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Alonso e il ritorno in Formula 1© LAPRESSE

Alonso e il ritorno in Formula 1

La Renault ha ufficializzato per il biennio 2021-2022 l'ingaggio di Fernando Alonso al fianco di Esteban Ocon: per il pilota asturiano è un vero e proprio ritorno a casa, avendo già guidato per il team francese dal 2003 al 2006 (vincendo anche il titolo mondiale nel 2005 e nel 2006), e nel biennio 2008-2009.

09.07.2020 ( Aggiornata il 09.07.2020 12:34 )

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Una notizia che era nell'aria già da diverse settimane, e che solamente nel pomeriggio di ieri ha trovato la sua conferma definitiva. Fernando Alonso torna in Formula 1, e lo fa nella scuderia che più di tutte rappresenta una vera e propria casa per il pilota asturiano: la Renault. Già alcuni indizi seminati sui social nelle scorse settimane, e in particolare nelle ultimissime ore (il rumore del V10 con cui era stato vinto il Mondiale di F1 nel 2005, le urla di gioia una volta conquistato il titolo riprese anche nella nuova intro ufficiale della F1 2020, e l'ombra del suo volto) avevano lasciato pochi dubbi al caso, così come l'anticipazione del Team Principal Renault Cyril Abiteboul ai tecnici e meccanici che lavoravano da 15 anni nella squadra che il nuovo pilota che dal prossimo anno avrebbe preso posto il posto di Daniel Ricciardo aveva già corso con la squadra. Tutti indizi che portavano inevitabilmente al nome di Fernando Alonso, che il comunicato di ieri pomeriggio ha finito di fatto con il confermare.

Una storia d'amore speciale, quella del pilota asturiano con il team francese, che inizia nel 2002: dopo l'anno d'esordio in Formula 1 al volante della Minardi nel 2001, l'anno successivo un giovanissimo Alonso approda per la prima volta in Renault, fortemente voluto dall'allora team principal Flavio Briatore, che, come avvenuto anni prima con Michael Schumacher, è il primo ad intuire le doti velocistiche dell'asturiano. Briatore vorrebbe addirittura schierare Alonso come pilota ufficiale al fianco di Jarno Trulli, ma il contratto in essere con Jenson Button non gli consente almeno per il momento di farlo, così Fernando trascorre quel primo anno con la scuderia francese come collaudatore.
Nel 2003 il sogno di Briatore diventa realtà, e così Alonso può finalmente debuttare nel team ufficiale Renault dimostrando da subito tutto il suo talento: se la prima pole position in carriera arriva nella seconda gara il 22 Marzo in Malesia sul circuito di Sepang, per la prima vittoria sarà solo questione di pochi mesi, il 24 Agosto 2003 in Ungheria sul circuito dell'Hungaroring, in una gara passata alla storia per il doppiaggio da parte del giovane asturiano dell'allora cinque volte campione del mondo Michael Schumacher (penalizzato da una sosta troppo ritardata, che lo fece rimanere senza benzina nel corso del 39° Giro all'ingresso della pitlane).
Dopo aver chiuso la stagione 2003 in sesta posizione con 55 punti, nel 2004 in una annata dominata dalla Ferrari, Alonso riuscirà ad essere grande protagonista in Francia, dove dopo aver ottenuto la pole position, lotterà per buona parte della gara per la vittoria, salvo poi arrendersi al 58° dei 70 giri previsti a causa della strategia messa a punto dalla scuderia di Maranello, che consentì a Schumacher di vincere la gara con un pit stop in più (4 contro 3) rispetto ai rivali.

