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F1 Austria: pole e record della pista per Bottas, delusione Ferrari© Getty Images

F1 Austria: pole e record della pista per Bottas, delusione Ferrari

Valtteri Bottas (Mercedes) conquista la pole position del Gp d'Austria davanti al compagno di squadra Lewis Hamilton e alla Red Bull di Max Verstappen. Delude la Ferrari, con Leclerc 7° e Vettel solo 11°.

04.07.2020 ( Aggiornata il 04.07.2020 21:35 )

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Una monoposto imprendibile per gli avversari. La Mercedes si mette definitivamente alle spalle i problemi di affidabilità patiti nei test precampionato di Barcellona, e conquista l'intera prima fila del Gp d'Austria, prima gara del Mondiale 2020 di Formula 1. A partire però in pole position non sarà Lewis Hamilton (autore del miglior tempo nelle tre sessioni di libere) ma il suo compagno di squadra Valtteri Bottas. Se da una parte il risultato non deve sorprendere visto che anche l'anno scorso il pilota finlandese aveva conquistato la pole position del primo Gp stagionale confermandosi così uno specialista negli avvii di campionato, dall'altra bisogna ammettere che dopo l'errore commesso nell'ultimo tentativo lanciato in Q3 (che lo ha visto uscire fuori pista andando sull'erba) in pochi avrebbero dato per certa una pole di Bottas. Decisiva in tal senso è stata la bandiera gialla esposta dai commissari, con inevitabile rallentamento di coloro che dovevano affrontare quel tratto, che ha così permesso al pilota finlandese della Mercedes di mantenere la pole position (1'02”939) con soli 12 millesimi di vantaggio su Hamilton e di stabilire al contempo il nuovo record del circuito del Red Bull Ring.

Proprio le bandiere gialle hanno rischiato di giocare un brutto scherzo ad Hamilton, con il sei volte campione del mondo inglese convocato nel corso del pomeriggio dai commissari in quanto nel suo giro finale non aveva rallentato tra le curve 5 e 7 in regime di bandiera gialla, migliorando il suo tempo (1'02”951) e portandosi come detto a soli 12 millesimi da Bottas. Hamilton durante il colloquio con i Commissari, ha riferito di aver visto all'altezza della curva 5 il pannello con la luce verde. Le immagini video visionate dai Commissari hanno permesso di stabilire la presenza tra la curva 5 e la curva 7 sia delle bandiere gialle, sia dei pannelli con la luce verde menzionati da Hamilton. Alla luce di queste segnalazioni così contrapposte mostrate al pilota, la Direzione gara ha deciso di assolvere il campione della Mercedes.

Tornando alla pole position di Valtteri Bottas, non c'è dubbio che una parte di questo risultato debba essere attribuito all'ottimo feeling che il finlandese ha stabilito con la pista austriaca (che lo ha visto conquistare due pole position nel 2017 e nel 2018 sempre al volante della Mercedes). Detto questo, grande merito va anche a una monoposto, la Mercedes W11, che ha molto ben impressionato per la sua velocità ma anche e sopratutto per il suo bilanciamento. Se a questo aggiungiamo la corretta gestione delle gomme agevolata dall'utilizzo del DAS nel giro di formazione al fine di mandare correttamente in temperatura gli pneumatici, si capisce come il team campione del mondo si candidi senza esitazione per una preziosa doppietta in ottica gara, visto il netto divario delle Frecce d'Argento (in nero per sostenere la campagna portata avanti da Hamilton contro il razzismo e le diseguaglianze sociali) dal resto della concorrenza, Red Bull in primis, separata con Verstappen di quasi sei decimi (585 millesimi per la precisione) dalla vetta.

Troppi per un team come quello di Milton Keynes che alla vigilia si candidava come avversario numero 1 della Mercedes, e che nei test aveva fortemente impressionato.

Verstappen peraltro sarà l'unico nella top 10 a partire con gomme medie: una strategia che lo scorso anno si rivelò molto utile, con l'olandese che grazie a questa tipologia di mescola potè montare la gomma dura qualche giro dopo rispetto a Leclerc (partito con gomme morbide), con il risultato di avere delle gomme molto più fresche per il finale di gara, andando così a vincere il Gp dopo un sorpasso piuttosto deciso ai danni del pilota monegasco della Ferrari.
Restando in casa Red Bull, da registrare il quinto tempo di Albon ottenuto senza il nuovo pacchetto aerodinamico (fondo) destinato alla monoposto di Verstappen.

