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Verstappen e l'inaspettata prima fila di Sochi© Getty Images

Verstappen e l'inaspettata prima fila di Sochi

Il giovane pilota olandese conquista a sorpresa la seconda posizione al termine delle qualifiche del Gp di Russia (decima prova del Mondiale 2020 di Formula 1) che hanno visto Lewis Hamilton conquistare l'ottava pole stagionale, e Valtteri Bottas chiudere solamente terzo. Fuori dalla top 10 la Ferrari, con Leclerc undicesimo e Vettel quindicesimo.

26.09.2020 ( Aggiornata il 26.09.2020 20:46 )

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Un risultato al di là di ogni più rosea aspettativa. In un weekend che lasciava presagire ancora una volta il netto predominio della Mercedes, a sorpresa a brillare a Sochi è stata la stella di Max Verstappen, che nel finale di qualifica riesce a piazzare la sua Red Bull addirittura in prima fila, grazie al secondo tempo (1'31”867), 564 millesimi più lento del poleman Lewis Hamilton.
Una grande prova di forza, quella del giovane talento olandese, che rilancia non poco le quotazioni di vittoria in gara anche per la Red Bull dopo le sessioni di libere in cui la RB16 non era sembrata del tutto irresistibile, con Max classificatosi terzo in FP1, settimo (a oltre un secondo e mezzo dalle Mercedes) in FP2, e infine sesto in FP3 (a poco più di un secondo da Hamilton). Tra la FP3 e le qualifiche è continuato il lavoro all'interno della scuderia di Milton Keynes per cercare di rendere la monoposto la più possibile adatta alle richieste di Verstappen, ottimizzando l'assetto della RB16, e il risultato alla fine è stato un piazzamento in griglia che può essere considerato alla pari di una pole su una pista come quella di Sochi che, come era lecito immaginare, si è confermata una volta di più una vera e propria riserva di caccia per la Mercedes, con Hamilton che per l'ottava volta (su dieci gare) partirà in pole position, e con un Bottas alla fine terzo, anche se questa volta la prestazione del pilota finlandese potrebbe essere giustificata da una strategia, che dopo spiegheremo, e che può essere valida anche per Verstappen.

Una sessione di qualifica veramente thrilling per Lewis Hamilton: se è vero che l'esacampione del mondo può festeggiare meritatamente la sua 96° pole in carriera, bisogna anche dire che mai come in questa sessione Lewis ha rischiato molto seriamente di venir eliminato addirittura in Q2, dopo la cancellazione della prestazione cronometrica ottenuta nel primo stint dovuta a un'entrata troppo larga in ultima curva, e l'incidente occorso a Sebastian Vettel che ha costretto tutti i piloti a tornare ai box, e nel caso di Hamilton ad abbandonare le gomme medie (che monteranno al via Verstappen e Bottas) a beneficio di una gomma Soft, con cui nel giro di lancio ha superato Sainz e Perez evitando di soli 1.1 secondi la bandiera a scacchi, e con cui è risalito fino alla quarta posizione al termine della Q2, trampolino fondamentale con cui ottenere poi in Q3 il record della pista (1'31”304), superando così quello conseguito da Bottas due anni fa.
Un'uscita in curva 2, nel giro di lancio con il rientro sul tracciato effettuato non rispettando le indicazioni dei commissari aveva fatto scattare un'investigazione da parte degli stessi, i quali alla fine hanno deciso di assolvere sia Hamilton, sia gli altri piloti usciti in qualifica in quel tratto (Latifi, Grosjean e Magnussen), ricordando a squadre e piloti che in caso di uscita di pista in curva 2 e rientro effettuato non rispettando l'indicazione di stare a sinistra dell'apposito paletto in gara verrà comminata una penalità di 5 secondi.

Chi senza ombra di dubbio sembra uscire sconfitto da questa qualifica è Valtteri Bottas: su un circuito decisamente amico come quello di Sochi, Valtteri porta a casa un terzo posto che non rispecchia in nessun modo le ottime performance conseguite nel corso delle libere, che avevano visto il pilota finlandese autentico mattatore in pista. Vero, anche, però, che, come visto negli scorsi anni, partire dietro al poleman al via della gara consente di avere al pilota che segue una fortissima scia: vedi il caso di Sebastian Vettel, terzo in qualifica un anno fa, e in testa al via della gara, sfruttando la scia del compagno di squadra Charles Leclerc, che gli consentì di superare non solo Hamilton, ma anche lo stesso pilota monegasco. Non è quindi da escludere la possibilità che Bottas per una volta abbia giocato di astuzia “regalando” la pole ad Hamilton, per poi attaccarlo meglio al via, dovendo però fare attenzione a Max Verstappen, il quale quasi sicuramente proverà anche lui a sfruttare l'effetto scia.

