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Giovinazzi e l'esordio in Formula 1

Giovinazzi e l'esordio in Formula 1

Redazione

25.03.2017 ( Aggiornata il 25.03.2017 18:29 )

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Un digiuno durato 5 stagioni. Era dall'inizio della stagione 2012 che tra i piloti partecipanti ai Gp del Mondiale di Formula 1 non compariva un pilota italiano. L'ultima volta in cui dei nostri connazionali erano al volante di una monoposto di Formula 1 era stato il Gp del Brasile, disputato sul circuito di Interlagos il 27 Novembre 2011, con Jarno Trulli al volante della Caterham (con cui concluse 18°), e Vitantonio Liuzzi sulla HRT (costretto al ritiro nei bassifondi della classifica a causa di un problema all'alternatore della sua monoposto). Dopo quella gara il vuoto: la HRT avrebbe annunciato come piloti ufficiali per il 2012 Pedro Della Rosa e Narain Karthikeuan, mentre in Caterham Trulli veniva sacrificato per lasciar spazio al pilota russo Vitaly Petrov, capace di portare alla squadra una quantità maggiori di sponsor rispetto al più esperto e competente pilota abruzzese. Una situazione, quella relativa all'assenza di piloti italiani sullo schieramento della griglia di partenza, che la Formula 1 aveva già vissuto nel Gp del Messico 1970, e in tempi più recenti nel 1973, quando nel Gp di Germania Arturo Merzario si era iscritto alla gara con la Ferrari, ma purtroppo non potè parteciparvi a causa dell'indisponibilità della propria monoposto.

Un'assenza, quella di piloti italiani in Formula 1, conclusasi a sorpresa oggi, quando nella mattinata australiana (tarda notte in Italia) la Sauber ha ufficializzato il forfait del suo secondo pilota, Pascal Wehrlein, per il Gp d'Australia, e la conseguente sostituzione con il terzo pilota della Ferrari, Antonio Giovinazzi, messo a disposizione del team elvetico da parte della scuderia di Maranello.

Una situazione non nuova per il 23 enne pilota di Martina Franca, che già in occasione della prima sessione di test pre-campionato aveva dovuto sostituire l'ex campione 2015 del DTM per via dei postumi alla schiena dovuta al bruttissimo incidente occorso in Race Of Champions.

Se è vero che poi nella seconda sessione di test Wehrlein era tornato regolarmente al suo posto, aveva lasciato abbastanza perplessi il fatto che il giovane pilota tedesco non si fosse sottoposto a una vera e propria simulazione gara, effettuando a malapena dei run di circa una decina di giri. Peraltro proprio nella giornata di giovedì il pilota tedesco di scuola Mercedes, forte anche dell'ok dei medici, aveva rilasciato un'intervista in cui sosteneva di essere perfettamente a posto con la schiena. Purtroppo, però, come già sostenevamo in passato, le nuove monoposto di F1 sono monoposto estremamente muscolari, che richiedono una preparazione fisica ai limiti della perfezione e che vedono nel collo (e quindi la schiena) una delle parti del collo maggiormente sotto sforzo, per cui è bastata la prima giornata di prove libere per avere un quadro della situazione molto più attendibile, e costringere il pilota di scuola Mercedes ad alzare bandiera bianca.

Così, questa mattina, è stata la volta di Giovinazzi fare il suo debutto in Formula 1 sulla Sauber. L'impresa non era assolutamente delle più facili, visto e considerato che il 23enne pilota di Martina Franca si era si preparato sul simulatore, ma di fatto non aveva mai corso sul circuito dell'Albert Park, ed è stato costretto nel corso dell'ultima sessione di prove libere (e con una sola ora a disposizione) a imparare il tracciato, prendere confidenza con la monoposto partendo presumibilmente con gli assetti di Wehrlein e sottoporsi alla simulazione di qualifica provando le gomme ultrasoft (quest'ultima peraltro abortita a causa dell'incidente di Stroll sulla Williams a 10 minuti dal termine che di fatto ha concluso con anticipo la FP3).

Giovinazzi Qualifiche

Un'impresa in cui Giovinazzi riesce, realizzando un vero e proprio miracolo sportivo, venendo si eliminato al termine della Q1 (partirà 16° domani in griglia, davanti a piloti quali Vandoorne, Palmer e il già citato Stroll), ma staccato di appena due decimi dal compagno di squadra Marcus Ericsson (dopo aver rischiato di eliminarlo), dopo esser stato di fatto catapultato in pista e aver provato la monoposto per poco meno di un'ora compiendo 18 giri. Non era francamente possibile chiedergli di più.

Se alla fine il 23enne pilota pugliese nel ringraziare la Ferrari e la Sauber per l'opportunità concessagli, ha confessato di vivere un sogno e che il suo obiettivo è quello di tagliare il traguardo, l'augurio veramente sincero è che questa gara non sia per lui un'esperienza isolata e che anzi possa esserci presto una possibilità per poter mostrare tutto il suo talento e valore in Formula 1. Magari, al volante di una Rossa.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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