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F1, Mercedes e l'equilibrio (parzialmente) ritrovato

F1, Mercedes e l'equilibrio (parzialmente) ritrovato

Redazione

19.06.2017 ( Aggiornata il 19.06.2017 09:00 )

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Una vittoria netta, frutto dell'ottimo feeling di Lewis Hamilton con il circuito di Montreal, dove in passato aveva già vinto altre 5 volte. Non c'è dubbio che il Gp del Canada abbia rilanciato non poco le quotazioni del pilota inglese della Mercedes, che si presentava sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve dopo la deludente prestazione fornita a Montecarlo. Una prestazione, quella fornita dalla Mercedes a Montreal, arricchita anche dal secondo posto finale di Valtteri Bottas (presumibilmente favorito dal contatto iniziale tra Verstappen e Vettel, con il ferrarista penalizzato dal danno subito all'ala anteriore, e costretto a una gara di rimonta che lo porterà sul traguardo al quarto posto finale).

Detto questo, la domanda che tanti tifosi si sono fatti in questi giorni è: dopo la doppietta conquistata in Canada (la prima di Hamilton e Bottas insieme), si può dire che la Mercedes è tornata? Si può dire, cioè, che il team di Brackley ha definitivamente risolto i suoi problemi con le gomme ultrasoft posteriori con le quali non riusciva ad innescare il sufficiente grip per mandare correttamente in temperatura i pneumatici pagando il tutto con una trazione assai complicata?

Secondo quanto riportato in queste ore dal sempre informato magazine tedesco Auto Motor und Sport, la risposta non sarebbe del tutto positiva.

Secondo quanto dichiarato sia dal Team Principal, Toto Wolff che da Niki Lauda, sicuramente la strada intrapresa è quella giusta, ma il problema non sarebbe stato risolto del tutto. Riprova ne è lo stesso passo gara di Valtteri Bottas, inferiore di circa 7 decimi rispetto ad Hamilton, quando tra i due sostanzialmente la differenza media sarebbe secondo i tecnici Mercedes di circa 2 decimi a favore del tre volte campione del mondo inglese (il quale alla vigilia del Gp canadese non aveva esitato a recarsi per giorni e giorni in fabbrica per capire di più il comportamento delle gomme Ultrasoft). Per questo non si può del tutto parlare di un problema risolto. Problema che, secondo quanto riporta Auto, Motor und Sport, sarebbe da imputarsi principalmente alla geometria delle sospensioni, con Mercedes che inizialmente aveva pensato a quelle di matrice idraulica, salvo poi fare marcia indietro dopo la decisione della Federazione Internazionale dell'Automobile di limitarle dopo la richiesta di chiarimenti in merito da parte della Ferrari. Ciò ha così costretto il team campione del mondo a studiare un sistema valido da un punto di vista regolamentare, ma al contempo difficile da gestire nel caso di regolazioni sul telaio (alla barra antirollio, alle molle) con la conseguenza che la squadra fa fatica a trovare un equilibrio valido sia sulle gomme anteriori che su quelle posteriori per quanto concerne sia la gestione delle temperatura degli pneumatici, sia il reperimento della loro corretta finestra d'esercizio. Aspetti, questi, che poi vanno sommati anche allo stile di guida dei piloti, con Hamilton in difficoltà sia a Sochi che a Montecarlo a differenza di Bottas, il quale invece aveva seri problemi di aderenza a Montreal, con il compagno di squadra inglese perfettamente a suo agio con la monoposto.

In tal senso, in Mercedes ammettono come le sospensioni della Ferrari siano decisamente più solide, potendo consentire una migliore velocità e facilità nell'effettuare le regolazioni.

Wolff nel corso dell'intervista ad Auto, Motor und Sport, ha ipotizzato di tre approcci per risolvere una volta per tutte il problema: uno a breve termine relativo al set-up della macchina; uno a medio termine con degli sviluppi aerodinamici volti a migliorare il bilanciamento della monoposto; uno, infine, a lungo termine che riguarderà una vera e propria messa in discussione del concetto generale delle sospensioni sulla monoposto.

Una cosa, comunque è certa: i problemi della W08 non sono dovuti al passo lungo, il quale sempre secondo il Team Principal Mercedes se su alcuni tracciati può risultare penalizzante, su altri è in grado di generare dei grandi benefici.

Resta da capire, ora, cosa succederà nel prossimo Gp in Azerbajian, sul circuito di Baku. In tal senso in Mercedes sono piuttosto preoccupati per via dell'asfalto, delle mescole di gomme portate da Pirelli, ma ancor di più per le temperature che si potrebbero trovare in loco, visto e considerato che lo scorso anno alcuni set di gomme durarono a malapena sei giri. Una situazione che il team campione del mondo spera comunque di poter affrontare il più dignitosamente possibile.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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