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Ferrari e la debacle tecnica di Spa-Francorschamps© Getty Images

Ferrari e la debacle tecnica di Spa-Francorschamps

La scuderia di Maranello manca l'accesso alla Q3 (con Leclerc 13° e Vettel 14°) al termine di una sessione di qualifica che ha visto Lewis Hamilton su Mercedes conquistare la sua 93° pole in carriera davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas e alla Red Bull di Max Verstappen.

29.08.2020 ( Aggiornata il 29.08.2020 22:12 )

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Un vero e proprio disastro sportivo. Non ci sono altre parole per commentare la qualifica della Ferrari in Belgio che passa dall'intera prima fila conquistata lo scorso anno (con Charles Leclerc in pole davanti a Sebastian Vettel) al mancato accesso alla Q3 da parte di entrambe le Rosse (cosa avvenuta con l'attuale format delle qualifiche solamente nel 2012 al termine delle qualifiche del Gp d'Europa a Valencia, vinto poi il giorno successivo da Alonso), con il pilota monegasco che partirà tredicesimo davanti al campione tedesco, solo quattordicesimo.
Un esito, quello delle qualifiche odierne, che purtroppo raffigura molto bene il difficile momento che la Rossa sta vivendo fin dall'inizio della stagione, e che, dopo la delusione patita al Montmelò, tocca proprio sul circuito di Spa-Francorschamps il suo punto più basso. Sia ben chiaro: che la tappa belga potesse essere una gara difficile per la SF-1000 era ben noto, ma nessuno alla vigilia del weekend di gara si sarebbe mai immaginato una debacle così pesante.

Che ci fossero dei problemi più gravi del previsto in casa Ferrari lo si era intuito fin dalle due sessioni di libere di ieri che avevano visto in FP1 Leclerc e Vettel chiudere rispettivamente in 14° e in 15° posizione, ribadite poi in FP2 con il 15° e 17° tempo. Difficoltà aggravatesi ulteriormente in FP3 con Leclerc diciottesimo e Vettel ultimo, dietro addirittura ad Haas e Alfa Romeo che in comune con la Rossa hanno la power unit.

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FP2 at Spa: 2019 v 2020 ? . #F1 #Formula1 #BelgianGP #Spa

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Significativo, in tal senso, questo grafico realizzato dalla FOM che paragonando le performance conseguite nella FP2 dello scorso anno con quelle ottenute nella FP2 di ieri, attesta senza ombra di dubbio che mentre la quasi totalità delle squadre ha migliorato la propria performance, l'unica a peggiorare vistosamente i propri tempi è stata proprio la Ferrari.

Una debacle tecnica, quella della scuderia di Maranello a Spa-Francorschamps, motivabile in parte a causa degli ormai noti problemi dovuti alla minor potenza della power unit in seguito all'accordo segreto sottoscritto con la Federazione nel corso dei test precampionato che priva la Rossa di numerosi cavalli in una pista dove il motore è a dir poco basilare. I tecnici del Cavallino avevano provato a risolvere questa carenza scaricando al massimo una monoposto che purtroppo evidenzia anche dei gravi limiti sia sul fronte telaio che sul fronte aerodinamico. Il risultato è stato quello di una coperta troppo corta che, in qualunque direzione la si tiri, purtroppo non riuscirà a risolvere del tutto le proprie carenze, con una SF-1000 capace di stringere i denti nel primo e nel terzo settore con una buona velocità di punta, ma in profonda difficoltà nel secondo settore con un gap di almeno due secondi nei confronti della Mercedes. Se a questo poi aggiungiamo la difficoltà da parte dei tecnici del Cavallino a trovare la giusta finestra di esercizio delle temperature delle gomme su una pista come quella di Spa che rispetto agli ultimi anni presenta delle temperature decisamente più fredde, ecco che i problemi già complicati di suo, diventano dei veri e propri macigni difficili da risolvere.
Aumentando il carico aerodinamico in vista della pioggia prevista domani in gara, Leclerc e Vettel (dando il massimo di quello che potevano con una monoposto a dir poco scarsa) sono riusciti a fatica a superare la Q1, qualificandosi come detto in tredicesima e quattordicesima posizione, ma è ben chiaro che senza una buona macchina non si possono fare grandi passi pur avendo degli ottimi piloti, ed è su questo che a Maranello dovranno lavorare molto per evitare delle prestazioni che nulla hanno a che vedere con la gloriosa storia della Ferrari.

In attesa di capire cosa sarà in grado di fare la Rossa domani in gara, l'attenzione non può che essere tutta ancora una volta per la Mercedes, che con Lewis Hamilton e Valtteri Bottas conquista l'intera prima fila delle qualifiche del Gp del Belgio, con l'esacampione del mondo inglese che conquista la sua 93° pole in carriera (dedicata all'attore Chadwick Boseman, interprete del supereroe Black Panther, scomparso questa mattina ) con tanto di nuovo record della pista in 1'41”252.

Nell'ultima qualifica che prevedeva l'utilizzo del party-mode (prima dell'abolizione prevista per Monza) Hamilton ha ancora una volta mostrato tutta la sua forza in pista riuscendo a percorrere la curva di Puhon in pieno, e rifilando poco più di mezzo secondo al compagno di squadra Valtteri Bottas, autore di una qualifica regolare, ma non al livello del suo caposquadra.

Qualifica molto buona anche per Max Verstappen, terzo e a soli 15 millesimi dal secondo tempo di Bottas: un risultato a dir poco positivo tenuto conto che sul passo gara la Red Bull aveva nella simulazione svolta nelle libere di ieri un ritmo molto simile a quello di Hamilton. Se domani al via Verstappen riuscirà a superare Bottas, è lecito immaginarsi un duello emozionante e senza esclusione di colpi con Hamilton, sopratutto se come sembra è prevista pioggia, condizione in cui il pilota olandese della Red Bull ha dimostrato in passato di trovarsi davvero a proprio agio, regalando delle gare estremamente emozionanti.
Restando in casa Red Bull, positiva anche la qualifica di Alexander Albon, quinto, a sandwich tra le Renault di Daniel Ricciardo (ottimo quarto) e di Esteban Ocon (sesto): seppur a mezzo secondo da Verstappen, si tratta di una buona boccata d'ossigeno, in attesa della gara dove salvo casi eccezionali il pilota anglo-thailandese mostra sempre un buon ritmo.
Nella top 10 troviamo anche le due McLaren con Carlos Sainz che ottiene il suo miglior risultato personale a Spa partendo dalla settima posizione in griglia, e con Lando Norris decimo.
In mezzo quella che può essere considerata come la delusione di giornata, e cioè la Racing Point, che qualifica Sergio Perez e Lance Stroll rispettivamente in ottava e nona posizione dopo esser stata nelle prime posizioni nel corso delle tre sessioni di libere. Assetto più carico pensato per la gara bagnata, o problemi (come la Ferrari) nel trovare in qualifica la giusta finestra di esercizio delle temperature per quanto riguarda le gomme?

Scorrendo la classifica, da registrare l'intera sesta fila dell'Alpha Tauri, con Daniil Kvyat undicesimo davanti per la prima volta in questa stagione per soli 15 millesimi al compagno di squadra Pierre Gasly (dodicesimo), e, subito dietro le due Ferrari, il quindicesimo tempo della Williams di George Russell, approdata per la quinta volta quest'anno in Q2 con un solo tentativo a disposizione dopo aver abortito il primo run. Merito in parte della power unit Mercedes, e in parte del talento del 22enne pilota di King's Lynn, capace di sopperire ai limiti tecnici della monoposto del team di Grove.

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