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F1 Ungheria: Verstappen e un secondo posto miracoloso© 2020 Pool

F1 Ungheria: Verstappen e un secondo posto miracoloso

In una gara dominata dalla Mercedes W11 di Lewis Hamilton (con Valtteri Bottas terzo), spicca il secondo posto di Max Verstappen, ottenuto grazie al prodigioso intervento in griglia di partenza dei meccanici Red Bull, capaci di riparare in extremis sia il braccetto dello sterzo, che il puntone della sospensione anteriore. Gara opaca della Ferrari, con Vettel sesto e Leclerc undicesimo, entrambi doppiati.

19.07.2020 ( Aggiornata il 19.07.2020 22:40 )

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Un secondo posto che ha il sapore della vittoria. Nella domenica che ha sancito una volta di più il dominio di Lewis Hamilton e della Mercedes, spicca la gara di Max Verstappen, capace di resistere nel finale alla seconda Mercedes di Valtteri Bottas, portando a casa un risultato non solo impensabile al termine delle qualifiche di ieri, ma anche e a maggior ragione prima che la gara prendesse ufficialmente il via. Se alla fine il giovane pilota olandese ha potuto festeggiare un secondo posto assolutamente meritato per quanto visto in pista (al punto da essere nominato dagli appassionati di tutto il mondo Driver Of The Day), grande merito è stato sicuramente dei suoi meccanici, capaci di sistemare in pochissimo tempo un guasto che ha rischiato di mettere fine alla gara di Max prima ancora che cominciasse.

Con la pista bagnata per via della pioggia, Max Verstappen effettua il consueto giro di formazione per andare a schierare la sua monoposto in settima posizione in griglia di partenza, quando improvvisamente all'altezza della curva 12, come possiamo vedere dalle immagini diffuse dalla FOM, il pilota olandese perde il controllo della sua RB16, andando a sbattere contro le barriere con l'ala anteriore e la gomma anteriore sinistra. Fin da subito, però, si capisce che il danno è un po' più grave di quello che può apparire, perchè nell'impatto si danneggiano sia il braccetto dello sterzo, che il puntone della sospensione anteriore sinistra. Max prova a ripartire, e riesce con fatica a portare la monoposto in griglia, dove i meccanici Red Bull lo aspettano per un lungo e faticoso lavoro che si concluderà a soli 35 secondi dalla scadenza dei cinque minuti al via della gara. Un vero e proprio miracolo, che ha consentito a Verstappen di non subire delle penalità, e che sopratutto ha permesso al pilota olandese di fare la sua gara e di poter portare a casa il massimo di quanto oggi la Red Bull potesse realmente fare, conquistando dei punti preziosi in Classifica Costruttori (a cui vanno aggiunti quelli del quinto posto conquistati dal compagno di squadra Alexander Albon, l'ultimo a chiudere la gara a pieni giri).

Una gara, quella di oggi, che ha visto, come dicevamo all'inizio, l'ennesima dimostrazione di strapotere Mercedes con Lewis Hamilton che di fatto ha dominato il Gp d'Ungheria imponendo alla corsa un ritmo che nessuno è stato in grado quanto meno di emulare, come dimostra il giro più veloce fatto segnare con gomme Soft (montate sul finale di gara) nel corso dell'ultimo giro, con il tempo di 1'16”227 assolutamente impossibile da realizzare per la concorrenza, anche in virtù di una power unit, la cui potenza è allo stato attuale irraggiungibile dagli altri motoristi.

Una vittoria odierna che consente a Lewis Hamilton di eguagliare il record di successi di Michael Schumacher su una singola pista: se il campione di Kerpen ha conquistato otto successi sul circuito francese di Magny Cours (1994 e 1995 con Benetton, 1997, 1998, 2001,2002,2004 e 2006 con Ferrari), altrettanti sono i successi ottenuti da Lewis Hamilton all'Hungaroring (2007, 2009 e 2012 con McLaren, 2013,2016, 2018, 2019 e 2020 con Mercedes).

Gara positiva, ma non troppo, quella di Valtteri Bottas: se è vero che l'obiettivo del pilota finlandese era quello di lottare con Hamilton per la gara e per la leadership del Mondiale, una cattiva partenza (con tanto di movimento antecedente all'accensione della luce verde non tale da far scattare i sensori) lo ha visto retrocedere fino alla sesta posizione. A questo punto è iniziata una gara di rimonta che lo ha visto risalire fino al terzo posto finale, a 750 millesimi dalla seconda posizione di Verstappen, con il primo posto nel Mondiale Piloti passato a questo punto nelle mani di Hamilton.

