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F1 Abu Dhabi: il dominio di Hamilton e la mancata competitività Ferrari© Getty Images

F1 Abu Dhabi: il dominio di Hamilton e la mancata competitività Ferrari

Lewis Hamilton conclude una stagione trionfale dominando il Gp di Abu Dhabi (ultima prova del Mondiale 2019 di Formula 1) davanti alla Red Bull di Max Verstappen e alla Ferrari di Charles Leclerc.

01.12.2019 ( Aggiornata il 01.12.2019 21:50 )

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Una vittoria netta, mai in discussione. Lewis Hamilton chiude la stagione 2019 esattamente come ha fatto negli ultimi due anni, e cioè dominando ad Abu Dhabi, su una pista come quella di Yas Marina che si conferma ancora una volta un prezioso bottino di caccia per la Mercedes. Se in Brasile il team campione del mondo non aveva del tutto brillato, fin dal venerdì la W10 sul circuito di Abu Dhabi non ha esitato a mostrare tutto il suo potenziale, confermandosi prima nelle libere e poi in qualifica e sopratutto in gara come la monoposto da battere in particolare nel terzo settore, dove Hamilton è riuscito a fare la differenza, forte della facilità con cui la sua monoposto riesce a garantire il maggior carico aerodinamico senza per questo degradare eccessivamente le gomme. Un vantaggio, questo, quantificabile in circa otto decimi oggi in gara, che nessuno (neanche la Red Bull) è riuscito in qualche modo ad emulare. Ne consegue, quindi, che fin dal via Hamilton è stato senza ombra di dubbio il padrone della gara, come dimostra anche il giro più veloce (1'39”283), ottenuto dal sei volte campione inglese a due giri dal termine, a conferma anche dell'ottima gestione delle gomme sulla sua W10.

Un dominio, quello Mercedes ad Abu Dhabi, sulla carta piuttosto prevedibile se consideriamo che dal 2014 ad oggi in piena era power unit il team tedesco campione del mondo ha sempre vinto, e che anche il quarto posto finale di Valtteri Bottas in scia alla Ferrari di Charles Leclerc rafforza in maniera significativa, se consideriamo che non solo Bottas partiva dal fondo dello schieramento, ma che la prima parte di gara è stato costretto ad affrontarla senza l'ausilio del DRS per una anomalia tecnica al sistema della Federazione che ha spinto la FIA a non consentirne l'utilizzo. Eppure, nonostante questo, grazie a un'accorta gestione delle gomme il pilota finlandese nel finale di gara è riuscito ad arrivare sotto al collega monegasco della Ferrari mancando il podio di soli 946 millesimi.

Un risultato, quello Mercedes, che se da una parte consente al team tedesco campione del mondo di poter andare in vacanza con maggiore tranquillità rispetto al futuro, dall'altro ricorda a tutti (Ferrari in primis) che il lavoro da fare per lottare per il titolo assieme alla Stella a tre punte è ancora tanto.

Dietro alla Mercedes di Lewis Hamilton troviamo in seconda posizione Max Verstappen, autore di una gara piuttosto positiva con la sua Red Bull. Se, come detto, Hamilton aveva oggi un passo gara difficile da emulare per gli altri piloti, al pilota olandese bisogna riconoscere il fatto di aver comunque disputato una gara con il coltello tra i denti nonostante alcuni problemi accusati alla power unit Honda e un sedile non correttamente fissato, confermando così che in questo momento più che la Ferrari è la Red Bull la seconda forza del campionato, e coronando una stagione assolutamente positiva per lui, come dimostra peraltro il terzo posto finale in Classifica piloti, ribadito una volta di più superando in pista nel corso del 32° Giro la Ferrari di Charles Leclerc, dopo che il monegasco al via lo aveva superato.

