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F1 Ungheria: Hamilton e la pole position ritrovata© Getty Images

F1 Ungheria: Hamilton e la pole position ritrovata

Dopo sei gare di astinenza il campione inglese della Mercedes torna in pole davanti al compagno di squadra Bottas e alla Red Bull di Verstappen.

31.07.2021 ( Aggiornata il 31.07.2021 21:39 )

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Una serie negativa spezzata. Dopo sei gare Lewis Hamilton (Mercedes) torna in pole position, risultando il più veloce al termine delle qualifiche del Gp d’Ungheria: sarà lui, infatti, a partire davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas e alle Red Bull di Max Verstappen e di Sergio Perez (penalizzato come vedremo da un giro di outlap un po' troppo lento da parte del campione inglese della Mercedes).

Hamilton e il ritorno in pole position

Una pole preparata in ogni minimo dettaglio, e alla fine ottenuta senza esclusione di colpi. Lewis Hamilton dopo sei gare di assenza conquista la sua 101° pole in carriera (la terza stagionale, l’ottava in terra ungherese) al termine di una sessione di qualifica che ha visto il campione inglese nascondersi nelle prime fasi, salvo poi emergere progressivamente in Q2 e poi in Q3, ottenendo così il miglior tempo nel corso del primo run (1’15”419).
Lascia semmai un po' perplessi il comportamento adottato da Hamilton in occasione del secondo e ultimo run, che ha visto il campione inglese rallentare in fase di giro di outlap il rivale per la lotta al titolo Max Verstappen (Red Bull) in modo tale da impedirgli (invano) di poter effettuare il secondo e ultimo tentativo lanciato, ma che alla fine ha finito con il penalizzare la Red Bull gemella di Sergio Perez, che non a caso non ha potuto effettuare il suo ultimo tentativo, tagliando il traguardo una volta che era già stata esposta la bandiera a scacchi.

Un comportamento, quello di Hamilton, dettato presumibilmente dalla paura che Verstappen potesse beffarlo come avvenuto nella precedente gara in Gran Bretagna con la conquista della Sprint Qualifying, ma che per quanto emerso in pista non era assolutamente necessario. Come già visto anche nella giornata di ieri nel corso della FP2, con l’aumentare della temperatura (arrivata nel pomeriggio a circa 60° sull’asfalto) la Mercedes sembra essere molto più bilanciata a livello di assetto, e di conseguenza molto più performante in fase di giro secco. Una riprova di questo si è avuta durante il Q2, che ha visto il team campione del mondo superare la seconda qualifica con le gomme medie, mentre la Red Bull sia con Verstappen che con Perez è stata costretta giocoforza a passare alle gomme soft per evitare una possibile eliminazione (con il messicano), ma anche per garantire un maggior grip al via nel caso in cui Verstappen fosse riuscito a partire dalla seconda posizione. Una strategia, quella della scuderia di Milton Keynes, venuta alla fine meno grazie al secondo posto al termine della Q3 di Valtteri Bottas, che conferma in questa fase di essere il più prezioso alleato di Hamilton nella lotta al titolo, con l’eptacampione del mondo inglese che al via domani in gara potrà così partire con molta più tranquillità, potendo contare sul prezioso supporto del compagno di squadra finlandese.

Red Bull in seconda fila con Verstappen e Perez

Data per molti alla vigilia come favorita, la Red Bull è sembrata essere più in difficoltà del previsto in pista. La causa è da addebitarsi in primis alle difficili condizioni registrate in pista tra vento instabile e alte temperature dell’asfalto (quantificabili nel pomeriggio intorno ai 60°), ma in parte anche a un bilanciamento non apparso del tutto efficace, che ha portato alla scelta di qualificarsi in Q2 con le gomme soft. Una scelta, come scritto sopra, volta a garantire a Verstappen un maggior grip al via, ma legata anche, come rivelato dal pilota olandese al termine delle qualifiche, al fatto che la gomma media sulla RB16B si stava comportando meno bene rispetto alle altre monoposto. Da qui la scelta di puntare sulla soft (seppur destinata per via delle alte temperature previste anche domani a durare meno giri rispetto alla gomma media), piuttosto che rischiare di restare ai limiti della top 10 con la gomma media.
Se Verstappen grazie anche all’ultimo tentativo effettuato in Q3 è riuscito a limitare a 421 i millesimi di ritardo dal poleman Hamilton, bisogna dare atto a Perez (a maggior ragione alla luce dell’impossibilità di poter effettuare l’ultimo tentativo causa rallentamento da parte del pilota inglese della Mercedes) di essere riuscito a mantenere il quarto posto in griglia, seppur staccato di poco più di un secondo dalla pole.