Una supremazia, quella Mercedes, che si legge anche nel quarto posto finale della Racing Point di Lance Stroll, autore di una gara piuttosto positiva che gli consente peraltro di chiudere davanti al compagno di squadra Sergio Perez, autore di una corsa condizionata dalla pessima partenza al via, che ha portato il pilota messicano a chiudere in settima posizione.
Restando in tema Racing Point, dobbiamo registrare la nuova protesta ufficiale da parte della Renault (arrivata 8° con Daniel Ricciardo e 14° con Esteban Ocon), che contesta alla squadra di Lawrence Stroll di aver utilizzato sulla RP20 (ritenuta da tutti un clone della Mercedes W10 della passata stagione, al punto da essere soprannominata la Mercedes rosa) le stesse identiche prese d'aria dei freni della Mercedes della scorsa stagione, andando così a violare il Regolamento Sportivo, che vede quest'anno le prese d'aria dei freni tra gli elementi che ciascuna squadra deve realizzare autonomamente. Trattandosi della stessa protesta presentata la scorsa settimana in Stiria, è ovvio considerare sub iudice anche i risultati ottenuti dalla Racing Point questo pomeriggio in Ungheria.

Un capitolo a parte lo merita la gara della Ferrari, che vede entrambi i piloti doppiati, con Sebastian Vettel sesto e Charles Leclerc undicesimo e fuori dai punti. Se le qualifiche di ieri avevano fatto intravvedere un segnale di ripresa delle performance in pista della SF-1000 (amplificate dalla positiva simulazione gara effettuata sul finire della FP1 del venerdì mattina), la corsa odierna è stata a dir poco desolante, con la Rossa che non solo ha faticato a mandare in temperature le gomme (peraltro le stesse mescole del 2019), ma ha evidenziato su una pista dove il motore non conta eccessivamente anche dei seri limiti per quanto riguarda telaio e aerodinamica.
In questo scenario assai deludente e per niente degno della storia del Cavallino Rampante, l'unico a salvarsi è stato senza ombra di dubbio Sebastian Vettel, decisivo nel portare la Rossa a punti sia grazie a una migliore gestione delle gomme rispetto al compagno di squadra Leclerc (autore di una gara piuttosto deludente caratterizzata dal non perfetto bilanciamento della sua monoposto), sia nell'imporre alla squadra (come si evince da un team radio) il passaggio dalle gomme intermedie alle gomme medie, scartando la strategia delle gomme soft adottata per Leclerc.
Una scelta, quest'ultima, che con il senno di poi, si è rivelata a dir poco azzeccata, perchè sia con le gomme medie che con le dure (nel secondo stint di gara) Sebastian ha evidenziato un ritmo nettamente migliore rispetto a quello di Leclerc che lo avrebbe potuto addirittura portare a chiudere la gara in quinta posizione, se al termine del suo primo pit stop la Ferrari prima di rimandarlo in pista non avesse dovuto aspettare le macchine rientranti in pit lane perdendo quasi una decina di secondi, a cui va aggiunto il tempo perso in pista nel sorpasso a Leclerc.
Resta però il fatto che su un circuito considerato sulla carta favorevole vista la più bassa velocità di punta, la Ferrari abbia rimediato una disfatta tecnica addirittura peggiore di quella avvenuta nell'arco dell'intera stagione 2014 che a Maranello hanno l'obbligo di dover risolvere per evitare di buttare all'aria dietro a un progetto allo stato attuale decisamente fallimentare non solo questa stagione, ma anche quella 2021.

Scorrendo la classifica, da segnalare la gara della Haas che con Kevin Magnussen aveva conquistato un preziosissimo nono posto, grazie all'azzardo di fermare sia il danese che Romain Grosjean al termine del giro di ricognizione ai box per passare dalle gomme intermedie alle gomme slick, per la precisione quelle medie. Peccato, però, che nel giro di ricognizione non sia consentito guidare via radio il pilota, motivo per il quale nel dopo gara la Haas è stata prima convocata dai commissari, e poi sanzionata con 10 secondi di penalità da aggiungere all'ordine di arrivo di Magnussen (che retrocede così in decima posizione a favore del pilota McLaren Carlos Sainz Jr, autore di una gara regolare, caratterizzata dal sorpasso ai danni del futuro compagno di squadra in Ferrari Charles Leclerc) e di Grosjean (retrocesso in sedicesima posizione).

In Classifica Piloti per quanto riguarda le primissime posizioni Hamilton passa in testa con 63 punti, seguito da Bottas a quota 58. Terzo è Verstappen con 33 punti, seguito da Norris (26), Albon e Perez (22), Leclerc e Stroll (18), Sainz (15), Vettel 9.

In Classifica Costruttori la Mercedes è in testa con 121 punti, seguita dalla Red Bull con 55 punti. Terza è la McLaren con 41 punti, seguita da Racing Point (40), Ferrari (27), Renault (12), AlphaTauri (7), Alfa Romeo (2), Haas (1).

Prossimi appuntamenti con la Formula 1 Domenica 2 e 9 Agosto sul circuito di Silverstone con il Gp di Gran Bretagna e con il Gp del 70° Anniversario, e Domenica 16 Agosto sul circuito del Montmelò a Barcellona con il Gp di Spagna. Anche questo secondo trittico di gare verrà trasmesso con diretta pomeridiana su SKY e in differita in chiaro su TV8.

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