Nel 2005 e nel 2006 arrivano però le soddisfazioni più grandi per Alonso, con la conquista dei due titoli iridati lottando rispettivamente contro la McLaren di Kimi Raikkonen e la Ferrari di Michael Schumacher, al passo di addio in Formula 1. Dopo l'esperienza in McLaren nel 2007 (conclusa anticipatamente per via di un rapporto mai nato con la squadra, accusata di essere troppo a favore del giovanissimo Hamilton), nel biennio 2008-2009 Fernando torna in Renault dal suo mentore Flavio Briatore (divenuto negli anni anche suo manager), ma la squadra non è più quella che gli aveva permesso di vincere i due titoli mondiali: se nel 2008 Alonso riuscirà a vincere a Singapore (gara passata alla storia per il Crashgate) e in Giappone sul circuito del Fuji, nel 2009 il miglior risultato sarà il terzo posto ottenuto a Singapore.
Dopo l'approdo in Ferrari dal 2010 al 2014 (dove arriverà a un passo dal Mondiale sia nel 2010 che nel 2012), e il successivo ritorno in McLaren dal 2015 al 2018 (dove soffrirà non poco la scarsa competitiva della power unit Honda, appena rientrata in Formula 1), il pilota asturiano decide di lasciare la Formula 1, per tentare l'assalto alla Triple Crown (vincere cioè il Gp di Monaco, la 500 Miglia d'Indianapolis e la 24 Ore di Le Mans), riuscito in passato solamente a Graham Hill.
Un obiettivo alla fine solo in parte raggiunto: se Alonso nella sua carriera in Formula 1 è riuscito a vincere per ben due volte sia il Gp di Monaco nel 2005 e nel 2006, sia la 24 Ore di Le Mans nel 2018 e nel 2019, purtroppo ad oggi non è ancora riuscito a vincere le 500 Miglia d'Indianapolis. Se nel 2017 è andato molto vicino a questo risultato, venendo penalizzato dalla rottura del motore Honda sulla sua McLaren del team Andretti a 21 giri dalla conclusione, nel 2019 a bordo di una McLaren motorizzata Chevrolet verrà addirittura escluso dalla gara per via della scarsa esperienza del neonato Team McLaren.

Dopo aver corso ad inizio 2020 la Dakar, ecco la volontà di tornare in Formula 1, in quella categoria motoristica che negli anni ha sempre avuto un posto speciale nel suo cuore, e in particolare in Renault, dove aveva raggiunto le sue prime soddisfazioni in carriera, in una ideale chiusura del cerchio.

Come spiegato da Abiteboul nel comunicato ufficiale, "la firma di Fernando Alonso fa parte del piano del Gruppo Renault di continuare il suo impegno per la F1 e di tornare ai vertici del settore. La sua presenza nel nostro team è una risorsa formidabile a livello sportivo ma anche per il marchio a cui è molto legato. La forza del legame tra lui, la squadra e i fan lo rendono una scelta naturale. Oltre ai successi passati, è una scelta reciproca audace e un progetto per il futuro. La sua esperienza e determinazione ci consentiranno di ottenere il meglio l'uno dall'altro per portare il team verso l'eccellenza richiesta dalla moderna Formula 1. Porterà anche al nostro team, che è cresciuto molto velocemente, una cultura delle corse e delle vittorie per superare gli ostacoli insieme. Insieme a Esteban, la sua missione sarà di aiutare il team Renault DP World F1 a prepararsi per la stagione 2022 (in cui partirà la rivoluzione regolamentare n.d.r) nelle migliori condizioni possibili. "

Per Alonso il ritorno in Renault per il biennio 2021-2022 (dove troverà come compagno di squadra il giovane pilota francese Esteban Ocon) rappresenta un'occasione per riportare la Renault a lottare in primis per il podio, e poi, possibilmente per la vittoria. "La Renault è la mia famiglia, i miei ricordi più cari in Formula 1 con i miei due titoli mondiali, ma ora guardo al futuro. È una grande fonte di orgoglio e con un'immensa emozione sto tornando alla squadra che mi ha dato la mia possibilità all'inizio della mia carriera e che ora mi dà l'opportunità di tornare ai massimi livelli. Ho principi e ambizioni in linea con il progetto del team. I loro progressi di questo inverno danno credibilità agli obiettivi per la stagione 2022 e condividerò tutta la mia esperienza di corsa con tutti, dagli ingegneri ai meccanici e ai miei compagni di squadra. La squadra vuole e ha i mezzi per tornare sul podio, così come me.”

Un ritorno, quello di Alonso, che consente al Circus di poter tornare a schierare tra le sue fila un campione capace di conquistare nelle sue 314 gare nella massima serie motoristica i due già citati titoli mondiali nel 2005 e nel 2006, 32 vittorie, 97 podi, 22 pole position. Un campione, Fernando Alonso, che mancava non poco al mondo della Formula 1.

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