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F1, Gp Ungheria: Ferrari e la vittoria di squadra

F1, Gp Ungheria: Ferrari e la vittoria di squadra

Redazione

31.07.2017 ( Aggiornata il 31.07.2017 14:51 )

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Una vittoria sofferta e al contempo emozionante. Il Gp d'Ungheria corso ieri sul circuito dell'Hungaroring non solamente ci restituisce una Ferrari estremamente competitiva sul tortuoso circuito magiaro, capace di conquistare una prestigiosissima doppietta (la 83° nella storia del Cavallino) con Sebastian Vettel davanti a Kimi Raikkonen, ma sopratutto ci ricorda come a volte più che il pilota in un team di Formula 1 possa essere fondamentale la squadra.

Partenza bis

Una corsa, quella vista ieri, che volendo potrebbe essere suddivisa in due parti. Nella prima abbiamo visto una Ferrari fortemente competitiva con le gomme supersoft sia con Vettel che con Raikkonen, capace dopo un'ottima gestione della partenza sopratutto nei primi giri di fare il vuoto, andando a creare un gap piuttosto elevato nei confronti della concorrenza (con oltre 9 secondi di vantaggio su Bottas, 12 su Hamilton, ecc), andando a confermare una volta di più come sui circuiti lenti e tortuosi la SF70-H grazie al suo passo corto, ma ancor più grazie a un ottimo set-up meccanico e alla bontà degli aggiornamenti aerodinamici qui portati sia decisamente la monoposto migliore del lotto.

Nella seconda parte (dal 26° dei 70 giri previsti fino al termine della gara) abbiamo invece visto una corsa di grande sofferenza per Vettel, alle prese con un serio problema allo sterzo, con il volante che restava leggermente ruotato sulla sinistra e che di fatto non gli consentiva di poter curvare correttamente non solo a destra, ma anche e sopratutto a sinistra, con il pilota costretto ad evitare i cordoli per evitare guai ancora più grossi, e al contempo ad incurvare più volte gli avambracci pur di cercare di tenere il volante il più corretto possibile, girando così inevitabilmente più lento non solo del proprio compagno di squadra, Kimi Raikkonen, ma anche delle Mercedes, rivitalizzate con il passaggio alle gomme Soft.

Vettel Raikkonen Hamilton retro 62° Giro

Ed è proprio in questa fase che si è vista la squadra, ma ancor di più il grandissimo contributo dato da Kimi Raikkonen, autore di una grandissima gara e non a caso eletto dagli appassionati Driver Of The Day. Diciamocelo molto chiaramente: ieri Kimi avrebbe potuto tranquillamente vincere la gara, la sua monoposto aveva un ottimo set-up, e il suo ritmo gara inevitabilmente migliore rispetto a quello di Vettel, ma pensando al mondiale piloti, quali conseguenze avrebbe innescato? Quasi sicuramente Vettel sarebbe stato superato dalle due Mercedes come anche da Verstappen, perdendo così la testa della classifica. Avrebbe avuto senso prendersi questo rischio? Da qui, quindi, la decisione del muretto di lasciare comunque Vettel in testa lasciando così a Raikkonen il compito di proteggerlo (o da fargli da cuscinetto, come spiegato dal pilota tedesco della Ferrari a fine gara) in un circuito dove sorpassare è piuttosto difficile. Una strategia forse rischiosa, ma che alla fine ha perfettamente funzionato: arrivato a ridosso della monoposto di Raikkonen, Hamilton, infatti, ha cominciato progressivamente ad accusare aerodinamicamente il fastidio di avere una monoposto dinanzi alla loro facendo quasi da elastico con la Rossa del pilota finlandese senza riuscire di fatto a superarla, e andando (nel caso di Hamilton) a surriscaldare le gomme. Grazie a questa strategia, Vettel ha potuto così tenere sotto controllo questa fase così delicata tornando solamente nel finale a poter girare un po' più veloce, andando così a vincere la gara, seguito da Raikkonen, il quale grazie a quanto fatto ieri dovrebbe esser stato riconfermato per il prossimo anno (l'annuncio finale dovrebbe arrivare a Monza).

Se la Ferrari, come detto, ha mostrato un grande spirito di squadra, anche in Mercedes si è visto una volta di più il grande rispetto che vige tra i due piloti, con Bottas che, pur in maniera plateale al 47° Giro, non ha esitato a dare strada a Hamilton per tentare l'attacco nei confronti delle due monoposto del Cavallino, e con il pilota inglese, che, non potendo superare le due Rosse, nel corso dell'ultimo giro ha restituito a Bottas il favore occorso in precedenza, dandogli la possibilità di salire sul podio.

Dietro questa voglia di fairplay da parte della Mercedes, però, non tutto è come sembra. Secondo riportano alcuni rumors diffusi nel paddock, Toto Wolff e Niki Lauda erano in deciso disaccordo in merito a quanto avvenuto in gara: se l'ex campione austriaco non era d'accordo sul fatto che nel corso dell'ultima tornata Hamilton restituisse la posizione al compagno di squadra, Wolff non aveva preso bene la strategia che aveva visto Hamilton sopravvanzare Bottas, e così alla fine ha chiesto al pilota inglese di restituirgli la posizione. Se il pilota finlandese a fine gara non ha esitato a ringraziare per il bel gesto di fairplay il compagno di squadra, Hamilton pur rilevando come fosse giusto ridare la posizione nei confronti di Bottas, ha altresì auspicato come a fine campionato proprio i tre punti in più regalati al compagno di squadra non diventino decisivi per la conquista del titolo.

Verstappen Ricciardo Gara

Scintille anche in casa Red Bull, con il duello al via che ha sancito forse la fine del rapporto amichevole tra Verstappen e Ricciardo. Nel corso del primo giro (in particolare alla prima curva), il giovane pilota olandese va a toccare con troppa veemenza il compagno di squadra italo-australiano spingendolo in primis fuori pista e danneggiando il radiatore sinistro della Red Bull gemella, venendo poi sanzionato in gara con 10 secondi di penalità scontati nel corso della sosta e con 2 punti in meno sulla patente. Arrabbiato a fine gara un pilota estremamente tranquillo come Ricciardo, il quale ha definito l'incidente al primo giro come un errore da dilettante, e definito il proprio compagno di squadra come un uomo che non sa perdere. Nel tardo pomeriggio Verstappen ha poi chiesto scusa sia privatamente che tramite i social per quanto avvenuto sia alla Red Bull che allo stesso pilota italo-australiano.

Alonso Taglio traguardo

Chi non ha di questi problemi è sicuramente la McLaren-Honda che, in un circuito dove il motore non è assolutamente basilare, porta a casa un ottimo sesto posto con Fernando Alonso, il quale all'ultimo giro si toglie inoltre la soddisfazione di effettuare il giro più veloce. Una iniezione di punti incoraggiante per il team di Woking, ma al contempo anche la conferma che con una monoposto di vertice Alonso sarebbe in grado una volta di più di fare la differenza.

Riepilogo Gara

Andiamo a questo punto, a ricordare l'ordine di arrivo della gara, grazie alla tabella riepilogativa della FOM.

Classifica Piloti

In Classifica Piloti Vettel si riporta a +14 su Hamilton: 202 i punti del pilota della Ferrari contro i 188 del pilota inglese della Mercedes. Terzo Bottas a 169 punti, seguito da Ricciardo a quota 117, da Raikkonen a 116, e da Verstappen a 67 punti.

Classifica Costruttori

In Classifica Costruttori la Mercedes resta in testa con 357 punti, ma la Ferrari risale a quota 318. Terza la Red Bull a quota 184. Più staccata Force India a 101 punti, seguita dalla Williams a 41 punti, dalla Toro Rosso a quota 39, e dalla Haas a 29 punti.

Alonso Fine Gara bis

Quello dell'Ungheria era l'ultimo Gp prima della pausa estiva, e così vogliamo salutarvi con questo bellissimo siparietto che ha visto protagonista Fernando Alonso, il quale seduto su una sdraio (come avvenne in occasione del Gp del Brasile nel 2015 dopo un ritiro causato da un problema alla power unit Honda), augura a nome dell'intera F1 Buone Vacanze a tutti i suoi appassionati.

La Formula 1 ripartirà tra poco meno di un mese con un doppio emozionante appuntamento: il 27 Agosto sul circuito di Spa-Francorschamps con il Gp del Belgio (diretta esclusiva su SKY SPORT F1 HD e differita serale su RAIDUE), e poi il 3 Settembre con il Gp d'Italia (diretta RAI e SKY), con l'auspicio di poter assistere a due gare veramente emozionanti.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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