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F1, Alonso e la 500 Miglia di Indianapolis

F1, Alonso e la 500 Miglia di Indianapolis

Redazione

13.04.2017 ( Aggiornata il 13.04.2017 20:52 )

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Essere il primo pilota al mondo dopo Graham Hill ad aggiudicarsi la Triple Crown (vincendo nel corso della carriera il Gp di Monaco di F1, la 500 Miglia di Indianapolis, e le 24 Ore di Le Mans). Questa la sfida che si è posto il pilota spagnolo della McLaren, Fernando Alonso, che nel corso della giornata di ieri (prima attraverso Twitter, e poi nel corso di una conferenza stampa indetta dal team di Woking e a cui ha preso parte anche il Direttore esecutivo, Zak Brown) ha annunciato la sua decisione di rinunciare al Gp di Monaco (già vinto due volte in carriera) per disputare la 500 miglia di Indianapolis con una monoposto McLaren con telaio Dallara (come da regolamento) motorizzata Honda del team Andretti (già vincitore della gara lo scorso anno con il pilota americano ex Manor, Alexander Rossi).

Anche nel corso dell'odierna Press Conference alla vigilia delle prove libere del Gp del Bahrain, il pilota asturiano, incalzato dai giornalisti di tutto il mondo, è tornato ad affrontare l'argomento.

Il fatto che un pilota di F1 corra la 500 miglia di Indianapolis oggi, come voi dite, non è molto comune. Ma penso che il passato riguardava i migliori piloti al mondo con le migliori macchine al mondo nelle migliori gare al mondo. Poi lo sport è diventato più professionistico, con ognuno che si è specializzato in una sola serie. Questa cosa potrebbe cambiare nel corso del tempo, nel frattempo c'era quest'anno per noi questa possibilità, e sono entusiasta di poter provare qualcosa di diverso.

Se desidero essere il miglior pilota al mondo ci sono due possibilità: vincere 8 titoli mondiali di F1, uno più di Michael, il che è molto improbabile, oppure vincere in diverse serie in momenti diversi della mia carriera ed essere un pilota in grado di vincere in qualunque serie, e con qualunque macchina. Questo è molto impegnativo, ma anche attraente. Questo è il motivo della mia scelta, in cui ho soltanto da guadagnare. Penso sia sia buono per la Formula 1.

Il grande mercato in Nord America che abbiamo visto negli ultimi anni: penso sia buono andare lì ora e mostrare il rispetto per la serie Indy Car; così come sia buono per Indy, immagino, avere in gara dei piloti di Formula 1, e lo stesso per la McLaren-Honda. Penso, come team, che gareggiare lo stesso giorno con due McLaren-Honda in serie diverse a Montecarlo e a Indy 500 sua una cosa straordinaria per tutti gli appassionati di motorsport. Come penso, è una cosa in cui tutti ci guadagnano”.

Come spiegato da Zak Brown nel corso della conferenza stampa di ieri, l'idea di disputare la 500 miglia di Indianapolis (dove in passato il team di Woking aveva trionfato per ben tre volte negli anni 70 con dei suoi piloti, e più precisamente una volta con Mark Donohue, e due volte con Johnny Rutherford) è nata prima del Gp inaugurale in Australia, quando il Direttore esecutivo propose ad Alonso di disputare la gara americana. A Melbourne il pilota tornò sull'argomento, spiegando a Brown come il suo sogno fosse quello di vincere il Triple Crown. Venerdì scorso, a cena, la proposta di correre la 500 Miglia è stata poi affrontata sia con il Team Principal del team di F1, Erik Boullier, sia con la Honda. Nella mattinata di sabato, infine, la decisione di Alonso di accettare la proposta di Brown, supportata anche dalla Honda, potendo contare anche sull'aiuto del team Andretti.

Una notizia, quella relativa alla partecipazione del pilota spagnolo alla 500 Miglia, che è stata accolta ovviamente con un grande entusiasmo da parte del CEO della Formula Indy, Mark Miles, il quale ha espresso la massima soddisfazione per il fatto che un pilota assolutamente di valore quale Alonso possa esordire in Formula Indy, e per di più nella sua gara più rappresentativa, come anche per il ritorno della McLaren a Indianapolis.

Detto questo, non possiamo non rilevare come guidare una F1 sia completamente diverso dal guidare una monoposto di Formula Indy, sia per le velocità più alte riscontrate negli ovali americani, sia sopratutto per le sollecitazioni che possono arrivare dalla vettura, decisamente più importanti rispetto a una monoposto di Formula 1.

Alonso Press Conference Giovedì

Come ha spiegato oggi in Press Conference il pilota asturiano, al momento un vero e proprio piano di preparazione non è ancora stato messo a punto, ma è a dir poco lapalissiano sostenere come per lui le prossime settimane saranno veramente toste. Dopo aver provato il sedile e disputato il Gp della Russia a Sochi a fine Aprile, Alonso dovrà recarsi a Indianapolis per prepararsi con il simulatore e possibilmente testare la macchina, poi tornare in Europa e più precisamente a Barcellona per disputare il Gp di Spagna, dopodichè, una volta disputata la gara, ritornare in America, in quanto nella settimana che precede il Gp di Monaco (e quindi anche Indy 500, in programma lo stesso giorno del Gp di Formula 1) sono in programma le prime sessioni di prove libere. Un vero e proprio tour de force che lo vedrà impegnato a 360°, anche durante i viaggi aerei, quando cercherà di vedere alcune gare del passato per cercare di imparare più cose possibili in merito alla corsa americana, con l'obiettivo finale di prepararsi al meglio nel minor tempo possibile.

Proprio la scarsa conoscenza delle corse americane non dovrebbe essere un handicap per l'asturiano, a detta di Michael Andretti, il quale, nel ringraziare Zak Brown, la McLaren e la Honda per questa straordinaria opportunità, afferma come l'obiettivo della sua squadra dovrà essere quello di aiutare Alonso a vincere la gara, sostenendo come la sua mancanza d'esperienza non debba assolutamente essere considerata come un handicap, in quanto la Indy 500 è il posto migliore per un rookie per fare esperienza, perchè c'è molto tempo per fare pratica, e perchè, come dimostra l'edizione dello scorso anno, anche un debuttante come Alexander Rossi può vincere la corsa.

In tanti si sono chiesti, infine, se la partecipazione alla 500 Miglia di Indianapolis da parte di Alonso rappresentasse una sorta di preparazione di un addio alla Formula 1 e alla McLaren da parte del pilota asturiano. Se ieri Zak Brown aveva dichiarato che per quanto concerne il rinnovo del contratto pilota e team avevano deciso di riparlarne solo dopo l'estate, oggi Fernando in conferenza stampa ha sottolineato come quella di Indianapolis sia solo un'opportunità, che già dal Gp successivo, in Canada, tornerà regolarmente al volante della sua McLaren MCL32, e che se da una parte spera quanto prima (forse l'anno prossimo) di poter partecipare alla 24 Ore di Le Mans, dall'altra ha ribadito come la Formula 1 rappresenta una priorità assoluta, sottolineando come per lui l'ideale sarebbe quello di poter correre in più categorie. Se ciò non fosse possibile, guiderà solamente in F1.

Dopo un avvio di stagione caratterizzato ancora una volta da alcuni problemi di affidabilità relativi alla power unit Honda, il nostro auspicio è che Alonso a Indianapolis possa mostrare tutto il suo talento: sarebbe il regalo più grande nei confronti di un pilota di assoluto valore qual è l'asturiano.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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