Chi invece ha sorpreso non poco in qualifica è stato Lando Norris, autore di un ottimo quarto posto con la McLaren e che conferma una volta di più il talento del 20enne pilota originario di Bristol, a suo agio con la nuova promettente monoposto del team di Woking (la MCL35), che dal prossimo anno tornerà ad essere equipaggiata dalla power unit Mercedes. Sotto tono invece il futuro ferrarista Carlos Sainz Jr (alla sua ultima stagione in McLaren) che si qualifica solamente ottavo.

Delude a metà la nuova Racing Point: se è vero che entrambe le monoposto si sono qualificate nella top 10 con Perez che partirà sesto (a pari tempo con Albon) e Stroll nono, d'altra parte è anche vero che dal team guidato da Lawrence Stroll era lecito immaginarsi qualcosa di più. Sopratutto dopo quanto era stato visto di buono sia nei test precampionato che nel corso delle libere.

Chi invece delude e non poco nel corso della prima qualifica stagionale è la Ferrari con Charles Leclerc settimo e Sebastian Vettel addirittura undicesimo (l'ultima volta che il campione tedesco aveva mancato l'accesso alla Q3 era stato in Red Bull nel Gp di Russia 2014).
Che il progetto vettura alla base della SF1000 fosse sbagliato, oramai era noto e risaputo fin dai test di Barcellona, con il Team Principal Mattia Binotto che alla vigilia di questa gara aveva annunciato che solamente tra due settimane in Ungheria (domenica 19 Luglio) sarebbe arrivato un forte pacchetto di aggiornamenti. Si pensava però a una Ferrari come minimo terza forza del campionato, dietro a Mercedes e Red Bull. La realtà dei fatti purtroppo è stata ancora più impietosa, con una Ferrari che almeno per queste prime due gare in programma al Red Bull Ring si candida addirittura come quinta forza del campionato, dietro anche alla McLaren e alla Racing Point. Uno scenario a dir poco desolante che non rende merito alla storia gloriosa della scuderia di Maranello e a due piloti, quali Leclerc e Vettel che anche oggi con grande generosità hanno cercato di fare del loro meglio anche a costo di prendersi qualche rischio, trovando però nella loro monoposto il vero e proprio tallone d'Achille.

Una monoposto, la SF-1000, che anche in Austria ha mostrato tutti i suoi limiti sopratutto nel primo settore, dove l'eccessivo drag (resistenza all'avanzamento) penalizza i due piloti della Rossa sopratutto nei rettilinei. Significativo in tal senso è il primo settore, dove Hamilton è il più veloce con 15”898, mentre Leclerc con 16”423 accusa già 525 millesimi dalla Mercedes. Ancora più evidente è il problema per quanto riguarda le velocità di punta, con una differenza che oscilla tra i 6 e i 10 Km/h di differenza a favore della Mercedes. Non solo: i due piloti della Ferrari (Vettel con 314.1 Km/h, e Leclerc con 314.0 Km/h) accusano nel primo settore la velocità di punta più bassa dell'intero lotto che vede in testa l'Alfa Romeo di Antonio Giovinazzi con 325.3 Km/h, seguito dall'Alfa del compagno di squadra Kimi Raikkonen e la Mercedes di Lewis Hamilton entrambe a 323.4 Km/h. Visto e considerato che l'Alfa Romeo (autrice di una qualifica piuttosto deludente con Giovinazzi 18° davanti a Raikkonen 19°) è dotata della stessa power unit Ferrari montata sulla SF-1000, è ben evidente che il problema accusato dalla Rossa sia relativo alla scarsa efficienza aerodinamica della nuova monoposto. Un quadro a dir poco fosco in casa Ferrari sia per la gara in programma domani, che per il Gp della Stiria in programma domenica 12 Luglio sempre sul circuito del Red Bull Ring, con l'auspicio che il pacchetto tanto atteso per l'Ungheria possa quanto meno permetterci di vedere una monoposto decisamente più competitiva di quella attuale.

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