In seconda fila, al fianco di Valtteri Bottas, troviamo la Racing Point di Sergio Perez. Scaricato di fatto dalla squadra, e privo degli aggiornamenti (destinati sulla monoposto di Stroll, opaco tredicesimo), il pilota messicano è stato in grado di fare la differenza, regalandosi una qualifica estremamente positiva, che conferma una volta di più il suo valore. L'augurio è che Perez possa riuscire a trovare un sedile libero per la prossima stagione: un pilota come lui in Formula 1 è assolutamente manna dal cielo.
A conferma che non sempre le novità portate in pista siano sinonimo di miglioramento, da registrare anche la situazione in casa McLaren: se la MCL35 si è dimostrata essere piuttosto competitiva a Sochi, d'altra parte è anche vero che Carlos Sainz con la vecchia configurazione del muso è riuscito a portare a casa un buon sesto posto in griglia, mentre Lando Norris con la nuova configurazione non è andato oltre l'ottavo posto.

In terza fila (e più precisamente in quinta posizione) troviamo la Renault guidata da Daniel Ricciardo: un risultato indubbiamente positivo alla luce anche del settimo posto conseguito da Esteban Ocon, ma un po' deludente per quanto visto sopratutto in FP2, quando il pilota italo-australiano era terzo. La sensazione è quella di un risultato mancato, in attesa di capire quale potrà essere il suo reale ritmo nel corso del Gran Premio, dopo che nella simulazione di passo gara vista in FP2 la RS20 si era molto ben comportata.

Interessante in quinta fila la sfida tra i due possibili candidati al secondo sedile della Red Bull 2021 con Pierre Gasly (Alpha Tauri) nono davanti all'attuale pilota della scuderia austriaca Alexander Albon per soli 8 millesimi. Vero, alla luce del primo podio in carriera conquistato al Mugello, Albon in questo momento è chiaramente il favorito rispetto a un buon Gasly, autore di quella che è al momento la sua miglior stagione in Formula 1. D'altra parte, però, ancora una volta il distacco di Albon nei confronti di Verstappen è troppo alto, con un gap di 1”2 inaccettabile per chi guida una monoposto identica a quella dell'olandese.

Per trovare le due Ferrari dobbiamo purtroppo scendere nella seconda metà dello schieramento con Charles Leclerc undicesimo (sopra raffigurato) e Sebastian Vettel addirittura quindicesimo, e protagonista di un incidente che ha inevitabilmente condizionato anche la qualifica del pilota monegasco.

Un incidente occorso in Q2, quando durante il secondo tentativo Vettel ha letteralmente perso la sua SF-1000, andando a sbattere contro le barriere all'altezza di curva 4, con Leclerc che per pochissimo ha evitato l'impatto con la monoposto gemella del suo compagno di squadra. Inevitabile la bandiera rossa, per ripulire la pista dai detriti, al termine della quale i piloti (schieratisi troppo anticipatamente) al semaforo d'uscita della pitlane sono rientrati in pista per il giro di riscaldamento troppo vicini, e con una gomma soft che, rimasta troppo ferma al semaforo, non è più riuscita a riscaldarsi correttamente. Il risultato è che salvo Gasly ed Hamilton, gli altri piloti non sono riusciti di fatto a migliorare le proprie performance, con Leclerc (troppo attaccato all'Alpha Tauri di Kvyat) escluso dalla Q3. Un errore, questo, anche della squadra, visto e considerato che il pilota monegasco non è stato avvisato via radio del fatto che dietro di lui Ocon era staccato di circa tre secondi, cosa che avrebbe potuto permettere a Charles di fare un giro migliore, approdando in una Q3 assolutamente alla portata per i passi avanti fatti vedere nelle libere. Sia ben chiaro: i limiti tecnici della SF-1000 restano, ma, il primo step di aggiornamenti portati a Sochi (nuova ala posteriore con tre nuovi tagli verticali all'altezza dell'endplate) sembrerebbe aver evidenziato un piccolo segnale di ripresa, da confermare però domani in gara.

Scorrendo la classifica, da segnalare la performance di George Russell (quattordicesimo), che una volta di più mostra tutto il suo talento portando la Williams per la sesta volta in dieci gare a superare il taglio della Q1 approdando in Q2, a differenza del compagno di squadra Nicholas Latifi, penultimo con il 19° tempo.

Eliminati in Q1 troviamo anche le due Haas di Romain Grosjean (16°, ed autore di numerosi team radio piuttosto polemici nei confronti della sua monoposto nel corso delle libere, e in particolare della FP3, a dimostrazione di come il pilota francese senta che la sua avventura in F1 sia a un passo dalla conclusione), e di Kevin Magnussen (18°), e le due Alfa Romeo con Antonio Giovinazzi 17° e Kimi Raikkonen ultimo a causa di uno spiattellamento delle gomme che non ha consentito al finlandese di migliorare la propria prestazione cronometrica.
Nel weekend in cui Hamilton potrebbe eguagliare il numero di vittorie di Michael Schumacher, anche Kimi (vicino al rinnovo ancora per un anno con Alfa) può ottenere un importante record, eguagliando il numero di gare (322) corse in F1 da Rubens Barrichello, candidandosi così a diventare il pilota più longevo nella storia del Circus.

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