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F1 Russia: Mercedes e il ritorno alla vittoria© Getty Images

F1 Russia: Mercedes e il ritorno alla vittoria

Lewis Hamilton su Mercedes conquista la sua settima vittoria stagionale al termine di una gara decisa dal problema occorso al motore ibrido della Ferrari di Sebastian Vettel precedendo il compagno di squadra Valtteri Bottas e la Rossa superstite di Charles Leclerc.

30.09.2019 ( Aggiornata il 30.09.2019 11:54 )

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Una vittoria assolutamente inaspettata, specialmente dopo il primo stint di gara. Quando ormai sembrava sempre più certa la possibilità di una quarta vittoria consecutiva della Ferrari, alla fine a trionfare sul circuito di Sochi è Lewis Hamilton su Mercedes (alla settima vittoria stagionale, e alla quarta affermazione in terra russa dopo quelle del 2014, del 2015 e dello scorso anno) davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas e alla Ferrari di Charles Leclerc. Una vittoria fortunosa, se vogliamo, quella del cinque volte campione del mondo inglese, ma d'altra parte, come si dice, per meritare il giusto pizzico di fortuna bisogna farsi trovare al momento giusto e nella posizione giusta, e in questo Hamilton è stato sicuramente un grande maestro, andando così a confermare una volta di più il fatto che dal suo esordio nel Mondiale di Formula 1 targato 2014 la pista di Sochi ha sempre visto vincere piloti Mercedes.
Alla fine Charles Leclerc sale comunque sul gradino più basso del podio, ma non c'è dubbio che in queste ore sia nel box che tra i tifosi della Rossa la sensazione che prevale sia quella di amarezza per quella che poteva essere la quarta vittoria consecutiva, e che invece alla fine non lo è stata.

Una gara, quella russa, che era iniziata in modo favorevole per la Ferrari, con Leclerc partito piuttosto bene, ma con Vettel che, sfruttando sia la scia di Hamilton che quella del giovane compagno di squadra, supera entrambi per prendere la testa della corsa, cominciando poi a mostrare un passo gara impensabile nelle simulazioni effettuate nella giornata di venerdì, che avevano visto Leclerc autentico mattatore. Ed è qui che si vede la fame di vittoria del quattro volte campione del mondo tedesco (tornato a vincere la scorsa settimana a Singapore dopo un digiuno durato oltre un anno), con Leclerc a sorpresa che non riesce a star dietro al più esperto compagno di squadra (presumibilmente per non surriscaldare troppo la sua monoposto), e con Vettel che giro dopo giro abbassa sempre più il limite della pista, con Hamilton che con il passare dei giri comincia con le sue gomme medie ad avvicinarsi ai tempi di Leclerc, ma non a quelli del campione tedesco. Il primo stint di gara scorre così, con le due Ferrari su gomme soft davanti alle due Mercedes su gomme medie, con il team campione del mondo consapevole che per via della mescola più morbida (più prestazionale nelle prime fasi) Vettel e Leclerc (con il campione tedesco chiamato a restituire la testa della corsa ottenuta sfruttando la scia del giovane monegasco) dovranno giocoforza fermarsi prima del duo Hamilton-Bottas, e con il duo Ferrari pronto a tornare davanti alle due Mercedes e a lottare fino alla fine per la vittoria una volta che Hamilton e Bottas avranno effettuato la loro sosta.

Non sempre però il mondo delle corse ti consente di poter rispettare i progetti studiati a tavolino: molto spesso esiste quella variabile impazzita (negli ultimi tempi troppo spesso a favore della Mercedes) capace di rimescolare tutte le carte, regalando così una corsa totalmente diversa rispetto a quella finora disputata. Ed è quello che puntualmente avviene nel corso del 27° Giro, con un colpo di scena che di fatto decide l'esito della gara: a causa di un problema al motore della sua SF-90, Sebastian Vettel un giro dopo la sua sosta ai box (ritardata dalla squadra per consentire il sorpasso ad opera di Leclerc) è costretto al ritiro, parcheggiando la sua Rossa nell'unico punto dove poteva farlo. La Direzione Gara decide così di optare per la Virtual Safety Car (che prevede nel tratto di pista in oggetto un rallentamento dei tempi di percorrenza pari al 40%), e che di fatto riduce lo svantaggio di chi deve effettuare un Pit stop nel caso di eventuali inseguitori.

Dopo le soste di Vettel e di Leclerc Hamilton era passato in testa, forte della maggiore durata delle gomme medie rispetto a quelle soft, ed è in piena Virtual Safety Car che la Mercedes decide di fermare il pilota britannico prima e Bottas (autore di una gara fino a quel momento piuttosto opaca) poi optando per le gomme soft.

L'incidente occorso nel frattempo alla Williams di Russell (andata a sbattere contro le barriere) spinge la Direzione Gara a passare dalla VSC alla Safety Car vera e propria, ed è qui che avviene il secondo episodio che decide l'esito del Gp di Russia. Leclerc con gomme medie è secondo, a sandwich tra le due Mercedes di Hamilton e di Bottas, che montano come detto gomme soft.

Anzichè restare in pista con gomme medie, Charles decide di fermarsi nuovamente per montare gomme soft per lottare ad armi pari con le Mercedes. Una scelta aggressiva e al contempo comprensibile, figlia della voglia del giovane monegasco di voler vincere la gara, ma effettuata nel momento sbagliato (31° Tornata). Se la sosta fosse stata effettuata un giro prima, Leclerc sarebbe potuto tornare in pista e lottare con Hamilton mantenendo la seconda posizione. Così facendo, invece, Bottas riesce a superare Leclerc, con il monegasco chiamato a sua volta a superare le due Mercedes. Un'impresa, che si rivelerà, in seguito, impossibile: Leclerc è sicuramente più veloce di Bottas (autore di un'ottima seconda parte di gara), ma, nelle ultime tre curve (16-17-18) in cui la monoposto che insegue deve essere la più vicina possibile a chi precede, la sua Ferrari perde grip,e finisce con il perdere contatto con la Mercedes del pilota finlandese, per evitare non solo il surriscaldamento delle gomme, ma anche quello delle componenti meccaniche.

Per Leclerc diventa così inevitabile accontentarsi del terzo posto finale dietro alle due Mercedes di Hamilton e Bottas, che peraltro con questo ordine di arrivo conquistano anche la loro ottava doppietta stagionale. In casa Ferrari se da una parte la gara di Sochi conferma l'evidente passo in avanti fatto con il pacchetto aerodinamico introdotto lo scorso weekend a Singapore, dall'altra il problema tecnico occorso alla componente ibrida del motore di Sebastian Vettel (eletto dagli appassionati di tutto il mondo Driver Of The Day) riporta in primo piano l'aspetto dell'affidabilità, con i controlli in programma nei prossimi giorni a Maranello che ci potranno dire se in vista della prossima gara in programma tra due settimane in Giappone sarà possibile o meno recuperare la power unit usata oggi in gara.

Una gara, quella di Sochi, giocata tra Ferrari e Mercedes, con la Red Bull autentica spettatrice. Verstappen ha fatto quello che ha potuto concludendo quarto, ma oggi la sua RB15 dotata del nuovo motore Honda (a chilometraggio limitato per questa e per la prossima gara in Giappone a Suzuka, dove il motorista nipponico vuole assolutamente vincere) non poteva fare più di quanto fatto vedere in pista. Da registrare semmai la gara di Alexander Albon (sopra raffigurato): dopo aver deluso nelle libere e in qualifica, il pilota anglo-thailandese ha effettuato un ottimo secondo stint, tagliando il traguardo in quinta posizione. Un risultato di assoluto valore se consideriamo che Albon era partito dalla pit lane.

Gara positiva anche per le due McLaren di Sainz e di Norris, che chiudono in sesta e in ottava posizione e al contempo riescono a stare davanti alla Renault di Nico Hulkenberg, classificatasi decima, per quanto riguarda la lotta al quarto posto in Classifica Costruttori. Bene anche Sergio Perez, che porta punti preziosi alla Racing Point grazie al suo settimo posto. Punti anche per la Haas, grazie a Magnussen (settimo in pista, ma nono al termine della gara per via della penalità di cinque secondi inflittagli dalla Direzione Gara per aver tagliato curva 2, ottenendo così un vantaggio nei confronti degli inseguitori).
Giornata da dimenticare, infine, per l'Alfa Romeo con Raikkonen 13° ed autore al via di una partenza anticipata, e con Giovinazzi 15°, penalizzato dalla strategia del suo team, che aveva optato per lui l'utilizzo della gomma Hard, rivelatasi troppo dura per il circuito di Sochi, non riuscendo di conseguenza ad entrare correttamente in temperatura.

In Classifica Piloti Hamilton grazie anche al punto aggiuntivo per il giro più veloce porta a 73 i punti di vantaggio su Valtteri Bottas: 322 i punti del campione inglese, contro i 249 del compagno di squadra finlandese. Leclerc rafforza la sua terza posizione con 215 punti, seguito da Verstappen (212) Vettel (194). Più staccato è Gasly, sesto con 69 punti, seguito da Sainz (66), Albon (52),Norris (35) e Ricciardo (34).

In Classifica Costruttori la Mercedes è in testa con 571 punti, seguita dalla Ferrari con 409 punti. Terza è la Red Bull con 311 punti, seguita da McLaren (101), Renault (68), Toro Rosso (55), Racing Point (52), Alfa Romeo (35), Haas (28) e Williams (1).

Prossimo appuntamento con la Formula 1 Domenica 13 Ottobre, con il Gp del Giappone con diretta mattutina su SKY e differita pomeridiana in chiaro su TV8.

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