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F1, Sauber ed il possibile distacco da Ferrari

F1, Sauber ed il possibile distacco da Ferrari

Redazione

08.02.2017 ( Aggiornata il 08.02.2017 10:28 )

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La Ferrari svizzera. Così veniva soprannominata anni fa la Sauber, nei momenti d'oro del suo accordo con il team di Maranello per la fornitura dei motori. Un accordo voluto a partire dalla stagione 1997 sia dall'ex Presidente nonché fondatore del team elvetico, Peter Sauber e dall'ex Presidente del Cavallino, Luca Cordero di Montezemolo, e che ha visto per tanti anni i due team collaborare insieme, andando anche oltre la semplice fornitura motoristica, con piloti in prestito da un team all'altro (pensiamo all'approdo in Ferrari di Luciano Burti come collaudatore, o di Felipe Massa, con successivo esordio poi di quest'ultimo al volante della Rossa), prove in comune sul circuito di Fiorano per testare le ex gomme Bridgestone, in contrasto con le Michelin. Non solo.

Schumacher Sauber 1997

Come non ricordare quando il 12 Settembre 1997 Michael Schumacher provò sempre a Fiorano la Sauber C16 priva di sponsor facendo segnare un tempo di poco superiore al minuto assistito dall'allora responsabile della Rossa del pilota in pista, Ignazio Lunetta? Erano altri tempi, e altri rapporti tra i due team.

Rapporti durati sino ad oggi (se escludiamo la parentesi 2006-2009, quando per motivi economici il team venne ceduto alla BMW prima che lo stesso non venisse ripreso nuovamente da Sauber, il quale ripristinò la collaborazione motoristica con il Cavallino, e il cui miglior risultato fu il secondo posto ottenuto in Malesia nel 2012, quando (come possiamo vedere nella foto di apertura) Sergio Perez ottenne sul bagnato un ottimo secondo posto dietro alla Ferrari allora guidata da Fernando Alonso, con i due che si resero protagonisti di un bel duello in pista)), ma destinati a venir meno al termine della stagione, quando da più parti viene data quasi per sicura la separazione. Se fino almeno al 2015 i rapporti tra la Ferrari e il team di Hinwil erano rimasti tutto sommato nella norma, con l'avvento della Haas in Formula 1 e lo stretto rapporto di collaborazione nato tra il team americano e quello di Maranello (con la contemporanea uscita di scena di Peter Sauber e l'avvento del fondo svizzero Longbow Finance), le cose sono andate progressivamente cambiando. Vedasi anche (come vedremo più avanti) la scelta di puntare su Wehrlein (sponsorizzato da Mercedes) invece che sul nostro Giovinazzi (supportato da Ferrari) per la stagione in corso.

Nel caso in cui (come ad oggi sembra, salvo clamorosi colpi di scena) la Sauber dovesse lasciare a fine stagione la motorizzazione Ferrari, quale power unit potrebbe montare il prossimo anno il team elvetico? In queste settimane viene data come molto probabile la possibilità che il prossimo anno a Hinwil venga utilizzata la power unit Honda. Una ipotesi, questa, agevolata anche dal fatto che il motorista nipponico, dopo tre anni di esclusiva McLaren, sia intenzionata a fornire le proprie power unit anche ad un altro team ,al fine di avere dei parametri ancora più precisi su cui lavorare e crescere ulteriormente in Formula 1, dopo che la scorsa stagione ha visto la struttura motoristica guidata da Yusuke Hasegawa con sede a Milton Keynes fare un deciso passo in avanti rispetto alla deludente stagione 2015.

Oltre all'ipotesi Honda, ci sarebbe però anche un'altra possibilità, al momento quasi maliziosa. Come abbiamo sopra scritto, oltre alla riconferma di Marcus Ericsson, il Team Principal Sauber, Monisha Kalternborn ha scelto come seconda guida della propria squadra il giovane pilota di scuola Mercedes, Pascal Wehrlein. Che sia un modo per puntare dal prossimo anno alle power unit della Stella a tre punte, portando così le monoposto elvetiche a una maggiore competitività in pista? Ai posteri l'ardua sentenza.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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