Chi ha sofferto non poco in questa ultima gara è stata senza ombra di dubbio la Ferrari (che dovrà pagare una multa di 50.000 Euro inflittagli dalla Federazione, in quanto il quantitativo di benzina presente sulla monoposto di Leclerc dichiarato dalla scuderia di Maranello prima della gara differiva di ben 4.88 Kg da quello misurato dalla stessa FIA). Sapevamo alla vigilia di questa gara che il circuito di Yas Marina poco si adattava alle caratteristiche tecniche della SF90 (in particolare il terzo e ultimo settore, quello più guidato), ma l'auspicio era comunque quello di vedere una monoposto più competitiva in notturna con temperature più fresche e con gomme dure (come peraltro era emerso nel corso della FP2, disputata venerdì nello stesso orario in cui si sarebbe corsa la gara). La realtà purtroppo è stata ben diversa, con la SF90 molto competitiva nei primi due settori e al contempo in profonda difficoltà nel terzo e ultimo settore arrivando addirittura a rimediare ben otto decimi a giro, tutti accumulati nell'ultima parte di pista. Come se questo non bastasse, anche la strategia di passare dopo soli 11 giri alle gomme dure (andando così a parificare la strategia al via che vedeva Leclerc su gomme medie e Vettel su gomme soft con un doppio pit stop ravvicinato che ha portato a un problema nell'avvitamento della gomma anteriore sinistra della monoposto del campione tedesco) non ha molto pagato, con la SF90 che per lunghi tratti non è sembrata al contrario della FP2 di venerdì riuscire a gestire correttamente le gomme più dure portate da Pirelli. Inevitabile, quindi, pensare a un ulteriore pit stop con gomme più morbide, con Leclerc all'inizio abile nello sfruttarle al massimo, salvo poi nel finale doversi difendere dal ritorno di Bottas per poter così conquistare un terzo posto alla fine meritato.

Non c'è dubbio che la Ferrari non esca molto bene dalla gara di Abu Dhabi, ma al contempo proprio questa gara dall'esito non del tutto positivo deve rappresentare un prezioso punto di ripartenza per la scuderia di Maranello in ottica 2020. La monoposto sui tratti veloci c'è, ed è anche molto performante. Ora resta solo da trovare più carico aerodinamico per consentire sia a Leclerc, che a Vettel (autore, oggi, di una gara piuttosto anonima conclusa in quinta posizione se escludiamo il sorpasso effettuato nei ultimi giri nei confronti della Red Bull di Albon) di potersela giocare con Mercedes e Red Bull su tutte le piste: non solo quelle che presentano dei lunghi rettilinei, ma anche quelle con curve più lente. Solo a quel punto la Ferrari potrà seriamente candidarsi a un ruolo di primo piano nella lotta per il titolo Mondiale.

Scorrendo la classifica, da sottolineare la chiusura in crescendo della Racing Point, che con Sergio Perez porta a casa un ottimo settimo posto, così come la gara tutto sommato positiva della McLaren, con Lando Norris ottavo e con Carlos Sainz Jr decimo, con lo spagnolo che peraltro conquista il sesto posto finale in Classifica Piloti.

Una soddisfazione non da poco, se consideriamo che gli altri due sfidanti per la lotta al sesto posto (Gasly e il già citato Albon) sulla carta erano agevolati dall'aver guidato metà stagione per uno la Red Bull. Fuori dai punti entrambe le Renault, con Daniel Ricciardo 11° e Nico Hulkenberg 12°. Per il pilota tedesco (alla sua ultima gara in F1 al pari del pilota polacco della Williams, Robert Kubica) la soddisfazione di aver vinto per questa gara il Driver Of The Day, il premio normalmente destinato al pilota considerato il migliore da parte degli appassionati. Una soddisfazione forse effimera, ma che dimostra come Hulkenberg sia ancora oggi piuttosto amato ed apprezzato dai tifosi di Formula 1.

In Classifica Piloti Hamilton (già campione del mondo) chiude il Mondiale con 413 punti, seguito dal compagno di squadra Bottas a quota 326. Verstappen conferma il terzo posto con 278 punti, seguito da Leclerc (264) e da Vettel (240). Più staccato troviamo Sainz con 96 punti, che precede Gasly (95), Albon (92), Ricciardo (54) e Perez (52).

In Classifica Costruttori la Mercedes chiude in testa con 739 punti, seguita dalla Ferrari a 504 punti, e dalla Red Bull, che conferma il terzo posto con 417 punti. La McLaren è quarta con 145 punti, seguita dalla Renault a quota 91. Seguono Toro Rosso (85), Racing Point (73), Alfa Romeo (57), Haas (28) e Williams (1).

Con il Gp di Abu Dhabi si chiude, quindi la stagione 2019 di Formula 1, ma per i piloti non è ancora tempo di vacanze. I team, infatti, torneranno in pista sempre ad Abu Dhabi Martedì 3 e Mercoledì 4 Dicembre per testare le nuove gomme 2020 (già provate ad Austin), e, dopo averle confrontate con le gomme usate quest'anno, decidere entro il 10 Dicembre se usare le specifiche 2020, oppure se continuare a usare anche il prossimo anno le mescole 2019 (ci vorranno in questo caso ben 7 voti su 10), in modo tale da poter consentire a Pirelli di poter cominciare a produrre le gomme per il primo Gp stagionale, in programma in Australia (Melbourne) il 15 Marzo 2020.

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