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F1, Hamilton e il presunto complotto

F1, Hamilton e il presunto complotto

Redazione

05.10.2016 ( Aggiornata il 05.10.2016 08:00 )

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Qualcuno vuole che quest'anno non vinca il Mondiale”. Le dichiarazioni rilasciate a caldo da Lewis Hamilton dopo il ritiro forzato al 41° giro del Gp della Malesia quando il pilota inglese di Stevenage stava tranquillamente dominando il gran premio, non hanno mancato di far discutere nell'immediato dopogara. Se è vero che poco dopo Hamilton tramite i social media ha provveduto a rettificare sostanzialmente le dichiarazioni precedentemente rilasciate, è altrettanto vero però, che quanto dichiarato non ha mancato di far scatenare un putiferio su Internet, con la stessa Mercedes costretta a intervenire su Twitter rispondendo a tutti coloro che sostenevano una ipotesi di complotto al fine di chiudere una volta per tutte per l'episodio. Proviamo, però, a ricostruire punto per punto quanto effettivamente è accaduto.

Hamilton Ritiro 41° Giro tris

Il momento clou è all'inizio del 41° giro del Gp della Malesia.Hamilton è in testa fin dal via della gara, e dopo aver sofferto un po' nei primi giri con la Red Bull di Ricciardo, progressivamente sta aumentando in maniera significativa il vantaggio nei confronti del pilota australiano, portandolo a oltre 20 secondi. All'inizio della suddetta tornata, però, la power unit Mercedes comincia a fumare in maniera evidente, costringendo il tre volte campione del mondo inglese al ritiro. Una vera e propria disdetta su una pista da lui fortemente amata, e dove sperava per di più di poter risorpassare il proprio compagno di squadra, Nico Rosberg, in testa alla classifica piloti.

Tantissima è la rabbia per quanto accaduto, che, intervistato dalla BBC, Hamilton dichiara quanto segue “Qualcuno vuole che quest'anno non vinca il Mondiale. Abbiamo lavorato tantissimo nel corso del weekend, ci stiamo giocando il titolo mondiale, ma purtroppo su 8 motori Mercedes solo il mio è esploso. Ho diritto a ricevere delle spiegazioni”.

Poco dopo, però, sui social network prima e ai microfoni di Sky Sports britannica, il pilota inglese ammorbidisce in parte la propria posizione ringraziando enormemente il team per il lavoro svolto, e ribadendo massima fiducia nella squadra stessa, e al contempo sottolineando che avendo a disposizione ancora due motori (di cui uno con 3 gare sulle spalle) non esiterà anche a saltare delle sessioni di prove libere, se questo significherà poter concludere la gara.

Nella giornata di lunedì è poi intervenuto in merito il Team Principal della Mercedes, Toto Wolff, che ha ribadito come lo sfogo sia comprensibile, ma al contempo che la rottura occorsa in gara al power unit di Hamilton fosse decisamente diversa rispetto alle altre accadute nel corso dell'anno e che comunque le due power unit residue verranno ricontrollate attentamente al fine di evitare quanto occorso domenica a Sepang. In merito a delle eventuali sessioni di prove libere saltate nei prossimi 5 Gp, Toto Wolff boccia in pieno l'idea sostenendo che il non disputare una sessione di libere equivale a rovinare il proprio weekend di gara, ed è loro intenzione garantire a Lewis di poter correre con la massima affidabilità possibile.

Come se questo non bastasse, come dicevamo in apertura, la Mercedes non ha esitato a rispondere su Twitter a tutti coloro che paventassero l'esistenza di un complotto ai danni di Hamilton,ribadendo come il guasto occorso in Malesia sia stata solo una coincidenza, e che come in una squadra si vince e si perde tutti assieme.

L'augurio veramente sincero è che nelle ultime 5 tappe del Mondiale la lotta iridata tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg non venga decisa da un problema tecnico occorso a questo o quel pilota, ma dando la possibilità a entrambi di poter tirare al massimo, potendo così dimostrare in tutto e per tutto il reale valore in pista.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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