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La nascita della Red Bull Powertrains Limited e il congelamento motori in F1© Getty Images

La nascita della Red Bull Powertrains Limited e il congelamento motori in F1

La scuderia di Milton Keynes ha ufficializzato in queste ore la nascita della Red Bull Powertrains Limited, la divisione interna che si occuperà di gestire dal 2022 al 2024 le power unit attualmente realizzate da Honda (che lascerà il mondo della Formula 1 a fine anno), proprio quando scatterà il congelamento dei motori, approvato nei giorni scorsi dalla F1 Commission.

16.02.2021 ( Aggiornata il 16.02.2021 12:13 )

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Una notizia che era nell’aria già da un po' di tempo, e che ha trovato la sua conferma nel corso della mattinata odierna. In queste ore la Red Bull ha infatti ufficializzato la nascita al suo interno di una struttura denominata Red Bull Powertrains Limited, il cui compito sarà quello di continuare a sviluppare autonomamente le power unit Honda fornendole così alla scuderia di Milton Keynes e al team satellite Alpha Tauri, alla luce della decisione del motorista nipponico di lasciare la Formula 1 a fine anno.

Una scelta, quella di istituire una nuova struttura nel proprio Campus tecnologico atta appositamente a sviluppare il motore Honda, resa possibile in primis grazie all’accordo tra la stessa Red Bull e il motorista nipponico con sede a Sakura, che consentirà così alla scuderia di Milton Keynes di poter accedere alla tecnologia Honda e alla proprietà intellettuale del propulsore potendo così svilupparsi autonomamente il motore, e poi grazie sopratutto al via libera da parte della F1 Commission (rappresentata da Liberty Media, dalla Federazione e da tutte le squadre) che all’unanimità ha sancito il congelamento delle power unit per il triennio 2022-2024.

Un’idea, quella del congelamento dei motori nella massima serie motoristica, cominciata a circolare lo scorso Ottobre, alla notizia dell’abbandono della Honda a fine 2021, e fortemente pretesa da Red Bull per non abbandonare anch’essa assieme ad Alpha Tauri la Formula 1. Se dopo una fase iniziale contraria alla fine Ferrari e Renault hanno manifestato il proprio consenso, più semplice è stato senza ombra di dubbio convincere Mercedes, la quale nonostante fosse quella che giocoforza avrebbe avuto più da perdere dal congelamento motori, fin da subito non ha esitato a sposare la causa della scuderia di Milton Keynes, sostenendo con il Team Principal Toto Wolff che se il congelamento dei motori fosse stato necessario per mantenere la Red Bull in attività, Mercedes l’avrebbe appoggiato, anche perché è importante lavorare tutti insieme per mantenere i costruttori in Formula 1.

Una volta sancito il congelamento delle power unit per il triennio 2022-2024, Red Bull ha potuto così mettere nero su bianco l’accordo raggiunto con Honda.
Come ha dichiarato nel comunicato diffuso dalla Red Bull il Team Principal Chris Horner “abbiamo discusso di questo argomento con Honda per un po' di tempo, e a seguito della decisione della Federazione di congelare lo sviluppo delle power unit dal 2022, abbiamo potuto finalmente raggiungere un accordo per quanto riguarda il prolungamento dell’utilizzo delle power unit Honda. Siamo grati per la collaborazione della Honda in questo senso, e per aver contribuito a garantire che sia Red Bull che Alpha Tauri continueranno ad avere power unit competitive. La creazione della Red Bull Powertrains Limited è una scelta coraggiosa da parte di Red Bull, ma è una scelta che abbiamo fatto dopo un’attenta e dettagliata considerazione. Siamo consapevoli dell’enorme impegno richiesto, ma crediamo che la creazione di questa nuova società sia l’opzione più competitiva per entrambe le squadre”.

Una decisione, quella della creazione della Red Bull Powertrains Limited, resa possibile grazie, come detto, all’accordo con Honda, il cui Responsabile della comunicazione Koji Watanabe ha così commentato sui social il via libera da parte del motorista nipponico.

“Siamo completamente concentrati sull’obiettivo di Honda di diventare entro il 2050 un’azienda carbon-free, motivo per il quale abbiamo sacrificato le nostre risorse in F1 per spostarle verso questo nuovo obiettivo. Tuttavia, come società che è stata coinvolta in Formula 1 per diversi decenni, sentivamo che era la cosa giusta da fare aiutare i nostri due team attuali anche per rispetto dello sport. Permettere a Red Bull e Alpha Tauri di continuare ad usare la nostra tecnologia per quanto riguarda le power unit di Formula 1 consentirà loro di rimanere competitive, che è una buona notizia per lo sport e per gli appassionati”.

Se dunque grazie al congelamento delle power unit per il triennio 2022-2024 (con conseguente anticipo al 2025 della nuova generazione di motori, prevista inizialmente per il 2026), Red Bull ed Alpha Tauri (i cui Team Principal Chris Horner e Franz Tost sono raffigurati assieme al Responsabile Motorsport Honda Masashi Yamamoto) potranno continuare a correre nella massima serie motoristica, un altro aspetto deve essere comunque affrontato: come assicurare a tutte le power unit la stessa medesima potenza, una volta che verrà istituito il blocco degli sviluppi? Al momento questo aspetto non è ancora stato ufficialmente affrontato dalla F1 Commission, ma non è un mistero che il BoP (Balance of Performance) attualmente diffuso nel Wec non rappresenti una soluzione molto ben vista sopratutto dagli appassionati, abituati a vedere una competizione in cui prevale chi meglio di tutti ha saputo sviluppare il proprio motore.
Una delle ipotesi ufficiosamente prese in considerazione non consisterebbe nel bloccare il motorista più competitivo per far recuperare gli altri (cosa che difficilmente Mercedes accetterebbe), quanto secondo alcune indiscrezioni riportate dal tedesco Auto, Motor und Sport nell’istituire una sorta di rete di protezione, consentendo al costruttore/motorista che accusasse una perdita di prestazione pari o superiore al 2% di lavorare sulla portata della benzina, in modo da recuperare una eventuale differenza di cavalli. Ovviamente nel caso di scarsa affidabilità accertata all’inizio del 2022 il motorista avrà la possibilità di poterla risolvere, ma senza aumentare la potenza del motore, che, quasi sicuramente verrà ovviamente controllata da parte della Federazione.
Resta solo da capire come verrà visto dai tifosi questo congelamento dei motori per il triennio 2022-2024. Se verrà accettato, o se comporterà un ulteriore allontanamento degli stessi dopo l’ipotesi non ufficializzata delle Sprint Race (fortemente volute da Liberty Media e dalla Federazione, con le squadre che si sono prese un po' di tempo per valutare tutti i dettagli), sarà solo il tempo a dirlo.

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