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F1, Ricordando Mario Poltronieri

F1, Ricordando Mario Poltronieri

Redazione

19.01.2017 ( Aggiornata il 19.01.2017 00:09 )

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Uno stile pacato e appassionato. Nel giorno dell'anniversario del compleanno di Gilles Villeneuve, indimenticato pilota canadese della Ferrari scomparso nel 1982 a Zolder, la Formula 1 perde la sua voce storica. Mario Poltronieri si è infatti spento oggi pomeriggio a 87 anni nella sua casa di Milano, ma la notizia è stata diffusa solamente in serata. Pilota e collaudatore della Abarth (con cui farà registrare ben 112 record di velocità lungo le curve sopraelevate di Monza), Poltronieri nel 1961 approda in RAI (verrà assunto definitivamente dieci anni dopo, nel 1971), dove inizialmente cura la rubrica intitolata “Ruote e Strade”, per poi dal 1964 iniziare a curare le telecronache prima di Baseball (sarà lui, infatti, il telecronista della prima partita della Nazionale trasmessa in tv), e poi di Motociclismo e Formula 1 dal 1968. Sarà proprio la massima serie automobilistica a valorizzare le doti del giornalista milanese. Il suo stile pacato ma al contempo preciso e appassionato caratterizzato anche da lunghi silenzi conquista fin da subito gli appassionati di automobilismo, in un'epoca in cui la copertura televisiva della F1 non è quella alla quale siamo abituati oggi. Se oggi siamo abituati ad avere le camere car dei piloti, il riepilogo dei tempi, e le monoposto seguite nella totalità del proprio giro in pista, negli anni 70 non era così, con immagini fisse solo in alcune parti della pista, con il rischio di perdere il pilota una volta che questi abbia sfrecciato davanti alla telecamera posizionata. E qui entrava in gioco la grande maturità e competenza tecnica di Poltronieri, capace di raccontare il Gp quasi come fosse una storia, da vivere giro dopo giro, cercando di trasmettere con successo ai telespettatori che lo seguono la sua passione e entusiasmo (inizialmente da solo in cabina di commento, e poi nel corso degli anni prima con Giancarlo Falletti del Corriere Della Sera, con il progettista Enrico Bensing nel 1978, con il commentatore della Radio Televisione della Svizzera Italiana Sergio Noseda nel biennio 1979-1980, e poi con il duo Clay Regazzoni- Gianfranco Palazzoli in cabina di commento, con Ezio Zermiani dai box dal 1981 al 1994). In poche parole: l'umanità della F1.

Negli anni in cui sarà telecronista RAI, tantissime le emozioni che ci ha regalato, a partire dalle vittorie di Lauda al drammatico incidente del Nurburgring con conseguente titolo mondiale di Hunt nel 1976; dal titolo iridato di Scheckter del 1979 alle vittorie del 1981 a Monaco e Jarama di Villeneuve; dalle prime vittorie di Mansell alla nascita e poi alla uscita di scena di stelle quali Prost e Senna. Emozioni che continuerà a donarci fino al termine della stagione 1994. Una volta andato in pensione, Poltronieri continuerà comunque a seguire la Formula 1, sia in RAI (presentando la trasmissione Processo alla Formula 1 nel 1995, e poi come opinionista all'interno della trasmissione Pole Position, presentata da Gianfranco De Laurentiis), sia su Odeon Tv ed Eurosport. Negli ultimi anni scriveva di Formula 1 sul sito internet Formula Passion, con i suoi imperdibili Flobert.

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Tra le tante telecronache da lui effettuate, un posto speciale lo merita sicuramente il finale del Gp di Francia 1979, disputato sul circuito di Digione, ed entrato nella storia della Formula 1 per il bellissimo duello che vide protagonisti Gilles Villeneuve su Ferrari e Rene Arnoux su Renault Turbo.

Un giornalista, Mario Poltronieri (alla cui famiglia esprimiamo le più sincere e sentite condoglianze), il quale avrà per sempre un posto speciale nel cuore di tutti gli appassionati di Formula 1.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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