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Hamilton e la conquista del settimo titolo mondiale© Getty Images

Hamilton e la conquista del settimo titolo mondiale

Il campione inglese della Mercedes vince il Gp di Turchia e si laurea per la settima volta Campione del mondo, eguagliando il numero di titoli vinti da Michael Schumacher. Sul podio assieme a lui Sergio Perez (Racing Point), e Sebastian Vettel (Ferrari).

16.11.2020 ( Aggiornata il 16.11.2020 07:38 )

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Una gara di carattere meritatamente conquistata. Ci sono tanti modi per vincere in Formula 1, e alla fine Lewis Hamilton ha scelto senza ombra di dubbio il migliore per conquistare in Turchia il suo settimo titolo mondiale, andando così ad eguagliare il numero di titoli conquistato in passato da Michael Schumacher. In una condizione di pista con scarsissimo grip e in cui più che la tecnica o il valore della monoposto contava sopratutto non fare errori con un’aderenza quasi inesistente, alla fine ad emergere è stato il talento del pilota, in difficoltà con le gomme full wet, e in grado di fare la differenza con le gomme intermedie, riuscendo non solo a fare una sosta in meno degli altri, ma addirittura a gestire la mescola nonostante le vibrazioni sempre più forti per via dell’elevato numero di giri affrontato e l’annuncio di pioggia pesante per l’ultimo giro.
Un’impresa, quella di Hamilton, che certifica una volta di più l’assoluto talento del campione inglese della Mercedes, a maggior ragione se consideriamo il via che lo aveva visto prima guadagnare tre posizioni comparendo così subito alle spalle delle Racing Point di Stroll e di Perez, salvo poi perdere tre posizioni per un largo generato da un leggero contatto con la Renault di Ricciardo. Se il 27 Agosto 2006 ripartendo dalla 19° posizione dopo un testacoda Lewis riuscì proprio ad Istanbul a conquistare un preziosissimo secondo posto basilare per la conquista del titolo vinto in GP2, oggi il campione inglese della Mercedes ripartendo dalla sesta posizione ha dato vita a una delle più belle gare della sua carriera, concretizzatasi questa volta con il gradino più alto del podio e con un titolo mondiale a dir poco meritato.

“Noi stiamo testimoniando che tu stai facendo la storia”. Con queste parole Sebastian Vettel è stato il primo a congratularsi con Lewis Hamilton in parco chiuso, quando il pilota inglese, parcheggiata la sua Mercedes, è rimasto dentro l’abitacolo della W11 a piangere, commosso, forse elaborando per la prima volta la grandezza del risultato scritto oggi, impensabile da immaginare quando da piccolo non vedeva l’ora di correre in Formula 1 guardando in televisione le gesta del suo idolo Ayrton Senna prima e, più grande, le imprese della Ferrari guidata da Michael Schumacher.

Una storia, quella della Formula 1, che vede oggi un nuovo emozionante capitolo ad opera di Lewis Hamilton, nel giorno in cui il compagno di squadra e principale rivale per la lotta al titolo Valtteri Bottas disputa una delle più brutte gare nella massima serie motoristica, finendo addirittura doppiato da Lewis, a dimostrazione di quanto abbia ancora da imparare dal campione inglese.

Alle spalle di Hamilton, sale sul secondo gradino del podio, staccato di 31”633, Sergio Perez su Racing Point. Al pari del campione della Mercedes, anche il pilota messicano è riuscito ad evitare la seconda sosta, arrivando però al limite con le sue gomme intermedie montate nel corso del 10° Giro, al punto da dichiarare che con un giro in più probabilmente sarebbero esplose. Una gara, quella di Perez, assolutamente generosa, che dimostra una volta di più non solo la consistenza del pilota messicano, ma anche che sarebbe davvero un errore clamoroso fare a meno di un talento come il suo per la prossima stagione. Eppure al momento Sergio è senza un volante, e alla luce dell’interessamento della Red Bull per Nico Hulkenberg come pilota da affiancare a Verstappen al posto di Albon, sono davvero poche le chance di vederlo il prossimo anno al via del Mondiale, nonostante una gara da incorniciare come quella odierna.
Gara da dimenticare, invece, quella del compagno di squadra Lance Stroll, rovinata da un errore strategico della Racing Point: nonostante la pole conquistata con pieno merito, e una prima parte di gara condotta in testa brillantemente, il team nel corso del 37° Giro ha richiamato ai box Lance, presumibilmente per dargli una gomma intermedia più fresca per il finale. Una scelta a dir poco suicida, alla luce dello scarso grip e della temperatura dell’asfalto piuttosto bassa (15°): non solamente il giovane Stroll non è riuscito a scaldare la gomma, ma con il passare dei giri è stato risucchiato in mezzo al gruppo, chiudendo la gara in una anonima nona posizione, che non rende giustizia all’ottima prima parte di gara del giovane pilota canadese.

