Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Button e la Brawn Gp iridata nel garage di casa© Getty Images

Button e la Brawn Gp iridata nel garage di casa

L’ex pilota (attuale consulente Williams) ha ricevuto nelle scorse ore a casa sua la Brawn Gp BGP001 con cui nel 2009 si aggiudicò il titolo mondiale.

11.02.2021 ( Aggiornata il 11.02.2021 21:30 )

  • Link copiato

Un binomio capace di conquistare (a sorpresa) il titolo mondiale. Quando torniamo con la mente alla stagione 2009, è impossibile non pensare alla Brawn Gp e al suo pilota di punta, Jenson Button, capace di vincere in quella che ad oggi rimane senza ombra di dubbio la sua migliore annata in Formula 1, il suo primo e unico titolo piloti.
In una stagione (quella 2009) caratterizzata da un importante cambio regolamentare che vide dopo dodici anni il ritorno delle gomme slick al posto di quelle scanalate, numerose novità sul fronte aerodinamico (ala anteriore più larga da 140 a 180 cm, ala posteriore più alta (da 80 a 95 cm) e stretta (75 cm contro i 100 cm del 2008), sparizione delle pinne, delle ciminiere e di tutte quelle soluzione atte a generare carico aerodinamico), e l’adozione facoltativa del Kers (recupero di energia in frenata, con una maggiore potenza seppur per pochi secondi) ad opera di Ferrari, McLaren e BMW-Sauber, ad emergere fin dai primi test invernali fu la Brawn Gp, nata il 6 Marzo 2009 dalle ceneri della Honda, che nel Dicembre 2008 aveva annunciato il suo addio al Circus dopo due stagioni piuttosto deludenti.

Determinante nella creazione della nuova scuderia fu il supporto di Ross Brawn, approdato in Honda nel 2007 dopo il lungo periodo trascorso in Ferrari, che, nominato Team Principal della squadra nipponica nel 2008, acquistò dalla Honda la proprietà del team al prezzo simbolico di una sterlina dando così vita alla Brawn Gp. Per quanto riguarda la monoposto, la BGP001 motorizzata Mercedes era stata sviluppata considerando i progetti messi a punto da Honda, venuti meno una volta annunciata l’intenzione da parte del costruttore e motorista nipponico di lasciare la Formula 1. Per quanto riguarda i piloti, vennero confermati Jenson Button e Rubens Barrichello, che avevano disputato la stagione 2008 con il team Honda.

Come detto, fin da subito la Brawn Gp impressionò durante i test invernali, al punto da venir contestata dai principali team per via di una presunta irregolarità al diffusore posteriore, respinta poi dalle successive indagini della Federazione che certificarono l’assoluta regolarità delle soluzioni tecniche adottate dalla squadra guidata da Ross Brawn.

La prima parte di campionato fu nettamente a favore della Brawn Gp, che si aggiudicò sei delle prime sette gare stagionali (Australia, Malesia (interrotta dopo soli 33 giri dei 56 previsti a causa della forte pioggia, con punteggi iridati dimezzati non avendo coperto il 75% delle tornate previste), Bahrain, Spagna, Monaco e Turchia) con Jenson Button, andando così a creare quel vantaggio decisivo nella seconda parte di stagione, decisamente più equilibrata grazie alla crescita prestazionale della Red Bull (che nelle rimanenti dieci gare otterrà cinque vittorie dopo quella conseguita nella terza gara stagionale in Cina da Sebastian Vettel, con il pilota di Heppenheim che si aggiudicherà anche Gran Bretagna, Giappone ed Abu Dhabi, mentre il compagno di squadra Mark Webber conquisterà Germania e Brasile) e di McLaren (quattro pole nelle ultime sette gare di campionato nel Gp d’Europa a Valencia, in Italia, a Singapore e ad Abu Dhabi, e due vittorie in Ungheria ed Abu Dhabi) grazie a Lewis Hamilton.

In tutto questo la BrawnGp (che nelle prime sette gare oltre alle sei vittorie di Button già citate aveva anche ottenuto tre doppiette in Australia, Spagna e Monaco) troverà comunque la forza di vincere a Valencia e a Monza con Barrichello, mantenendo con Button regolarmente la zona punti (ad eccezione del Belgio, dove fu costretto al ritiro) suffragata da due podi in Italia (secondo posto) ed Abu Dhabi (terzo posto), arrivando al titolo mondiale nella penultima gara della stagione in Brasile.

A distanza di dodici anni da quella storica impresa, Jenson Button è tornato a riabbracciare la vettura con cui aveva conquistato il titolo mondiale nella massima serie motoristica. Questa volta, però, non per una semplice esibizione come avvenne nel 2019 in occasione del Gp di Gran Bretagna (come dimostra la foto con cui abbiamo aperto questo articolo), ma per sempre.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Jenson Button (@jensonbutton)

A darne la notizia è stato nelle scorse ore proprio il neo consulente della Williams attraverso il suo profilo Instagram, mostrando in un box messo a punto dalla ditta di trasporti Barwell Trailers, proprio lei: la sua: BGP001, che ora Jenson potrà ammirare nel garage di casa sua. Un degno riconoscimento per un pilota di valore, e anche per una monoposto, messa a punto da una squadra, la BrawnGp, che, prima di venir acquistata il 16 Novembre 2009 dalla Mercedes (desiderosa di rientrare a tempo piano in Formula 1, non più solo come motorista ma anche costruttore), nacque, vinse e visse nell’arco di una sola stagione.

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi