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F1 2020, il bilancio dei primi test precampionato© Getty Images

F1 2020, il bilancio dei primi test precampionato

Netto dominio della Mercedes al termine della prima sessione di test precampionato svoltasi sul circuito del Montmelò a Barcellona. Impressiona la nuova Racing Point, molto simile alla Mercedes W10 della passata stagione. Giudizio in sospeso sulla nuova Ferrari SF1000.

24.02.2020 ( Aggiornata il 24.02.2020 13:23 )

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Una monoposto nata bene. Non servono molte parole per definire la nuova Mercedes W11, protagonista assoluta della prima sessione di test precampionato a Barcellona. Nonostante solo nell'ultima giornata sia arrivata la prestazione cronometrica sia con Valtteri Bottas (1'15”732) che con Lewis Hamilton (1'16”516), la nuova nata del team di Brackley ha fortemente impressionato sopratutto per quanto riguarda i tempi. Per quanto riguarda l'affidabilità, la Mercedes (al pari, come vedremo, di Ferrari e di Red Bull) ha utilizzato due power unit: la prima mercoledì e giovedì con cui ha effettuato 356 giri (173 il primo giorno, 183 il secondo) prima che un inconveniente elettrico occorso a Valtteri Bottas costringesse il team campione del mondo ad utilizzare venerdì una seconda power unit, con cui entrambi i piloti hanno effettuato 138 giri.

Se il problema maggiore della W10 della scorsa stagione era quello di avere molto carico aerodinamico, e di soffrire un po' in rettilineo nei confronti della Ferrari, la prima sensazione che si ha osservando la W11 è quella di una monoposto ben equilibrata, capace di generare un adeguato carico aerodinamico senza per questo soffrire con la velocità di punta. Vero, il retrotreno della monoposto appare ancora un po' nervoso (sopratutto nel terzo settore), ma non c'è dubbio che raggiunto un buon set-up anche questo piccolo problema verrà prontamente risolto. Il tutto in uno scenario che vede Valtteri Bottas particolarmente efficace nella simulazione di qualifica, e il sei volte campione del mondo Lewis Hamilton autore di una simulazione gara ai limiti della perfezione.

Se a questo aggiungiamo la capacità della Mercedes di sapersi costantemente mettere in discussione mettendo a punto soluzioni destinate a far scuola (in primis il tanto contestato sistema DAS), ecco come il team campione del mondo (in attesa di affrontare anche la seconda sessione di test) si presenti come il naturale candidato alla conquista del Mondiale 2020.

RED BULL E LA FORZA DI UNA POWER UNIT HONDA

Dietro alla Mercedes W11, autentica mattatrice della prima sessione di test precampionato, spicca, per quanto riguarda i top team, la Red Bull. Bisogna però dire che la RB16 non ha del tutto convinto, anche se al momento la monoposto del team austriaco sembra essere davanti alla Ferrari.
Andando ad analizzare le prestazioni nelle singole giornate, se il primo giorno la Red Bull con Max Verstappen alla guida  aveva dato l'impressione di essere molto vicina come performance alla Mercedes, il secondo e sopratutto il terzo giorno hanno visto la monoposto austriaca profondamente staccata dal team campione del mondo sia sulla simulazione di qualifica, che in quella di passo gara. Se a caldo la sensazione era quella di un risultato deludente da parte della Red Bull, i dati usciti sul sito della F1 nelle scorse ore ci svelano che la scuderia di Milton Keynes ha usato una mappatura del motore medio-bassa. Proprio la consistenza del nuovo motore Honda può essere considerato senza ombra di dubbio un vero punto di forza sia per la Red Bull che per l'Alpha Tauri (autrice di una buona sessione di test sia con Gasly che con Kvyat).
Vero, nel caso del team di Milton Keynes nella pausa pranzo della seconda giornata di test è stata smontata la prima power unit e montata una seconda per un'anomalia rilevata dai tecnici giapponesi, ma, una volta risolto il problema, la power unit 1 è stata rimontata sulla Red Bull e ha affrontato l'ultima giornata di test del venerdì senza riscontrare il benchè minimo problema, risultando così il motore ad aver affrontato il maggior numero di Km (1843 per 396 giri di cui 168 il mercoledì, 59 il giovedì e 169 il venerdì).

FERRARI REGINA NELLE CURVE LENTE.

Un capitolo a parte lo merita sicuramente la Ferrari, autrice di una prima sessione di test precampionato difficile da valutare. La Rossa infatti quest'anno ha deciso di cambiare approccio, optando in questa primissima fase per una maggiore conoscenza della monoposto testando diverse configurazioni aerodinamiche. Sebastian Vettel e Charles Leclerc non hanno così avuto la possibilità di effettuare alcuna simulazione di giro lanciato, facendo delle tornate a velocità costante oltre che alcune prove di simulazione gara con differenti assetti.

Se nelle prime due giornate i piloti della Rossa avevano fatto segnare la velocità più bassa in rettilineo (circa 304-307 Km/h) evidenziando un ottimo carico aerodinamico (forse anche eccessivo), scaricando la monoposto Vettel nella giornata di venerdì è riuscito a far segnare la velocità di punta più alta (329 km/h) prima di doversi forzatamente fermare per un problema all'impianto di lubrificazione (con tanto di perdita d'olio), con la squadra che ha preferito cambiare motore, mandando quello danneggiato a Maranello per un esame più approfondito. A consolare i tecnici del Cavallino il fatto che la stessa specifica di power unit montata anche su Alfa Romeo e Haas non abbia fatto registrare altri inconvenienti tecnici.

Non c'è dubbio però che in casa Ferrari sarà basilare la seconda sessione di test per capire il reale valore in pista della SF1000. Una cosa, però, può rassicurare non poco i tecnici del Cavallino: se lo scorso anno con la SF-90 la Rossa soffriva non poco la mancanza di carico aerodinamico sulle curve a velocità medio-bassa, la prima sessione di test ci mostra una SF1000 più veloce nelle curve lente di 0”38 nei confronti della Mercedes.

Come se questo non bastasse, grazie ai dati forniti dal sito della F1 abbiamo l'ulteriore conferma che sulla Rossa siano state usate mappature di motore profondamente prudenti, il che giustificherebbe il profondo gap accusato dalla SF1000 nei confronti dalla Mercedes. Chi invece (restando in tema Ferrari e dintorni) ha usato la power unit del Cavallino alla massima potenza è stata l'Alfa Romeo che non a caso nel secondo giorno di test ha ottenuto la migliore performance in assoluto con Kimi Raikkonen.

RACING POINT: UN BUON INIZIO PER LA RP20.

La Mercedes rosa. Così è stata soprannominata la nuova Racing Point RP20 nel corso della prima sessione dei test invernali. Se in occasione della Presentazione il team del multimiliardario Lawrence Stroll aveva presentato una monoposto simile a quella della passata stagione, al momento di scendere in pista al Montmelò team rivali ed addetti ai lavori hanno visto una monoposto a dir poco identica alla Mercedes W10 della passata stagione. Se è vero che da quest'anno la Racing Point può sfruttare la galleria del vento della Mercedes a Brackley, dall'altra parte non è da escludere che alla base di questa scelta da parte della squadra guidata da Otmar Szafnauer ci sia stata la volontà di offrire ai piloti ufficiali Sergio Perez e Lance Stroll una monoposto capace di lottare per qualcosa di più del settimo posto finale in Classifica Costruttori rimediato lo scorso anno. Al coraggio di cambiare la filosofia della propria monoposto nonostante il cambio regolamentare del 2021 che obbligherà tutti i team a rivoluzionare nuovamente le proprie monoposto, corrispondono i risultati in pista, che vedono la nuova Racing Point sia con Perez che con Stroll ai primissimi posti della classifica. Allo stato attuale non sappiamo quale sia il reale grado di competitività della RP20, ma non è da escludere la possibilità per la Racing Point (in attesa di diventare Aston Martin a partire dal prossimo anno) di collocarsi all'interno della top 5 del Mondiale.

WILLIAMS: POSITIVI I PRIMI TEST.

Una squadra in ripresa. Dopo due stagioni piuttosto negative, la Williams sembra aver ritrovato il bandolo della matassa. Dopo aver saltato i primi due giorni di test, ed aver presentato la monoposto in ritardo oltre ad aver avuto pochi pezzi di ricambio nel corso della passata stagione, la Williams non solo è arrivata preparata all'inizio della prima sessione di test precampionato, ma è stata addirittura la prima macchina con George Russell alla guida a scendere in pista. Uno scenario totalmente differente rispetto a quello della passata stagione, che si va ulteriormente a diversificare se teniamo conto che non solamente la FW43 è arrivata a soli 14 millesimi dalla Ferrari (che, lo ricordiamo, aveva un altro programma rispetto al team di Grove), ma addirittura ha fatto registrare il maggior incremento di giri effettuati rispetto allo scorso anno nella prima sessione di test precampionato passando dagli 88 del 2019 ai 323 di quest'anno (nonostante un problema tecnico alla power unit Mercedes occorso in occasione del secondo giorno di test).
L'obiettivo che in Williams quest'anno viene posto è quello di lottare almeno per le posizioni di metà gruppo (potendo contare su una monoposto, la FW43 che sembra essere piuttosto raffinata sul fronte dell'aerodinamica), risalendo così dai bassifondi della classifica in cui erano sprofondati nelle ultime due annate. Un traguardo almeno per il momento perfettamente conseguito.

RIEPILOGO TEMPI.

Questo, dunque, il miglior tempo realizzato da ciascun pilota nell'arco dei tre giorni di test e la mescola con cui è stato eseguito. Vale sempre la pena ricordare che trattandosi di test, non siamo in grado di conoscere il quantitativo di carburante presente sulla monoposto nel momento in cui è stato effettuato il tempo.
La Formula 1 tornerà in pista con tutte le squadre sempre sul circuito del Montmelò a Barcellona da Mercoledì 26 a Venerdì 28 Febbraio con la seconda e ultima sessione di test precampionato.

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