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Ricordando Carlos Reutemann

Ricordando Carlos Reutemann

Il mondo della Formula 1 piange la scomparsa del 79enne pilota argentino, avvenuta in seguito alle complicanze di un’emorragia intestinale.

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“Atletico, pilota di ottime capacità, condizionato da un temperamento tormentato e tormentuoso. Capace di risolvere situazioni difficili, supplendo anche a occasionali deficienze meccaniche, ma labile a sciupare, per emotività congenita, risultati acquisibili in partenza”.
Così Enzo Ferrari nel libro “Piloti, che gente…” era solito definire Carlos Reutemann, scomparso nei giorni scorsi a Santa Fè all’età di 79 anni in seguito alle complicanze di un’emorragia intestinale.

Intrapresa l’attività politica una volta conclusa la sua carriera nel mondo del Motorsport, dal 1991 al 1995 e dal 1999 al 2003 Reutemann era stato eletto Governatore della sua amata Santa Fè e dal 2003 Senatore della Repubblica argentina. Negli ultimi anni la sua esposizione pubblica era andata progressivamente calando in seguito alla comparsa nel 2017 di un tumore al fegato, a cui poi era seguita nel Maggio scorso un’emorragia intestinale (legata presumibilmente al tumore), che l’ex pilota argentino aveva superato, al punto da venir dimesso lo scorso 22 Maggio dall’ospedale di Rosario dopo 17 giorni di degenza. Neanche pochi giorni a casa, e purtroppo lo scorso 30 Maggio Reutemann viene nuovamente ricoverato presso l’ospedale di Santa Fe in quanto disidratato per via della sua anemia, a cui seguirà il 21 Giugno l’ingresso in terapia intensiva in condizioni critiche. Con il passare dei giorni l’ex pilota argentino sembra leggermente migliorare, al punto che il 30 Giugno scorso viene trasferito in un altro reparto. La comparsa di nuove emorragie porta lo scorso 6 Luglio a un nuovo peggioramento delle condizioni di salute di Reutemann, il quale viene riportato in terapia intensiva per un’ultima disperata battaglia per la vita. Una battaglia, purtroppo persa, con la figlia Cora che su Twitter nella giornata di Mercoledì 7 Luglio annuncia la scomparsa dell’amato padre “dopo aver combattuto come un campione, con un cuore nobile e forte che lo ha accompagnato fino alla fine”.

Reutemann e il debutto in Formula 1 al volante della Brabham

146 gare, 12 vittorie, 6 pole position, 45 podi, 6 giri veloci. Questi i numeri di Carlos Reutemann in Formula 1, categoria che lo vedrà impegnato dal 1972 fino alle prime gare del Mondiale 1982.
Dopo aver esordito nel motorsport al volante delle vetture turismo, ed essere emerso nella Temporada di Formula 2 al punto da venir scelto dall’Automobile Club argentino come pilota da sponsorizzare per una stagione in Europa al volante della Brabham (scuderia gestita all’epoca da Bernie Ecclestone), il 23 Gennaio 1972 Reutemann debutta in Formula 1 al volante della BT34 motorizzata Ford in occasione del Gp d’Argentina, gara inaugurale della stagione. In quel frangente se da una parte otterrà al debutto nella massima serie motoristica la pole position, in gara chiuderà al settimo posto, staccato di due giri dal vincitore, Jackie Stewart su Tyrrell motorizzata Ford.
In tanti però sono convinti di essere davanti a un nuovo talento, destinato a prendere il posto nel cuore degli argentini del grande Juan Manuel Fangio. Dopo quella gara di esordio in Argentina, Reutemann disputerà sempre nel 1972 i Gp di Sudafrica, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Germania, Austria, Italia, Canada e Usa, con miglior risultato il quarto posto conseguito sul circuito canadese di Mosport Park, ottenuto staccato di un minuto dal vincitore (Jackie Stewart su Tyrrell), e alle spalle anche delle McLaren-Ford di Peter Revson e di Danny Hulme,

Se il 1973 regalerà a Reutemann i primi podi in carriera in Formula 1 (due terzi posti in Francia sul circuito del Paul Ricard, e negli Usa sulla pista di Watkins Glen), il 30 Marzo 1974 il pilota argentino conquista in Sudafrica sul circuito di Kyalami a bordo della Brabham la sua prima vittoria in carriera nella massima serie motoristica. Qualificatosi in quarta posizione, al via della gara Reutemann riesce a guadagnare il secondo posto alle spalle della Ferrari 312B3 di Niki Lauda, che supererà nel corso del 10° Giro, andando così ad acquisire la testa della gara, che non abbandonerà più fino alla bandiera a scacchi, che lo vedrà conquistare il suo primo successo nella massima serie motoristica con 33”94 sulla BRM di Jean-Pierre Beltoise, e con 42”16 sulla McLaren-Ford di Mike Hailwood. Oltre alla vittoria del Gp di Sudafrica, Reutemann si aggiudicherà in quello stesso anno anche il Gp d’Austria e il Gp degli Usa.