Alpha Tauri, McLaren, Ferrari: 13 millesimi tra il quinto e il settimo posto!

Una lotta piuttosto equilibrata, in cui bastano pochissimi millesimi per trovarsi in terza o addirittura quarta fila. Lo abbiamo già visto diverse volte in questa stagione, ma in Ungheria ne abbiamo avuto una dimostrazione, se vogliamo, ancora più estrema, con ben tre piloti in 13 millesimi.
Pierre Gasly (Alpha Tauri) e Lando Norris (McLaren) conquistano il quinto e sesto posto separati tra di loro di soli sei millesimi, con Charles Leclerc (Ferrari) settimo, staccato di soli 13 millesimi da Gasly. Una lotta di nervi, in cui alla fine ogni evoluzione o pezzo nuovo può fare la differenza. È il caso dell’Alpha Tauri che ha fatto debuttare sulla monoposto del francese un fondo nuovo che ben si è comportato in pista, e che, grazie alla bontà della power unit Honda, ha consentito al pilota francese di qualificarsi in quinta posizione separato di soli 62 millesimi dalla seconda Red Bull di Sergio Perez. Gasly, intervistato al termine delle qualifiche, ha manifestato grande entusiasmo per il risultato ottenuto, ricordando però che rispetto alla sua monoposto McLaren e Ferrari sono sulla carta più veloci, anche se sorpassare sul circuito dell’Hungaroring non è per niente facile. Se il pilota francese festeggia un quinto posto tutto sommato meritato per quanto visto in pista, il suo compagno di squadra Yuki Tsunoda è stato invece eliminato nel corso del Q1 con il sedicesimo tempo.

Sul fronte McLaren, Norris non ha nascosto le sue difficoltà in qualifica per via delle alte temperature della pista, con conseguente scivolamento della sua monoposto e per il vento, che si alzava e si abbassava continuamente, con il risultato che, a detta del giovane pilota britannico, oggi era una di quelle giornate in cui era necessario accontentarsi del risultato conseguito. Per un Norris qualificato in sesta posizione, c’è da registrare anche un Daniel Ricciardo eliminato in Q2 con l’undicesimo tempo, il quale però domani potrà scegliere liberamente con quale gomma partire al via.

Rammarico in casa Ferrari. Se la Rossa al termine della FP3 sembrava chiaramente favorita nella lotta per il quinto posto in griglia dietro a Mercedes e Red Bull, in qualifica con l’aumento delle temperature e con il vento assai altalenante le cose sono purtroppo peggiorate, con Charles Leclerc costretto a chiudere in settima posizione e con Carlos Sainz Jr eliminato in Q2 con il quindicesimo tempo dopo esser andato in testacoda ad impattare contro le barriere.
Evidente la delusione in casa Ferrari per un risultato ritenuto dalla squadra inferiore alle aspettative e dovuto principalmente alle mutate condizioni meteo tra Q1 e Q2, con un forte aumento del vento, passato dai 10 Km/h del Q1 ai 35-40Km/h del Q2, che ha portato il retrotreno della SF 21 ad essere particolarmente instabile, e per questo difficile da controllare. Se Leclerc pur arrivando settimo è riuscito a controllare la sua monoposto, purtroppo Sainz non ci è riuscito, andando nel corso del Q2 come sopra detto ad impattare contro le barriere, partendo così domani in gara in quindicesima posizione.

L’auspicio in casa Ferrari è che il cambio, nell’impatto, non si sia danneggiato, altrimenti Sainz rischia molto seriamente di perdere ulteriori cinque posizioni in griglia. Un vero e proprio peccato perché sia nella FP1 di ieri che sopratutto nella FP3 odierna il pilota spagnolo aveva molto ben impressionato, risultando sul giro secco addirittura leggermente più competitivo di Leclerc.

In ottica Gp, se il passo gara della Ferrari dovrebbe essere migliore rispetto a quello McLaren e Alpha Tauri, partire dietro a Gasly e Norris su una pista dove sorpassare è difficile, potrebbe complicare non poco le cose a Leclerc. Colpi di scena permettendo.

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