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F1, la lezione di Zanardi dalla Champ Car fino alle Paralimpiadi

F1, la lezione di Zanardi dalla Champ Car fino alle Paralimpiadi

Redazione

16.09.2016 ( Aggiornata il 16.09.2016 19:18 )

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Alex Zanardi, un uomo, un atleta di cui tutta l'Italia è orgogliosa”. Con questo tweet due giorni fa il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, celebrava l'oro conquistato dal campione bolognese, il quale alla soglia dei 50 anni (che compirà il prossimo 23 Ottobre) aveva regalato a tutti noi una nuova grandissima emozione vincendo con la sua handbike la medaglia d'oro nella cronometro H5 e conquistando così la sua quarta medaglia paralimpica, dopo i due ori (gara a cronometro H4 e gara su strada H4 maschile) e l'argento (staffetta a squadre mista H 1-4) conquistate a Londra quattro anni fa.

Ieri, poi, nonostante la forte stanchezza dopo la dura gara di ieri (vittoria con 2”74 di vantaggio sull'australiano Tripp dopo aver recuperato 18 secondi di svantaggio nella seconda e ultima tornata), Alex è riuscito a lottare fino alla fine per la medaglia d'oro, venendo battuto solamente nella volata finale dal sudafricano Van Dyk, ma concludendo davanti al 25enne olandese Plat.

Un argento, quello conquistato dal campione bolognese, che ha un significato simbolico non indifferente, in quanto proprio 15 anni fa Zanardi rimase coinvolto nel drammatico incidente occorsogli sul circuito del Lausitzring, quando, la vettura del pilota italo-canadese Alex Tagliani spaccò in due la sua Reynard-Honda, provocando l'istantanea amputazione di entrambi gli arti inferiori (il sinistro al di sopra del ginocchio, il sinistro poco sotto). Il pilota bolognese arrivò all'ospedale di Berlino dove rimase in coma farmacologico per due settimane, e dove subì l'amputazione definitiva del ginocchio sinistro, definitivamente compromesso, ma per fortuna riuscì progressivamente a riprendersi. Un incidente, quello del Lausitzring, che avrebbe spezzato il morale a chiunque. Non ad Alex Zanardi, il quale, sorretto da una grandissima forza d'animo, non solamente nelle settimane successive cominciò a sottoporsi a un lungo periodo di riabilitazione, ma addirittura pochissime settimane dopo il terribile incidente, nel Dicembre 2001, durante la premiazione dei Caschi d'Oro, svoltasi durante il Motorshow di Bologna e organizzato in collaborazione con Autosprint, riuscì ad alzarsi in piedi per la prima volta grazie a delle protesi prima di ricevere il premio da parte di Michael Schumacher. Rivediamo quelle immagini, veramente emozionanti.

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Nel 2002 tornò in Champ Car disputando una gara a Toronto. Nel 2003 Alex tornò poi al Lausitzring, invitato dagli organizzatori, per terminare idealmente la gara corsa nel 2001 (e interrotta dal drammatico incidente) a bordo di una vettura modificata appositamente con la quale effettuerà gli ultimi 13 giri (facendo registrare dei tempi veloci paragonabili a quelli del 5° posto). Questo exploit spinse il pilota bolognese a tornare a correre, e il 28 Agosto 2005 sul circuito tedesco dell'Oschersleben tornò ad aggiudicarsi una gara nel campionato turismo. A questa vittoria ne seguiranno altre, nel 2006 a Instanbul, e nel 2008 a Brno.

Nel 2010, terminata l'avventura con le macchine, Zanardi, dopo aver conquistato tre anni prima un prestigiosissimo quarto posto alla Maratona di New York, iniziò a correre nella categoria H4 in handbike conquistando la maglia tricolore ai campionati italiani di ciclismo su strada a Treviso. Nel 2011 grazie alla medaglia d'argento  vinta nella prova a cronometro durante i mondiali di Roskilde in Danimarca conquistò in anticipo la qualificazione per le Paralimpiadi di Londra, e poi il 6 Novembre dello stesso anno vinse la Maratona di New York stabilendo in 1h 13 minuti e 58 secondi il nuovo primato nella categoria handbike.

Zanardi Venezia 2012

Oltre alle medaglie vinte in occasione delle Paralimpiadi di Londra, il 2012 vide Alex protagonista di un bellissimo gesto: impegnato alla Maratona di Venezia assieme a un ragazzo tetraplegico (l'allora 17enne Erik Fontanari di Pergine Valsugana, comune di oltre 20000 abitanti in provincia di Trento), Alex non esitò a legare la carozzina di Erik alla sua handbike a causa di alcuni spasmi muscolari sofferti a causa del freddo dal giovane ragazzo trentino, e a portarlo fino a pochi metri dal traguardo, dove, sceso dalla sua handbike, spinse a monconi la carrozzina di Erik fino al traguardo in quanto voleva fosse proprio il giovane Fontanari a tagliare prima di lui la linea d'arrivo.

Una storia, quella occorsa alla Maratona di Venezia, che ci dimostra ancora di più, se vogliamo, la grandezza non solo dell'atleta ma ancor più dell'uomo Zanardi, il quale, lo ripetiamo, con una grandissima forza d'animo, è riuscito a superare quel bruttissimo momento occorsogli 15 anni fa, e che brevemente ha ricordato anche ieri, intervistato da RaiSport, al termine della prova su strada.

"Quindici anni fa esatti l’incidente? Essere qui è una cosa molto più grande di una medaglia di qualsiasi colore".

Un atleta, nonchè un grande campione, Alex Zanardi (che questa sera alle 20.30 ora italiana (diretta tv su RAISPORT 1, canale 57 del digitale terrestre) tornerà ancora una volta in pista a Rio per la prova a squadre assieme a Luca Mazzone e Vittorio Podestà, vincitori delle prove in cronometro  rispettivamente della classe H2 e H3),capace di regalarci una bellissima lezione di sport e di vita, di cui l'Italia può e deve sentirsi assolutamente orgogliosa.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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