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F1 Bahrain: la vittoria di Hamilton e il duello con Verstappen© Getty Images

F1 Bahrain: la vittoria di Hamilton e il duello con Verstappen

Il sette volte campione inglese della Mercedes si aggiudica il Gp del Bahrain (prima prova del Mondiale 2021 di Formula 1) al termine di un intenso duello con il talento olandese della Red Bull, costretto a restituire la testa della gara a Hamilton, dopo averlo superato con tutte e quattro le ruote fuori pista a tre giri dal termine. Terzo Valtteri Bottas (Mercedes), autore del giro più veloce. Sesta e ottava la Ferrari rispettivamente con Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr.

29.03.2021 ( Aggiornata il 29.03.2021 18:31 )

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La forza e la consistenza del pilota, capace di superare i limiti della propria monoposto. A vincere il Gp del Bahrain (gara di esordio del Mondiale 2021 di Formula 1) non è stata la monoposto più veloce, ma il pilota con più talento, capace non a caso di eguagliare il record dei sette titoli mondiali conseguito nel 2004 da Michael Schumacher: Lewis Hamilton. Il campione inglese della Mercedes nel giorno in cui conquista un nuovo ulteriore record superando il numero di giri condotti in testa da Michael Schumacher (5111) portandosi a 5126 ribadisce una volta di più la sua freddezza nel saper leggere una corsa, decisa alla fine soltanto dai track limits.
Una gara, quella del Bahrain, decisa a tre tornate dal termine, intorno al 53° Giro. Fino a quel momento il Gran Premio aveva visto Verstappen restare in testa dopo la partenza e il primo giro di soste, salvo poi perdere la leadership della corsa una volta effettuata la seconda e ultima sosta nel corso del 38° Giro. Da qui una progressiva rimonta, con Verstappen tornato in pista dopo la seconda sosta con un distacco quantificabile in circa 8”8, e arrivato nel corso del 52° Giro in scia alla Mercedes di Hamilton. Tutto lasciava presagire un sorpasso viste anche le gomme più fresche di 15 giri montate sulla Red Bull del giovane talento olandese.

Cosa che effettivamente accade nel corso della tornata successiva, nel 53° dei 56 Giri totali, con Verstappen che supera Hamilton tenendo però fuori dall’asfalto tutte e quattro le ruote all’altezza della curva 4, traendone pertanto un vantaggio. Circostanza, questa, condannata dall’articolo 27.3 del Regolamento Sportivo della F1 e punibile con 5 secondi di penalità da sommare a fine gara.

La Direzione Gara (di solito molto più lenta nel notare episodi di questo genere) in questo caso si accorge subito dell’infrazione compiuta da Verstappen, e, come raccontato in seguito dal Team Principal Red Bull Christian Horner, chiede alla scuderia di Milton Keynes di cedere la posizione a Hamilton. Verstappen non può fare altro che obbedire, ma nel cedere a Hamilton la leadership della gara rallenta andando a finire in una zona di pista dove erano presenti dei marbles, andando così a sporcare le proprie gomme, e a perdere del grip decisivo che impedirà al pilota olandese della Red Bull di riavvicinarsi ad Hamilton in breve tempo, ma sopratutto di poterlo superare, consegnando così al campione inglese la vittoria del Gp del Bahrain su un piatto d’argento.

Con questa vittoria Hamilton mette fine a un tabù, che lo vedeva perdere dal 2016 ad oggi la prima gara stagionale, mentre per Verstappen la gara persa rappresenta un’occasione perduta su una pista dove (come si diceva all’inizio) Mercedes non è stata la monoposto migliore, ma dove il team campione del mondo ha evidenziato una certa oculatezza nelle strategie, oggi non presente in Red Bull. Quel che è certo è che in attesa di ulteriori conferme ad Imola (pista dalle caratteristiche tecniche diverse rispetto a quella del Sakhir) il campionato sembra decisamente orientarsi su un duello per il titolo tra la Mercedes di Lewis Hamilton e la Red Bull di Max Verstappen.

Duello al quale sembra non poter partecipare la Mercedes di Valtteri Bottas, classificatosi terzo ed autore nel finale del giro più veloce al termine di una gara assolutamente anonima da parte del finlandese, mai sui tempi né di Hamilton né di Verstappen, penalizzato anche da un pit stop troppo lungo per via di un problema di avvitamento della gomma anteriore destra nel corso del 31° Giro, che di fatto ha condizionato pesantemente l’esito della sua corsa.

Pur restando fuori dal podio, la McLaren si conferma senza ombra di dubbio la terza forza del campionato, grazie al quarto posto finale di Lando Norris (sopra raffigurato), autore di una gara estremamente valida. Positiva anche la corsa di Daniel Ricciardo (7°), con il pilota australiano che deve ancora prendere la giusta confidenza con la sua nuova squadra.

In quinta posizione troviamo la seconda Red Bull di Sergio Perez, autore di una bellissima gara in rimonta che ha ribadito una volta di più tutto il suo valore, e premiata dai tifosi con il Driver Of The Day. Una corsa, quella del messicano, iniziata con un brivido nel giro di ricognizione, con la sua Red Bull che si è improvvisamente spenta, costringendo la Direzione Gara a un secondo giro di ricognizione supplementare. Lo stesso Perez nel corso del dopogara ha rilevato che a un certo punto si era quasi arreso all’ipotesi di dover saltare fuori dalla propria monoposto, mettendo così fine anticipatamente alla sua gara, salvo poi restare in macchina quando il suo capomeccanico gli ha detto che potevano ripartire. Da qui è iniziata, come dicevamo, una bellissima rimonta che ha visto nella sapiente gestione delle gomme (di cui il pilota messicano è maestro) un autentico punto di riferimento, arrivando a conquistare il quinto posto finale, con 52”047 dalla Mercedes di Hamilton. Un risultato impensabile vedendo le immagini della Red Bull numero 11 ammutolita nel giro di formazione e costretta a partire dalla pitlane una volta riaccesasi, fortemente apprezzato dal Team Principal Chris Horner, che nel dopogara non ha mancato di elogiare la prestazione del suo neopilota, sottolineando la grande lucidità dello stesso nell’affrontare questa situazione di emergenza e il buon bottino di punti conseguito.

