Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

F1, McLaren e l'addio forzato di Ron Dennis

F1, McLaren e l'addio forzato di Ron Dennis

Redazione

16.11.2016 ( Aggiornata il 16.11.2016 19:56 )

  • Link copiato

Una lunga storia d'amore finita dopo 35 anni. Da ieri pomeriggio Ron Dennis non è più né il Presidente, né l'amministratore delegato del McLaren Technology Group, la società con sede a Woking che si occupa del team di Formula 1.

Una decisione, quella adottata dal 69enne manager inglese, quasi obbligata dopo la scelta degli altri azionisti di maggioranza di esautorarlo dal suo incarico fino alla scadenza del suo contratto (metà gennaio 2017), e che viene dopo circa un mese in cui numerose erano state le indiscrezioni in merito a un suo possibile abbandono da parte di numerosi media esteri.

Andiamo però con ordine. Le prime indiscrezioni risalgono alla vigilia del Gp degli Usa, quando lo scorso 19 Ottobre Autosport riporta la notizia di un possibile abbandono a fine stagione di Ron Dennis in seguito alla decisione degli altri azionisti di maggioranza (oltre al 25% dello stesso Dennis, le quote del McLaren Technology Group appartengono al 25% al business man Mansour Ojieh, e al 50% al Mumtalakat (Fondo sovrano del Bahrain)) di non rinnovargli il mandato di CEO conferitogli nel 2014 e che riguarda le sezioni McLaren Racing, McLaren Marketing, e McLaren Applied Tecnologies (oggetto nelle scorse settimane di un forte interessamento, poi smentito da parte del team di Woking da parte di Apple).

Ricordiamo, però, per correttezza d'informazione, che quando nel Gennaio 2014 Ron Dennis (in possesso del 25% delle quote McLaren) tornò ad assumere il ruolo di CEO, il suo intento era quello di riacquistare un completo controllo del gruppo McLaren riacquistando le quote rimanenti (il 50% appartiene al fondo del Bahrain, e il 25% a Ojjeh).

Nelle scorse settimane, inoltre, Dennis aveva anche avallato un'offerta di acquisto della McLaren pari a 1.65 milioni di dollari effettuata da un gruppo di investitori cinesi, provando a riacquistare le rimanenti quote da parte degli altri azionisti di maggioranza, ma questi ultimi non solo non volevano assolutamente vendere, ma volevano più avere a che fare con il 69enne manager inglese, sospendendolo dai suoi incarichi fino a metà gennaio, in concomitanza, come dicevamo, con la scadenza del suo contratto.

La reazione di Dennis non si è fatta ovviamente attendere, con una richiesta all'Alta Corte di poter sospendere questo periodo di sospensione (o meglio, di gardening leave). Richiesta, purtroppo, non andata a buon fine. Da qui, dunque, la decisione forzata, di rassegnare le dimissioni, pur rimanendo, seppur senza alcun ruolo esecutivo, all'interno del consiglio di amministrazione del McLaren Tecnology Group, e al contempo mantenendo la sua quota di azioni.

Con le dimissioni di Ron Dennis, la McLaren perde un uomo capace di scrivere la storia del team di Woking. Entrato nel 1980 all'interno della squadra di cui avrebbe preso la gestione l'anno successivo, durante il suo mandato, la squadra è stata in grado di vincere 158 GP e di conquistare 17 titoli mondiali, regalando delle pagine emozionanti sopratutto a cavallo tra il 1988 e il 1991, quando la McLaren motorizzata Honda vide tra le proprie file l'indimenticabile Ayrton Senna, autore di stagioni e di gare rimaste nella memoria degli appassionati.

Cosa succederà adesso alla scuderia di Woking, e cosa cambierà la dipartita di Dennis all'interno della squadra? Difficile per ora dirlo. Da un punto di vista rigorosamente amministrativo, in attesa di eleggere il nuovo amministratore delegato (dato per favorito Zak Brown, sebbene il suo nome, a dire il vero, fosse stato ultimamente accostato al nuovo management di Liberty Media), la McLaren sarà gestita ad interim da un comitato esecutivo costituito dagli azionisti di maggioranza del gruppo. Da un punto di vista tecnico, da non escludere la possibilità che l'attuale Team Principal, Eric Boullier, come già avvenuto in Lotus possa rimanere maggiormente in fabbrica per occuparsi di mansioni più tipicamente dirigenziali, affidando il lavoro in pista all'attuale CEO della squadra (ed ex Direttore del Motorsport Wolkswagen nei rally) Jost Capito, ingaggiato per volere di Dennis nel Gennaio di quest'anno, ma entrato a pieno regime a fine agosto per via del gardening leave.

Quel che è certo, è che sicuramente sarà un'altra McLaren rispetto a quella attuale. Se sarà vincente o meno, sarà la pista a decretarlo.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi