Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Stefano Domenicali e il ritorno in Formula 1© Lamborghini

Stefano Domenicali e il ritorno in Formula 1

L'attuale Presidente e Ad di Lamborghini è vicino al rientro nella massima serie motoristica dove a partire dal 2021 prenderà il posto dell'attuale CEO, Chase Carey.

25.09.2020 ( Aggiornata il 25.09.2020 00:16 )

  • Link copiato

Un ritorno in grande stile. A distanza di sei anni dall'ultima apparizione ufficiale in Formula 1, Stefano Domenicali torna nella massima serie motoristica, e lo fa addirittura assumendone il comando: secondo un'indiscrezione diffusa dal sito inglese Race Fans sarà lui dal prossimo anno (2021) a sostituire nel ruolo di CEO Chase Carey (che resterà comunque nel management del Circus, ma con un ruolo più defilato ancora da definire).

Competenza, professionalità, e sopratutto grande pacatezza: queste le principali doti di Domenicali che non sono passate inosservate ai vertici di Liberty Media, che hanno trovato nel 55enne manager imolese la persona giusta per sostituire Carey, dopo le bocciature di Toto Wolff (veto Ferrari) e dell'ex Presidente della Rossa Luca Cordero di Montezemolo. Se a questo poi aggiungiamo anche la grande conoscenza del mondo della Formula 1 maturata in 19 anni di presenza ai box, e il rispetto che da sempre gli altri Team Principal hanno avuto nei suoi confronti, associato all'ottimo lavoro svolto in Lamborghini in questi ultimissimi anni fuori dalla F1, in un contesto in cui il Circus sta accusando delle evidenti difficoltà economiche a causa del Covid, si capisce come alla fine l'opzione Domenicali è quella di maggior buon senso.

Un legame, quello tra l'imolese e la Formula 1, che nasce nel 1991, quando Stefano Domenicali (laureatosi in Economia e Commercio presso l'Università di Bologna) entra in Ferrari nella parte più prettamente amministrativa, occupandosi dei rapporti con FIAT. Dopo esser passato nel Reparto Corse, nel 1995 diventa Capo del personale della Gestione Sportiva, e poi sul finire del 1996 Team Manager. Nel corso degli anni Domenicali comincia a intraprendere un percorso di crescita che lo porterà dal 2002 al 2007 a diventare il Direttore Sportivo della scuderia di Maranello, fino a raggiungere nel 2008 il gradino più alto: quello di Team Principal. Sarà Jean Todt a proporre l'imolese come suo successore all'allora Presidente Montezemolo apprezzando non poco l'operato di Stefano al servizio della squadra.
Domenicali rimarrà Team Principal Ferrari fino al 14 Aprile 2014, quando i pessimi risultati originati dalla F14-T lo spingeranno dopo sole due gare a rassegnare le dimissioni.
Da ricordare sotto la sua gestione la conquista nel 2008 del Mondiale Costruttori, nonché i secondi posti nella Classifica Piloti conquistati da Felipe Massa nel 2008, e da Fernando Alonso nel 2010, 2012 e 2013.

Una volta lasciata la scuderia di Maranello, nel Novembre 2014 Domenicali entra in Audi con l'incarico di Vice Presidente, prima di diventare nel Febbraio 2016 Presidente e Ad di Lamborghini, con cui otterrà dei grandissimi risultati sul profilo delle vendite e del marketing, ma non per questo si spezza il legame che lo lega al mondo della Formula 1. In contemporanea all'incarico che lo lega ad Audi, Domenicali viene infatti nominato dal Presidente FIA Jean Todt Presidente della Commissione Monoposto, restando così aggiornato sul fronte delle normative regolamentari che hanno riguardato il Circus, e le categorie minori ad esso correlato.

Una volta approdato in Lamborghini, Domenicali è riuscito comunque a restare aggiornato in merito alle ultime novità occorse nel Circus grazie al suo ruolo di opinionista per l'emittente britannica Channel 4, che in questi anni ha assicurato la copertura free delle gare di Formula 1 nel Regno Unito.

Non è da escludere che proprio lo stretto rapporto con il Presidente FIA Jean Todt (in scadenza di mandato il prossimo anno) e con il Responsabile Sport di Liberty Media Ross Brawn nato in Ferrari all'epoca dei trionfi di Michael Schumacher possa aver avuto un importante peso finale sulla sua nomina.

Ora, dunque, la sfida più difficile, e al contempo emozionante a capo della governance dello sport che lui ha sempre amato: da una parte rilanciare economicamente e finanziariamente la Formula 1 in una fase storica che a causa del Covid (e della mancanza di gare a porte aperte) ha visto il Circus perdere il 96% dei suoi ricavi nel secondo quadrimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019; dall'altra portare la Formula 1 in una nuova fase della sua storia alla luce del Regolamento Tecnico che entrerà in vigore nel 2022, e del Patto della Concordia firmato nelle scorse settimane da tutti i team. Un impegno, questo, capace di far tremare i polsi a chiunque, ma non a Domenicali, che conosce la Formula 1 nel suo DNA, proprio per averci lavorato e vissuto per anni, fianco a fianco con i vari team.

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi