasly e la deludente qualifica di Perez

Nel giorno in cui Verstappen conquista in casa la decima pole position in carriera, il gruppo Red Bull festeggia la seconda fila di un’altra sua vettura. Non si tratta però della RB16B gemella di Sergio Perez, penalizzato sul finire della Q1 dai rallentamenti che gli hanno impedito di effettuare il secondo giro lanciato decretandone la sua eliminazione con il sedicesimo tempo (con la Red Bull che poco fa ha deciso di far partire il messicano dalla pitlane, per poter sostituire il maggior numero di componenti possibili in modo tale da non dover scontare delle penalità nelle gare successive), ma
dell’Alpha Tauri di Pierre Gasly (sopra raffigurato), autore di una pregevole qualifica, concretizzatasi questa volta con una preziosissimo quarto posto, beffando nel finale le due Ferrari di Charles Leclerc e di Carlos Sainz Jr. Una qualifica da vero campione per il 25enne pilota di Rouen, che, forse più di altri, meriterebbe di tornare a guidare la Red Bull dopo la prima parte della stagione 2019, affrontata forse con meno esperienza rispetto a quella attuale.

Ferrari in terza fila con Leclerc quinto e Sainz sesto

Una qualifica double face. Se da una parte l’intera terza fila della Ferrari dovrebbe essere considerata come un risultato positivo date le difficoltà emerse in FP3 che avevano visto Leclerc chiudere questa mattina in nona posizione, e Sainz sedicesimo dopo essere andato a impattare contro le barriere della sopraelevata in curva 3, dall’altra però sopratutto per Charles Leclerc (sopra raffigurato) il quinto posto finale rappresenta una piccola delusione, visto e considerato che il pilota monegasco in Q1 e Q2 aveva dimostrato di poter ambire tranquillamente alla seconda fila e che solamente un paio di sbavature in curva 10 non hanno consentito a Charles di poter conquistare quella seconda fila, oggi mai così vicina per via dell’eliminazione di Perez in Q1.
Per quanto riguarda Carlos Sainz Jr, invece, il sesto posto odierno in qualifica era il massimo che oggi potesse essere ottenuto, con il pilota spagnolo arrivato a dieci millesimi dal tempo di Leclerc.

Da sottolineare poi il vero e proprio miracolo compiuto dai meccanici del Cavallino nel riportare in pista il pilota spagnolo, riuscendo a riparare in circa 105 minuti la monoposto pesantemente danneggiata dopo il contatto con le barriere sopra accennato.

Alfa Romeo: il settimo posto di Giovinazzi e il forfait (causa Covid) di Raikkonen

Il protagonista di giornata. Nelle ore in cui il futuro di Antonio Giovinazzi (sopra raffigurato) in Formula 1 torna in discussione per la necessità della Red Bull di trovare un posto ad Alexander Albon al di fuori delle sue squadre e con Alfa data come possibile destinazione visto il veto posto da Toto Wolff al possibile approdo in Williams, il 27enne pilota di Martina Franca risponde con i fatti, sfoderando una prestazione a dir poco eccellente in qualifica conquistando il settimo posto e dimostrando di meritare ora più che mai la riconferma in Alfa Romeo per la prossima stagione. Non è mancato il momento di paura sul finire della Q2 per un dado che girava a vuoto sulla ruota anteriore sinistra , riportando alla mente di tutti l’inconveniente occorso alla Mercedes di Valtteri Bottas a Montecarlo in occasione del pit stop, con il conseguente ritiro del finlandese. Per fortuna, però, grazie anche alla doppia bandiera rossa provocata dalle due Williams di Russell e di Latifi, in Alfa Romeo sono riusciti a risolvere il problema e hanno potuto così rimandare in pista Giovinazzi in Q3, il quale è stato a dir poco perfetto, nel giorno in cui il suo compagno di squadra, Kimi Raikkonen, è stato costretto a saltare qualifica e gara in Olanda, in quanto positivo al Covid. Secondo quanto si apprende il pilota finlandese (già vaccinato) per fortuna sta bene, ma per via del protocollo rigoroso presente in F1 è stato ovviamente messo in isolamento. Al suo posto a scendere in pista è stato Robert Kubica (che torna ad affrontare qualifiche e gara dopo Abu Dhabi 2019 al volante della Williams), il quale avendo solamente la FP3 per imparare il circuito di Zandvoort dove in passato non aveva mai corso alla fine si è dovuto accontentare del 18° posto in griglia, dimostrando tutto il suo talento in una situazione indubbiamente non facile.

Alpine: ottavo Ocon, nono Alonso

In ottava e in nona posizione troviamo le Alpine di Esteban Ocon (sopra raffigurato) e di Fernando Alonso. Un risultato che alla vigilia sarebbe stato considerato positivo, ma che per quanto visto in pista risulta quasi deludente, sopratutto per quanto riguarda il campione asturiano, che nelle varie sessioni di libere aveva particolarmente impressionato sia classificandosi nella top 5, che sopratutto nell’affrontare le due sopraelevate, dando come sempre tutto se stesso. L’obiettivo di Alonso è guadagnare qualche posizione al via, consapevole, però, che a Zandvoort sarà davvero dura superare in gara.

McLaren: l’eliminazione di Norris e il decimo posto di Ricciardo

Una giornata deludente in casa McLaren. Se Daniel Ricciardo conquista il decimo posto in griglia, era lecito aspettarsi qualcosa di più da Lando Norris, che aveva dato l’impressione di poter lottare per la terza fila contro l’Alpine di Fernando Alonso. Se da una parte l’aumento delle temperature nel corso del pomeriggio ha messo maggiormente in difficoltà la MCL35M del team di Woking nella gestione delle gomme, dall’altra, purtroppo, il giovane Lando è stato pesantemente penalizzato dalle due bandiere rosse provocate dalle Williams di George Russell (errore alla penultima curva all’altezza dell’ultima sopraelevata, con perdita di controllo della monoposto e leggero contatto del retrotreno contro le barriere, riuscendo però a riportare la propria monoposto ai box), e di Nicholas Latifi (a muro contro le barriere in curva 8), con in questo ultimo caso la Direzione Gara che ha di fatto messo fine alla Q2 anticipatamente con 1 minuto e 38 secondi ancora da svolgere.

Per Norris si prospetta una gara molto complicata visto che a Zandvoort è quasi impossibile superare, ma l’auspicio del giovane talento inglese è quello di conquistare qualche punto vista la maggiore velocità della McLaren rispetto ad alcune monoposto che attualmente la precedono in griglia.

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