Nel 1975 il pilota argentino conquisterà ben sei podi: una vittoria (Gp Germania), due secondi posti (Gp Sudafrica e Svezia), e ben tre terzi posti (Gp Argentina, Svezia e Belgio). Sarà questo il suo punto più alto nella scuderia gestita da Bernie Ecclestone, che lascerà nel 1976 dopo il Gp d’Olanda (in un’annata che lo vedrà da una parte meno competitivo, dall’altra alle prese con una monoposto con seri problemi di affidabilità quale la BT45 che lo porterà a ritirarsi ben 9 volte nelle prime 12 gare di campionato) per rispondere alla chiamata della Ferrari. Una chiamata alla quale era impossibile dire di no.

Reutemann e l’approdo in Ferrari

Sostituire Niki Lauda, ritenuto dall’allora management Ferrari non più all’altezza dopo il grave incidente occorso al Nürburgring. Alla luce di questi presupposti nell’agosto 1976 Carlos Reutemann accetta la proposta della scuderia di Maranello di guidare la Rossa per la rimanente parte della stagione 1976 e per il 1977. L’argentino conosce molto bene la Ferrari: innanzitutto nel 1973 contestualmente all’impegno in Formula 1 con Brabham, aveva già lavorato per la scuderia di Maranello affiancando Tim Schenken alla guida della Ferrari 312P nel campionato endurance. Inoltre sua madre era italiana, e in casa i suoi genitori gli avevano raccontato tutto di Juan Manuel Fangio, che nel 1956 si laureò Campione del mondo proprio a bordo della Rossa.

Reutemann fa così il suo esordio a bordo della Ferrari in occasione del Gp d’Italia, gara che vedrà la scuderia di Maranello schierare a Monza ben tre monoposto alla luce del ritorno a sorpresa di Niki Lauda, desideroso di tornare alla guida della sua monoposto 42 giorni dopo il terribile incidente patito in terra tedesca, con l’intenzione non tanto di andare subito a vincere, quanto di riprendere confidenza con la sua macchina dopo il mese in cui era stato costretto a rimanere fermo. La gara brianzola vedrà così la Ferrari concludere al secondo posto con Regazzoni (staccato di 2”3 dal vincitore, lo svedese Ronnie Peterson su March-Ford), al quarto con Lauda, e al nono con Reutemann, il quale l’anno successivo prende il posto in Ferrari del pilota svizzero.

Il 1977 vede così ai nastri di partenza del Mondiale l’inedita coppia di piloti in casa Ferrari costituita da Niki Lauda e da Carlos Reutemann. Se nella seconda gara in Brasile il pilota argentino conquista la sua prima vittoria in Rosso, con il passare della stagione sarà Lauda ad emergere progressivamente, andando a conquistare il suo secondo titolo mondiale. Reutemann sarà comunque prezioso per la conquista del titolo Costruttori ottenendo una buona serie di piazzamenti.

Dalla promozione a prima guida Ferrari al passaggio in Lotus

Nel 1978 il pilota argentino diventa prima guida con al suo fianco il 28enne pilota canadese Gilles Villeneuve, che aveva esordito sulla Rossa sul finire della stagione precedente, prendendo il posto di Lauda (che aveva lasciato la Ferrari una volta conquistato il secondo titolo iridato) in Canada e in Giappone. Grazie alle quattro vittorie stagionali conseguite in Brasile sul circuito di Jacarepagua, nel Gp Usa Ovest corso a Long Beach, nel Gp Gran Bretagna a Brands Hatch e nel Gp Usa Est a Watkins Glen, Reutemann conclude il Mondiale Piloti al terzo posto, in una stagione che vedrà sostanzialmente il dominio della Lotus guidata da Mario Andretti (laureatosi Campione del Mondo) e da Ronnie Peterson (giunto secondo in Classifica Piloti). Proprio il non poter riuscire a lottare per il titolo continuativamente spingerà il pilota argentino nel 1979 a lasciare la scuderia di Maranello per approdare proprio in Lotus al fianco di Andretti. La mossa non si rivelerà essere vincente: non solamente la Ferrari con la 312T4 tornerà a vincere il titolo grazie a Jody Scheckter (che aveva proprio preso il posto di Reutemann), ma la stessa Lotus risulterà essere meno competitiva dell’anno prima con l’argentino che otterrà come migliori risultati due secondi posti in Brasile (nella gara inaugurale) e in Spagna, prima di approdare in Williams al fianco dell’australiano Alan Jones.

L’approdo in Williams e l’addio alla Formula 1

Una squadra in forte ascesa. Dopo aver fortemente impressionato nella seconda metà della stagione 1979 è chiaro a tutti che per la stagione 1980 l’avversario numero uno della Ferrari sia rappresentato dalla Williams, con il team di Grove che è in grado di affiancare ad Alan Jones un pilota di talento come Reutemann. Dopo tre ritiri nelle prime quattro gare (in Argentina, Brasile e nel Gp degli Usa Ovest a Long Beach), il pilota argentino comincia a ottenere risultati con una certa continuità, chiudendo al terzo posto in Classifica piloti con una vittoria (Monaco), tre secondi posti (Germania, Canada e Gp degli Usa Est) e ben tre terzi posti (Belgio, Austria e Italia), non esitando a mettersi a disposizione della squadra, consentendo così a Jones di laurearsi Campione del Mondo.

Nel 1981 Reutemann si presenta al via della stagione con la seria intenzione di conquistare il Mondiale, ribellandosi così a quello status di seconda guida che la Williams aveva indirettamente ipotizzato per lui. Se nella gara inaugurale della stagione (il Gp degli Usa Ovest a Long Beach) il pilota argentino conquista il secondo posto subito dietro a Jones, nella gara successiva in Brasile è Reutemann ad aggiudicarsi la gara in seguito a un sorpasso ai danni del compagno di squadra Jones (non autorizzato dalla squadra), e a conquistare la testa della Classifica Piloti. Una gara, quella del Brasile, che porterà anche a una rottura definitiva dei rapporti (già al minimo) con Jones, e a deteriorare quelli con la squadra, come sarà ben evidente in occasione dell’ultima gara di campionato in programma sul circuito cittadino del Caesars Palace di Las Vegas, a cui Reutemann arriverà in testa al Mondiale con 49 punti, uno in più del pilota brasiliano della Brabham, Nelson Piquet. Se in qualifica Reutemann ottiene la pole position del Gp di Las Vegas (1’17”821), nel corso del warm-up domenicale il pilota argentino comincia ad avvertire un problema e chiede ai suoi meccanici di verificare la sua monoposto, senza però che questi trovino alcun inconveniente.

Si arriva così alla gara con Reutemann che perderà al via due posizioni a beneficio del compagno di squadra Alan Jones (vincitore poi della gara) e di Gilles Villeneuve (Ferrari), e nel corso del primo giro a beneficio di Alain Prost (Renault) e di Bruno Giacomelli (Alfa Romeo). Il pilota argentino della Williams è in evidente difficoltà al punto che nel corso del secondo giro viene superato anche dalla McLaren-Ford di John Watson, nel terzo dalla Ligier-Matra di Jacques Laffite, e nel corso del 18° giro dal rivale al titolo Nelson Piquet. Come se questo non bastasse, nel corso della gara Reutemann sperimenterà direttamente il clima di ostilità della squadra nei suoi confronti, con un cambio gomme fatto quasi con fare rinunciatario dai suoi meccanici. Nonostante con i cambi gomme degli altri piloti vada a recuperare alcune posizioni, Reutemann chiuderà il Gp di Las Vegas all’ottavo posto fuori dalla zona punti, mentre Piquet con i due punti originati dal quinto posto finale si laureerà Campione del Mondo con un solo punto di vantaggio sul pilota argentino. La delusione per aver perso il titolo per un solo punto è talmente forte in Reutemann da annunciare inizialmente il ritiro dalla F1, salvo poi ripensarci e restare in Williams anche per il 1982. L’addio sarà però rimandato di poco tempo: dopo aver disputato le prime due gare (secondo in Sudafrica e ritiratosi poi in Brasile per un incidente con Arnoux e Lauda), il pilota argentino decide di annunciare questa volta definitivamente il suo addio alla Formula 1 per occuparsi delle sue aziende agricole.

Reutemann e le esibizioni a bordo della Ferrari 412T1 e della F2004

Nonostante l’addio alla Formula 1, Carlos Reutemann si toglierà ancora una piccola, grande soddisfazione bissando con una Peugeot 205 Turbo 16 nel 1985 quel terzo posto nel Rally d’Argentina che aveva conseguito cinque anni prima nel 1980 con una Fiat 131 Abarth. Concentratosi poi, come detto all’inizio sulla carriera politica, Reutemann tornerà nel 1995 all’interno di un paddock di Formula 1 in occasione dell’approdo in Argentina del Circus, effettuando addirittura un giro di pista a bordo di una Ferrari 412T1 della stagione precedente con il numero 12, usato dall’ex pilota di Santa Fè nel corso dei suoi anni a Maranello. Reutemann in quel frangente viene salutato affettuosamente dal pubblico con una standing ovation, a dimostrazione dell’affetto che la gente negli anni aveva maturato per lui.
Seguirà poi in data 8 Dicembre 2004 all’età di 62 anni una giornata speciale di Reutemann alla scuderia di Maranello: dopo aver visitato la Gestione Sportiva al fianco di Jean Todt e parlato telefonicamente con l’allora Presidente Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, Reutemann scenderà per un’ultima volta in pista effettuando ben 17 tornate sulla pista di Fiorano a bordo della Ferrari F2004 di Rubens Barrichello, e al termine di quei giri, una volta tornato ai box, non esiterà a ringraziare, intervistato dall’Ansa, la scuderia di Maranello per avergli organizzato quella giornata di test in una giornata di festa, rivelando di essere rimasto impressionato dalla monoposto che consentì a Michael Schumacher di conquistare il quinto titolo consecutivo in Rosso, e in particolare dal motore.

Un pilota, Carlos Reutemann, dal carattere estremamente introverso rispetto ad altri campioni che hanno fatto la storia del Circus, ma che con il tempo si è fatto amare dagli appassionati dell’intera Formula 1.

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