In sesta e in ottava posizione troviamo le due Ferrari di Charles Leclerc (sopra raffigurato) e di Carlos Sainz Jr. La SF21 conferma il deciso passo in avanti rispetto alla SF-1000 della passata stagione, ma il lavoro da fare è ancora tanto. Se al via Leclerc riesce a passare nel giro di poche curve la Mercedes di Valtteri Bottas (cosa impensabile lo scorso anno) confermando che sulla nuova power unit del Cavallino sono stati risolti i problemi di potenza che avevano caratterizzato la scorsa stagione, dall’altra parte però ha ribadito la difficoltà nella gestione delle gomme nel passo gara venendo poi risorpassato e confermando sostanzialmente quanto si era intravvisto nei test. Vero, la classifica finale parla di un distacco dalla vetta di quasi un minuto (59”090), in casi normali piuttosto pesante. Vero è anche però che nella gara disputata lo scorso Novembre sempre in Bahrain Leclerc a malapena riuscì a conquistare un punticino iridato per via del decimo posto finale, per cui alla fine ecco che la prima gara del Mondiale 2021 (che ha visto il monegasco lottare contro le McLaren) può essere visto tutto sommato con il bicchiere mezzo pieno, in attesa ovviamente di ulteriori sviluppi e novità, con la consapevolezza che difficilmente quest’anno la Ferrari potrà tornare a vincere, e che l’obiettivo massimo sarà lottare per il terzo posto nel Campionato Costruttori con il team di Woking.
Positiva anche la gara di Sainz, con lo spagnolo che in certi frangenti ha evidenziato un discreto passo gara (migliore rispetto a quello di Leclerc) e anche una buona gestione delle gomme, che ha spinto la scuderia di Maranello a ritardare forse eccessivamente la seconda sosta.

In nona e decima posizione troviamo l’Alpha Tauri del rookie Yuki Tsunoda e l’Aston Martin di Lance Stroll. Per entrambi la soddisfazione di aver battuto i rispettivi capisquadra. Se Tsunoda ha ribadito una volta di più di essere un’autentica rivelazione e al contempo un pilota da seguire davvero con molta attenzione grazie a una gara assolutamente valida in un weekend che ha visto il suo caposquadra Pierre Gasly concludere 17° a causa del contatto al via con la McLaren di Ricciardo con conseguente danneggiamento dell’ala anteriore, Stroll conquista il primo punto in Formula 1 nella storia dell’Aston Martin con una gara tutto sommato buona. Deludente al contrario la gara di Sebastian Vettel, classificatosi solamente 15° dopo esser partito ultimo per non aver rispettato in qualifica la doppia bandiera gialla esposta nel corso della Q1. Inutile dire che dal campione tedesco e dalla stessa Aston Martin ci aspettavamo molto di più.

Scorrendo la classifica, fuori dai punti in undicesima e dodicesima posizione troviamo le Alfa Romeo di Kimi Raikkonen ed Antonio Giovinazzi. Rispetto all’anno scorso sicuramente un passo avanti che avrebbe potuto nel caso del pilota di Martina Franca addirittura portare ai primi punti stagionali se in occasione del pit stop i meccanici Alfa non avessero pasticciato con gli pneumatici portando tre gomme medie e una dura, facendo perdere ad Antonio circa dieci secondi. Non è la prima volta che purtroppo in Alfa capitano questi errori, che alla fine si vanno a ritorcere contro la squadra stessa.

Delude l’Alpine, con Ocon solo 13° e con Fernando Alonso costretto al ritiro per un problema al brake by wire. Un vero e proprio peccato perché il pilota asturiano combattendo contro i limiti di una monoposto che non ha particolarmente impressionato, avrebbe potuto lottare per la zona punti, confermando una volta di più tutto il suo talento.

Capitolo finale dedicato alla Haas, con Mick Schumacher che a bordo di una monoposto a dir poco inguidabile, riesce a conquistare il quindicesimo posto finale. Per il 22enne figlio d’arte tedesco la possibilità di prendere confidenza con la massima serie motoristica in una stagione in cui il suo obiettivo massimo vista la scarsa competitività della monoposto sarà fare meglio del compagno di squadra Mazepin, costretto al ritiro dopo pochi metri dopo essere andato a muro in curva 2, con la nuova Safety Car targata Aston Martin che ha potuto così fare il debutto ufficiale in pista.

In virtù dei risultati odierni la Classifica Piloti vede Hamilton in testa con 25 punti, seguito da Verstappen (18), Bottas (16 di cui 15 punti per il terzo posto più un punto per il giro più veloce), Norris (12), Perez (10), Leclerc (8), Ricciardo (6), Sainz (4), Tsunoda (2) e Stroll (1).

In Classifica Costruttori Mercedes è in testa con 41 punti, seguita da Red Bull a quota 28. Terza è la McLaren con 18 punti, seguita da Ferrari (12), Alpha Tauri (2), e Aston Martin (1).

Prossimo appuntamento con la Formula 1 Domenica 18 aprile con il Gp dell’Emilia Romagna e del Made in Italy in programma ad Imola, con diretta tv su SKY e TV8.

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