Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Mick Schumacher e un sogno chiamato Formula 1© Getty Images

Mick Schumacher e un sogno chiamato Formula 1

Dopo aver fatto emozionare i tifosi effettuando alcuni giri a bordo della F2004 portata al successo sedici anni fa dal padre Micheal, per Mick Schumacher (leader del campionato di Formula 2) sono sempre più alte le chance di sbarcare il prossimo anno in Formula 1.

19.09.2020 ( Aggiornata il 19.09.2020 15:25 )

  • Link copiato

Un momento capace di far dimenticare per pochi minuti le difficoltà legate al presente. Ha emozionato non poco nel pregara del Gp di Toscana-Ferrari 1000 l'esibizione di Mick Schumacher a bordo della Ferrari F2004 (dotata di gomme slick Pirelli e non scanalate Bridgestone come usava all'epoca) con cui suo padre Michael aveva conquistato il suo settimo titolo iridato sedici anni fa, volta a celebrare non solo i 1000 Gp della scuderia di Maranello nella massima serie motoristica, ma anche a rendere omaggio a un grande campione che ancora oggi ha un posto speciale nel cuore di tutti gli appassionati di Formula 1.

Particolarmente suggestiva è stata la scelta del figlio Mick di utilizzare sul casco la stessa colorazione usata all'epoca da suo padre, come anche la presenza dei meccanici che in quel periodo lavoravano in Ferrari e al servizio proprio di Michael. Un momento speciale, che ha consentito di rivedere all'opera quella che ancora oggi viene ricordata come la monoposto rossa più vincente di tutti i tempi (con 15 vittorie (12 Schumacher, 3 Barrichello) nelle 18 gare di campionato), così come di risentire la bellezza del sound del V10 aspirato Ferrari nel mezzo delle colline toscane, su quella stessa pista dove Michael aveva più volte provato quelle soluzioni destinate a scrivere pagine di storia Ferrari, come anche del Mondiale di Formula 1.

Ancora più suggestivo, però, è stato rivedere associato alla Rossa il nome Schumacher: se è vero che già lo scorso anno Mick si era esibito ad Hockenheim a bordo della F2004, farlo al Mugello ha dato la sensazione di essere tornati indietro nel tempo, con un pilota che in questi ultimi due anni ha evidenziato una crescita costante, al punto da essere molto vicino per lui un possibile sbarco in Formula 1.

Uno dei grandi meriti che può essere riconosciuto a Mick Schumacher è senza ombra di dubbio quello di non aver mai voluto bruciare le tappe. Una caratteristica, questa, che a dispetto della pesante eredità proveniente dal cognome paterno, ha consentito a Mick di farsi le ossa in ciascuna categoria prendendosi il primo anno come apprendistato, per poi tirare fuori il massimo nella seconda annata. È successo nel 2018 con la F3 europea, sta capitando oggi in Formula 2.

Se lo scorso anno, infatti, il giovane Schumacher si era dovuto accontentare del dodicesimo posto finale nella Classifica Piloti ottenendo la prima (e unica vittoria) in Ungheria, quest'anno il pilota tedesco in forza alla Prema è addirittura in testa alla classifica con 161 punti, seguito dal britannico Callum Ilott (Uni-Virtuosi) con 153 punti, dal danese Christian Lundgaard (ART Grand Prix) con 145 punti, e dal campione uscente del Campionato di Formula 3 Robert Shwartzman (Prema) con 140 punti. Non solo: Mick Schumacher in questo momento è anche il miglior pilota del progetto Ferrari Driver Academy posizionato in classifica, in un'annata che ha visto emergere il talento di Callum Ilott, e consolidarsi quello di Robert Shwartzman, campione uscente della F3, ed autore di una buona prima parte di campionato in F2.

UNA STAGIONE IN FORTE RIPRESA.

Una stagione, quella attuale di Formula 2, iniziata non proprio benissimo per il giovane figlio d'arte, con un lungo che aveva trasformato un podio (o una possibile vittoria) in un anonimo undicesimo posto nella prima Feature Race in Austria, a cui poi erano seguiti un settimo posto in Sprint Race, un quarto posto nella Feature Race del Gp della Stiria, e un settimo posto nella Sprint Race. Il doppio terzo posto in Ungheria aveva fatto pensare a una possibile ripartenza in una prima fase di campionato favorevole al neo compagno di squadra Robert Shwartzman, ma il 9° e il 14° posto conquistati nel Gp di Gran Bretagna a Silverstone avevano nuovamente fatto tornare gli appassionati e lo stesso Mick con i piedi per terra. Se è vero che è nei momenti più duri che si vede il campione che è dentro ognuno di noi, proprio dopo quella doppia gara deludente in Gran Bretagna abbiamo assistito a una vera e propria rinascita da parte del secondogenito di casa Schumacher. Nella doppia gara del Gp del 70° Anniversario corsa sempre a Silverstone Mick conquista nella Feature Race un settimo posto, che diventerà poi un secondo in Sprint Race, a cui seguiranno un sesto posto nella Feature Race e un terzo nella Sprint Race in Spagna, e addirittura un terzo posto nella Feature Race e un secondo in Sprint Race nella doppia gara belga di Spa-Francorschamps, sulla stessa pista che aveva visto suo padre Michael fare i suoi primi passi in Formula 1 (con il debutto con la Jordan nel 1991, e la prima vittoria nel 1992 con la Benetton guidata da Flavio Briatore).

