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F1 Abu Dhabi: Verstappen e la pole ritrovata© Getty Images

F1 Abu Dhabi: Verstappen e la pole ritrovata

Il pilota olandese della Red Bull conquista la prima pole position stagionale (la terza in carriera) battendo rispettivamente per 25 e 86 millesimi le Mercedes di Valtteri Bottas e di Lewis Hamilton.

13.12.2020 ( Aggiornata il 13.12.2020 13:04 )

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Tre piloti in meno di un decimo. La Formula 1 saluta una stagione piuttosto delicata come quella 2020 nello splendido scenario in notturna della pista di Yas Marina ad Abu Dhabi, e lo fa regalandoci una qualifica estremamente appassionante, che ha visto alla fine primeggiare il pilota olandese Max Verstappen, capace di superare per rispettivamente 25 e 86 millesimi le Mercedes di Valtteri Bottas e di Lewis Hamilton. Quella ottenuta oggi dal giovane talento olandese della Red Bull è la prima pole stagionale di una power unit non marchiata Mercedes, e al contempo mette fine al filotto di sei pole consecutive ad Abu Dhabi conquistate dalla Mercedes dal 2013 al 2019.
Che la Red Bull potesse far molto bene ad Abu Dhabi era abbastanza plausibile visto anche l’ottimo comportamento della RB16 emerso nel corso delle libere (in particolare nel terzo settore, dove risultava essere la monoposto più veloce grazie alle sue doti di trazione e di telaio). D’altra parte, però, in più occasioni nel corso della stagione la Mercedes non aveva esitato a nascondersi nelle libere, mostrando tutto il suo reale potenziale in qualifica e in gara, demolendo psicologicamente i suoi avversari. Ad Abu Dhabi questo è successo solo in parte: se è vero che in Q1 e Q2 la Mercedes ha mostrato tutto il suo potenziale con Hamilton capace di ottenere il miglior tempo, questo non è avvenuto in Q3, con Bottas e in successione Verstappen pronti a battere il tempo fatto segnare dal sette volte campione del mondo inglese, conquistando entrambi la prima fila.

Per Verstappen quella odierna rappresenta la terza pole position in carriera (la prima stagionale), che mette così fine a un digiuno di pole che durava dal Gp del Brasile 2019, e che sicuramente lo ripaga di tante delusioni accusate nel corso di una stagione che Max auspicava potesse essere quella dell’assalto al titolo iridato nei confronti della Mercedes, mai di fatto riuscito.

Staccato di soli 25 millesimi troviamo in seconda posizione la Mercedes di Valtteri Bottas: il pilota finlandese ha confermato una volta di più il suo feeling con il giro secco, pur lamentandosi di una messa a punto della sua Mercedes non del tutto ottimale. Un Bottas, quello visto ad Abu Dhabi, apparso molto più rilassato di quello visto una settimana fa in Bahrain per il Gp del Sakhir, quasi come se la presenza di Russell in squadra (associata alla forte competitività del giovane talento inglese) lo avesse quanto meno mandato in crisi. Con il ritorno di Hamilton, evidentemente Bottas è sembrato quasi ritrovare a livello psicologico le certezze perdute, e si presenta in gara con la volontà quanto meno di confermare il secondo posto in Classifica Piloti alle spalle del suo capitano, al rientro dopo la positività al Covid fatta registrare la scorsa settimana ed autore di una qualifica senza ombra di dubbio estremamente positiva.

Pur non essendo comprensibilmente al massimo (come ha ammesso nelle interviste), Hamilton è riuscito comunque a qualificarsi in terza posizione e a soli 86 millesimi dalla pole di Verstappen, nonostante un errore commesso nel terzo settore quando era addirittura in vantaggio al termine del secondo settore. La conferma, se vogliamo, del talento di un campione, che anche quando non è al massimo riesce comunque con grande generosità a dare tutto se stesso.

Sul passo gara a maggior ragione dopo le simulazioni effettuate nel corso della FP2 la Red Bull e Max Verstappen partono chiaramente con i favori del pronostico, alla luce anche dell’altrettanto buon passo gara evidenziato da Alexander Albon (autore di una qualifica deludente sopratutto nel Q3 finale conclusasi in quinta posizione), e con l’olandese fortemente intenzionato ad arrivare davanti a Valtteri Bottas o in prima o in seconda posizione per togliere al pilota finlandese della Mercedes il secondo posto in Classifica Piloti. Guai, però, a sottovalutare il team Campione del mondo: più volte la Mercedes ha infatti dimostrato in gara un passo gara migliore di quello simulato nelle libere, motivo per il quale anche il team Campione del mondo ha le sue chance per vincere la gara.

Dietro alla Red Bull di Verstappen e alle due Mercedes, troviamo qualificati rispettivamente in quarta e in sesta posizione le McLaren di Lando Norris (sopra raffigurato) e di Carlos Sainz Jr (che il prossimo anno lascerà il team di Woking per affiancare Charles Leclerc in Ferrari). Un risultato, questo, che potrebbe avere una sua importanza nella lotta per il terzo posto nella Classifica Costruttori, che vede attualmente la Racing Point avanti di dieci punti proprio sulla McLaren. Visto e considerato che domani il team di Lawrence Stroll vedrà partire Lance Stroll in ottava posizione e Sergio Perez intraprendere una rimonta dal fondo dello schieramento (per la sostituzione della power unit) su un circuito dove i sorpassi non sono semplici da effettuare, ecco quindi che partire così avanti potrebbe essere l’occasione per il team di Woking per guadagnare i punti preziosi per chiudere la stagione come terza forza del campionato prima di tornare a montare dal prossimo anno le power unit Mercedes.

Il 2020 si chiude positivamente per Daniil Kvyat: il pilota russo (destinato ad essere sostituito in Alpha Tauri dal giapponese Yuki Tsunoda) chiude la stagione qualificandosi in settima posizione, facendo meglio del suo compagno di squadra Pierre Gasly, decimo (nono in seguito alla penalità di tre posizioni in griglia inflitta a Leclerc). L’obiettivo di Kvyat (come ammesso nel corso delle interviste) è quello di lasciare il miglior ricordo di se, in modo da aumentare le possibilità di venir preso in considerazione da un qualsiasi team di Formula 1 per la stagione 2022.

Abu Dhabi si rivela ancora una volta essere una gara piuttosto deludente per la Ferrari, come dimostrano il nono posto di Charles Leclerc (che domani in griglia partirà dodicesimo per via delle tre posizioni di penalità comminate al monegasco dalla Direzione Gara per aver innescato l’incidente con Perez al via del precedente Gp del Sakhir, che ha finito con il rovinare pesantemente la gara di Max Verstappen, costretto al ritiro con la sua Red Bull) e il tredicesimo di Sebastian Vettel.

Per quanto riguarda Leclerc, il pilota monegasco non ha esitato addirittura a cambiare poco prima delle qualifiche il set-up della sua monoposto, optando per una soluzione con maggior carico aerodinamico, sacrificando un po' di velocità nel primo settore al fine di essere maggiormente competitivo nell’ultimo settore, dove trazione e telaio sono a dir poco basilari. Se in Q1 con gomme morbide e in Q2 con gomme medie, la Rossa numero 16 aveva molto ben impressionato arrivando addirittura a far segnare rispettivamente il quarto e il sesto tempo, in Q3 tornando alle gomme soft e con temperature più fresche la SF-1000 ha evidenziato un calo prestazionale che ha letteralmente spiazzato pilota e squadra, a dimostrazione che forse non tutto è filato a dovere. Unico aspetto positivo il fatto che con il cambio di set-up Leclerc sia comunque riuscito ad essere tra i migliori in quel terzo ed ultimo settore che vedeva la Rossa negli anni precedenti soffrire non poco.

Per quanto riguarda Vettel, il campione di Heppenheim al passo di addio con la Rossa ottiene purtroppo una tredicesima posizione che ribadisce una volta di più lo scarso feeling di Sebastian con la SF-1000 in una stagione caratterizzata dal peggior rendimento di sempre del pilota tedesco in quallifica (con ben tredici eliminazioni consecutive in Q2).

Oltre alla Ferrari, tra le delusioni di giornata bisogna inserire anche la Renault, che aveva molto ben impressionato nelle libere con Esteban Ocon (terzo in FP1, sesto in FP2, e quarto in FP3 subito dietro al compagno di squadra Daniel Ricciardo, che il prossimo anno approderà in McLaren) salvo poi venir eliminata in Q2 con entrambe le monoposto. Un vero e proprio shock per il team francese, legato presumibilmente a una perdita di aderenza, emersa con temperature più fredde in notturna. Avendo scelta libera sulla gomma da montare domani al via, l’obiettivo di Renault (al passo d'addio nel weekend in cui celebra i suoi 400 Gp in Formula 1, prima di cambiare dal prossimo anno denominazione in Alpine) diventa quello di recuperare più posizioni possibili da centro gruppo al fine di conquistare il maggior numero di punti possibili per la Classifica Costruttori.

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