Assieme a Hamilton e a Perez, sul terzo gradino del podio troviamo la Ferrari di Sebastian Vettel, autore di una bellissima gara (premiata dagli appassionati di tutto il mondo con il Driver Of The Day) che dimostra una volta di più l’esperienza e la competenza del campione tedesco su pista bagnata, con un Leclerc (giunto quarto), troppo nervoso su pista scivolosa. Se la Rossa era apparsa piuttosto deludente in qualifica mancando l’accesso alla Q3, in gara la SF-1000 si è molto ben comportata sopratutto con Sebastian Vettel, perfettamente a suo agio con le gomme full-wet, e abile (dopo alcuni giri necessari a mandare in temperatura la mescola) nel gestire le gomme intermedie senza strapazzarle eccessivamente, preservandole più giri possibili.

Se un errore nel corso della seconda sosta ai box da parte dei meccanici sembrava aver azzerato ogni possibilità di salire sul podio a maggior ragione dopo il sorpasso subito ad opera del compagno di squadra Charles Leclerc, la maggiore oculatezza nell’affrontare gli ultimi giri e la capacità di farsi trovare pronto dinanzi all’ennesimo errore compiuto in pista dal monegasco, hanno consentito a Sebastian di superare Leclerc e di mettersi in scia a Perez, arrivando a soli 327 millesimi da un inaspettato secondo posto.

Un podio, il primo stagionale, che consente comunque a Vettel di affrontare con maggiore fiducia e con rinnovati stimoli le ultime gare di campionato prima di salutare il team di Maranello per approdare in Aston Martin.

Se Vettel oggi in terra turca ha disputato senza ombra di dubbio la miglior gara stagionale con la Rossa, Leclerc non ha del tutto convinto, nonostante sia stato protagonista di una buonissima rimonta, conclusa al quarto posto dopo aver sfiorato nell’ultimo giro addirittura il secondo posto.
Partito dodicesimo dal lato più sporco della pista, al via Charles perde due posizioni, precipitando in 14° posizione. La prima parte di gara lo vede in evidente difficoltà con le gomme full wet, salvo poi riprendersi e risalire in classifica una volta passato alle gomme intermedie, riuscendo in numerosi frangenti a far segnare addirittura il giro più veloce, ben supportato da una SF-1000 apparsa per la prima volta molto competitiva anche sul bagnato. Il limite, semmai, da parte di Charles, è stato in certi frangenti quello di esser stato troppo esuberante sul bagnato nel tentativo di raggiungere prima e superare poi Perez, con il risultato di aver compiuto diversi lunghi, ultimo dei quali quello occorso durante l’ultimo giro all’altezza di curva 12, con il messicano della Racing Point appena superato. Questo ennesimo errore da parte di Leclerc ha così permesso non solo a Perez di riconquistare repentinamente la seconda posizione appena persa, ma a un campione esperto come Vettel di superarlo piuttosto facilmente. Se su pista asciutta anche nel corso del weekend (e in particolare nelle tre sessioni di prove libere) Leclerc ha dimostrato tutto il suo immenso potenziale, è sul bagnato che Charles deve ancora ben lavorare per poter così diventare nelle prossime stagioni un campione completo.

Dietro a Leclerc troviamo in quinta posizione la McLaren di Carlos Sainz Jr, autore di una buona gara, con il compagno di squadra Lando Norris in ottava posizione, e davanti a una Renault piuttosto opaca, che ha visto in Daniel Ricciardo (giunto decimo) il suo riferimento.

In sesta e settima posizione (come possiamo vedere dall'ordine di arrivo), troviamo le due Red Bull di Max Verstappen ed Alexander Albon, autori di una gara disastrosa nonostante disponessero oggi della migliore monoposto in pista. Troppi gli errori commessi da entrambi (e in particolare dal pilota olandese, in passato perfettamente a suo agio sul bagnato, ed oggi apparso troppo nervoso alla guida, graziato dai commissari per una presunta irregolarità nell’uscita dalla pitlane dopo la prima sosta). Con una maggiore concentrazione probabilmente sarebbe stata la Red Bull a salire sul gradino più alto del podio, regalando così alla scuderia di Milton Keynes una preziosa vittoria in un momento delicato per il team austriaco, che entro fine mese deve decidere cosa fare per quanto riguarda il motore 2022: se rilevare la power unit Honda e svilupparla autonomamente (ipotesi, questa, preferita dai vertici dei team), o valutare una motorizzazione Renault o Ferrari.
Un miglior risultato avrebbe inoltre fatto comodo anche ad Alexander Albon, sempre più in bilico, e con un Hulkenberg pronto a sfilargli il sedile. Le prossime settimane anche in questo caso saranno decisive per definire la line-up 2021 della Red Bull.

In Classifica Piloti per quanto riguarda le primissime posizioni Hamilton (Campione del mondo) è in testa con 307 punti, con Bottas secondo con 197 punti. Verstappen è terzo con 170 punti. In quarta posizione sale Perez con 100 punti, seguito da Leclerc (97), Ricciardo (96), Sainz (75), Norris (74), Albon (70), e Gasly (63).

In Classifica Costruttori la Mercedes (Campione del Mondo) è in testa con 504 punti, seguita dalla Red Bull con 240 punti. In terza posizione troviamo la Racing Point con 154 punti, seguita da McLaren (149), Renault (136), Ferrari (130), Alpha Tauri (89), Alfa Romeo (8), Haas (3).

Prossimo appuntamento con la Formula 1 Domenica 29 Novembre con il Gp del Bahrain (diretta esclusiva sui canali Sky, differita serale su TV8).

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