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La Formula 1 e l'emergenza coronavirus© LAPRESSE

La Formula 1 e l'emergenza coronavirus

L'epidemia di Coronavirus rischia molto seriamente di condizionare l'inizio della stagione in Formula 1: se allo stato attuale le prime due gare in Australia e in Bahrain sembrano confermate, la quarantena obbligatoria entrata in vigore in queste ore a carico di cittadini italiani rischia di far saltare il Gp del Vietnam (all'esordio nella massima serie motoristica).

03.03.2020 ( Aggiornata il 03.03.2020 19:32 )

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Una situazione in costante evoluzione. Preoccupa non poco l'epidemia di Coronavirus partita dalla Cina e che man mano si sta diffondendo a livello globale (ad eccezione, per ora, dei paesi africani). Se in MotoGp nella serata di domenica la Dorna è stata costretta a cancellare il debutto della classe regina in Qatar per via delle limitazioni sanitarie imposte dalle autorità locali (con quarantena di 14 giorni tassativa e obbligatoria per tutti i passeggeri provenienti dall'Italia), confermando le gare di Moto2 e Moto3 (già presenti in loco per i test precampionato), e a rinviare a data da destinarsi il Gp della Thailandia (con la classe regina che a questo punto potrebbe fare il suo esordio ad Austin il prossimo 5 Aprile), anche in Formula 1 si è discusso non poco in merito alla possibilità o meno di disputare le prime gare della stagione.

Se inizialmente l'intenzione delle squadre era quella di non correre le prime tre gare in Australia, Bahrain e Vietnam (con il Gp della Cina rinviato a data da destinarsi) in modo da iniziare il campionato in occasione dello sbarco della F1 in Europa con il back to back Olanda (3 Maggio)-Spagna (10 Maggio), dopo il colloquio intercorso tra le squadre, la FOM (rappresentata da Chase Carey), e i promoter dei primi circuiti in calendario è prevalsa l'intenzione di provare a disputare le prime tre gare, con i passeggeri (piloti, tecnici e giornalisti accreditati) pronti a sottoporsi in un'area appositamente adibita dell'aeroporto a una serie di controlli sanitari (temperatura corporea e analisi tramite tampone) volti ad assicurare o meno in base all'esito degli esami (tempi quantificabili in circa 4 ore dal momento del tampone) l'accesso nel Paese.

Se l'annullamento della gara inaugurale della MotoGp in Qatar non ha per niente condizionato gli organizzatori del Gp d'Australia, al punto che il CEO dell'Australian Gp Corporation Andrew Westacott nella notte tra domenica e lunedì ha tenuto a ribadire l'intenzione di far disputare regolarmente il Gp d'Australia sul circuito dell'Albert Park a Melbourne il prossimo 15 Marzo, non possiamo non registrare in queste ore una stretta da parte del Bahrain, in cui è stato vietato l'ingresso ai cittadini stranieri che negli ultimi 14 giorni sono stati in Cina, Italia, Corea Del Sud, Iraq, Iran, Thailandia, Singapore, Hong Kong e Malesia. Il Gp però non sarebbe a rischio: secondo quanto si apprende, infatti, le autorità per l'immigrazione e la salute del Bahrain avrebbero infatti chiesto a livello preventivo un elenco di tutto il personale legato alla F1 (piloti, tecnici delle squadre, amministratori, emittenti e/o media) che nei 14 giorni antecedenti l'arrivo in Bahrain sarebbero stati nei paesi sopra indicati e i dettagli di volo.
Questi passeggeri verranno controllati all'aeroporto di Manama e se risulteranno negativi al Coronavirus, potranno entrare liberamente nel Paese.

Nubi più fosche, invece, si addensano sul Gp del Vietnam (terza prova del Mondiale 2020, all'esordio in Formula 1) in programma il prossimo 5 Aprile sul nuovo circuito di Hanoi (situato a circa 100 Km da Pechino), progettato da Hermann Tilke.

Secondo quanto si apprende, infatti, a partire da oggi, Martedì 3 Marzo, le autorità vietnamite per evitare la diffusione del COVID-19 hanno infatti deciso di vietare l'ingresso nel Paese ai visitatori provenienti dalle aree a rischio (Italia compresa), se non dopo la presentazione di un certificato medico e una quarantena di 15 giorni.
Una decisione, questa, che rischia molto seriamente di compromettere la disputa della gara, vista e considerata l'elevata presenza di tecnici italiani in Formula 1: oltre ai tecnici Ferrari, sono presenti numerosi tecnici italiani anche in AlphaTauri, Haas, Alfa Romeo, in Pirelli e anche all'interno della stessa FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile).

Una soluzione che le squadre starebbero valutando in queste ore è la possibilità, una volta concluso il Gp del Bahrain, di recarsi direttamente in Vietnam senza fare rientro in Italia, ma va capito se questa misura verrà ritenuta sufficiente o meno dalle autorità vietnamite, con il serio rischio di rinunciare alla prima gara della massima serie motoristica ad Hanoi.

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