È a Monza, però, che Mick compie una prodezza degna di suo padre conquistando la Feature Race su quella pista che aveva visto Michael vincere ben cinque volte con la Ferrari (l'ultima quattordici anni fa). Qualificatosi in settima posizione, al via il giovane talento tedesco della Prema parte talmente bene da riuscire a guadagnare in pochi metri ben cinque posizioni, risalendo addirittura in seconda posizione alle spalle di Ilott, partito dalla pole position. L'episodio che decide la gara avviene però al termine dell'undicesimo giro: in occasione del pit stop Ilott non riesce a tenere accesa la monoposto. Necessaria la riaccensione da parte dei meccanici, che fa perdere non poco tempo al giovane pilota britannico. Nel giro successivo è Schumacher a fare la sosta senza accusare alcun inconveniente, riuscendo così a tornare in pista davanti ad Ilott. Dopo che gli altri piloti hanno effettuato la sosta, Mick conquista la testa della gara, che andrà a vincere davanti a Ghiotto, autore nel finale del sorpasso al danese Lundgaard, valevole per il secondo posto.
Una vittoria, quella della Feature Race di Monza, che rilancia le quotazioni del giovane Schumacher, che sale così al terzo posto in classifica piloti.

Quotazioni che crescono ancora di più il giorno successivo nella Sprint Race: in seguito alla squalifica di Dan Ticktum (mattatore assoluto della gara, penalizzato per esser rimasto con pochissima benzina a bordo una volta tagliato il traguardo) e al nuovo podio che vede l'assegnazione della vittoria a Callum Ilott, seguito dal danese Lundgaard e dallo stesso Schumacher, il giovane figlio d'arte sale al secondo posto in classifica con 143 punti (sei in meno di Ilott e tre in più di Shwartzman).

Mai come in questo frangente nel paddock si comincia sempre più ad ipotizzare una leadership del campionato ad opera di Mick Schumacher, con il sorpasso ai danni di Ilott che avviene al Mugello grazie a un quinto posto nella Feature Race e a un quarto nella Sprint Race con il pilota britannico dodicesimo nella Feature e sesto nella Sprint Race,

UN SOGNO IN FORMULA 1 TRA ALFA ROMEO E HAAS.

La crescita tecnica di Mick Schumacher in Formula 2 non sfugge agli addetti ai lavori, al punto che il suo possibile approdo in Formula 1 in ottica 2021 da semplice suggestione comincia sempre più a diventare una concreta realtà. Due i possibili sbocchi: Alfa Romeo e a sorpresa Haas, che in questi anni mai aveva considerato un pilota giovane, preferendo puntare sull'accoppiata Grosjean-Magnussen.
Per quanto riguarda l'Alfa Romeo, impossibile non notare il repentino cambio d'idea da parte del Team Principal Frederic Vasseur (sostenitore di un possibile approdo di Shwartzman in Formula 1): se circa due-tre mesi fa il 52 enne team principal francese sosteneva che Mick dovesse pensare solo ed esclusivamente alla Formula 2, nel corso delle ultime settimane non solamente ha dichiarato che Mick Schumacher arriverà presto in Formula 1, ma sarà addirittura a bordo della C39 (attualmente utilizzata da Kimi Raikkonen e da Antonio Giovinazzi) che il pilota tedesco figlio d'arte farà il suo debutto nella massima serie motoristica, partecipando alla FP1 del Gp dell'Eifel sul circuito del Nürburgring, .
Chi invece è apparso in questi giorni più interessata a un pilota giovane tra Callum Ilott e Mick Schumacher è stata la Haas che, tramite il suo Team Principal Gunther Steiner, ha fatto sapere che in ottica 2021 è possibile che una monoposto del team americano (con telaio Dallara, e con cambio, sospensioni e power unit Ferrari) possa venir messa a disposizione di un pilota giovane e talentuoso.

Qualora come sembra sempre più certo Mick Schumacher dovesse approdare nel 2021 in Formula 1 al volante di Alfa Romeo o Haas (in attesa di un possibile futuro passaggio in Ferrari) si realizzerebbe un sogno per tutti quegli appassionati che ancora oggi si emozionano nel rivivere le imprese che il padre Michael seppe realizzare con la scuderia di Maranello, e che sperano ardentemente di poter rivedere il nome Schumacher associato alla Formula 1 e al Cavallino Rampante. Come cantava Lucio Battisti, “tu chiamale se vuoi emozioni”.

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi