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Hamilton, pole e record della pista a Silverstone© 2020 Pool

Hamilton, pole e record della pista a Silverstone

Il sei volte campione del mondo inglese della Mercedes conquista nella gara di casa la 91° pole in carriera (la settima a Silverstone) davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas. Staccati ad oltre un secondo la Red Bull di Max Verstappen e la Ferrari di Charles Leclerc. Solamente decimo Sebastian Vettel.

01.08.2020 ( Aggiornata il 01.08.2020 23:06 )

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Due categorie diverse all'interno di un unico Mondiale. La Mercedes conferma una volta di più la propria supremazia tecnica dominando con Lewis Hamilton e con Valtteri Bottas le qualifiche del Gp di Gran Bretagna, quarta prova del Mondiale 2020. Troppa la superiorità tecnica dimostrata dalla W11: basti pensare che il terzo qualificato (Max Verstappen su Red Bull) è a 1”022 dalla pole. Un'enormità, se pensiamo che lo scorso anno a Silverstone in quasi un secondo erano racchiusi i primi sette qualificati (due Mercedes, due Ferrari, due Red Bull e la Renault di Daniel Ricciardo), ma che purtroppo ben evidenzia la situazione attuale, con la Mercedes capace di recuperare piuttosto facilmente anche quando un suo pilota sbaglia.

È il caso del poleman odierno Lewis Hamilton, che nel corso della Q2 va in testacoda perdendo la propria monoposto alla Luffield, rischiando di compromettere molto seriamente la propria qualifica (che prevedeva il superamento della Q2 con gomme medie, le stesse da usare domani al via per il primo stint di gara) anche per via di una bandiera rossa, generata dalla eccessiva presenza di ghiaia nel punto in cui Hamilton era uscito di pista. Una situazione, questa, che avrebbe messo in crisi diversi piloti, ma non Lewis Hamilton, il quale una volta rientrato in pista con un nuovo set di gomme medie, ha cercato di ottenere un tempo valido per il passaggio alla Q3 conquistando la seconda posizione dietro a Bottas, cercando proprio di ispirarsi nel passaggio alla Luffield al compagno di squadra finlandese (come suggerito anche dal proprio ingegnere di pista, Peter Bonnington).

Una volta approdato in Q3, Hamilton ha dimostrato tutto il suo potenziale, e, giro dopo giro, è riuscito non solo a migliorare la propria prestazione cronometrica (arrivando a far segnare il tempo di 1'24”303, nuovo record della pista), ma sopratutto a far segnare una nuova pole position (la settima a Silverstone, la 91° in carriera), staccando di 313 millesimi proprio Valtteri Bottas, autore di un'ottima qualifica su una pista che anche il finlandese ha dimostrato negli anni di apprezzare non poco.

Staccato di oltre un secondo (1”022 per la precisione), come sopra scritto, il terzo qualificato, Max Verstappen (Red Bull), autore di una sessione piuttosto regolare che ha visto il giovane pilota olandese dare il massimo con la sua monoposto, che sul giro secco ha dimostrato però di soffrire ancora con la potenza del motore. Problema, questo, che in ottica gara, si dovrebbe vedere meno, per cui non ci stupiremmo se Verstappen (al via con gomme medie) potesse giocarsela almeno con Bottas per il secondo posto.
Dall'altra parte del box, delude il 12° tempo fatto registrare da Alexander Albon, figlio probabilmente del contatto con le barriere avvenuto ieri pomeriggio nel corso della FP2, che ha privato il pilota anglo-thailandese di buona parte della sessione, a cui va aggiunto il problema rilevato nel rimontaggio della macchina, che ha portato Albon a saltare buona parte della FP3, con tanto di sostituzione delle batterie.

Oltre ogni più rosea aspettativa il quarto posto in griglia ottenuto dalla Ferrari di Charles Leclerc, che si ferma a circa un decimo dalla Red Bull di Verstappen. Un risultato, quello conseguito in qualifica, figlio in primis del grande talento del pilota monegasco che ha cercato di tirare fuori il massimo dalla sua monoposto, e da un punto di vista tecnico della decisione di scaricare l'ala posteriore al fine di avere una migliore velocità di punta, che se da una parte da il vantaggio con una gomma fresca di ottimizzare il risultato sul giro secco, dall'altra però (come emerso nella simulazione gara in FP2 fatta però con temperature più alte di quelle previste per il Gp) rischia di essere pagato nel corso del Gran Premio con un maggiore degrado delle gomme. Solamente la gara stessa ci potrà aiutare a capire la reale competitività della Ferrari su un circuito dal layout sulla carta chiaramente sfavorevole.

Un risultato, quello di Leclerc, a rischio dopo la iniziale decisione dei commissari di indagare su un possibile unsafe release, in quanto nelle prime fasi della Q3 il pilota monegasco era stato mandato in pista dai meccanici senza verificare l'avvicinarsi di altre monoposto, con Stroll (Racing Point) costretto a frenare in pit lane. Dopo aver rivisto con più calma le immagini, la Direzione Gara ha rilevato che l'uscita in pitlane di Leclerc per andare in pista era stata piuttosto sicura senza generare del pericolo, per cui non è stata intrapresa alcuna azione (multa o penalità in griglia) nei confronti della Rossa del pilota monegasco, il quale partirà regolarmente con gomme medie dalla quarta posizione in griglia.

Weekend complicato per Sebastian Vettel: dopo i problemi all'intercooler (sistema di raffreddamento) del turbo emerso nel corso della FP1, che di fatto non gli ha consentito di effettuare ad eccezione dell'installation lap alcuna tornata, in FP2 e in FP3 il campione tedesco ha accusato alcuni problemi alla pedaliera, che di fatto non gli hanno consentito di prendere la giusta confidenza con la pista inglese, con il risultato di guidare con meno naturalezza rispetto a Leclerc, e di accusare più sottosterzo rispetto alla monoposto gemella, al punto in alcune curve di venir quasi spinto verso l'esterno, come ad esempio nel suo giro lanciato in Q3, dove la Direzione Gara gli ha cancellato la sua migliore performance proprio per aver superato i limiti della pista all'altezza della Copse. Domani Vettel partirà decimo in griglia con gomme rosse: si preannuncia una rimonta non facile per il campione di Heppenheim.

Rispetto alle libere di ieri, è apparsa in ripresa la McLaren, che piazza in quinta e in settima posizione in griglia rispettivamente Lando Norris e Carlos Sainz Jr. Da seguire, al contempo, la gara della Renault (in qualifica 8° Ricciardo, 9° Ocon), in quanto nelle simulazioni di passo gara effettuate nel corso della FP2 la RS20 aveva molto ben impressionato, per cui non è da escludere una lotta con la McLaren per il quinto posto.

Chi invece sembra aver fatto un passo indietro è stata la Racing Point. Se il sopra raffigurato Hulkenberg (chiamato d'urgenza dalla squadra per sostituire Sergio Perez, risultato positivo al Covid) nel corso delle qualifiche ha pagato con la 13° posizione in griglia la mancanza di un'adeguata preparazione fisica dimostrando però in poco tempo di sapersi avvicinare alle prestazioni cronometriche realizzate da Lance Stroll, proprio il canadese è risultato essere in Q2 e in Q3 piuttosto sottotono, qualificandosi in sesta posizione. Nessuno si aspettava il miglior tempo realizzato nella FP2 di ieri, ma di essere più vicino alle Mercedes W11 attuali in virtù di una monoposto pressochè identica alla W10 della passata stagione (che molto bene si era comportata a Silverstone) sicuramente si.

Scorrendo la classifica, tutto sommato positiva è da considerarsi la qualifica di Pierre Gasly, 11° con l'Alpha Tauri, e capace in Q2 di realizzare lo stesso identico tempo fatto registrare dalla Racing Point di Stroll, venendo eliminato solamente per aver fatto il tempo dopo il pilota canadese. Per Gasly si prospetta la possibilità di una gara in rimonta e di andare a punti su una pista dove l'anno scorso al volante della Red Bull si era comportato piuttosto bene, e dove anche quest'anno a bordo dell'Alpha Tauri ha ribadito il suo feeling con il circuito inglese.

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