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L'incidente di Alonso e l'avvento della biometria in Formula 1

L'incidente di Alonso e l'avvento della biometria in Formula 1

Redazione

08.06.2016 ( Aggiornata il 08.06.2016 11:45 )

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Un nuovo passo avanti in nome della sicurezza. Nel presentare l'indagine della FIA in merito al bruttissimo incidente che ha visto protagonista in occasione del GP inaugurale in Australia la McLaren-Honda di Fernando Alonso, Laurent Makies, Direttore generale della ricerca per il Global Institute for Motorsport Safety (l'ente che ha redatto la ricerca per la Federazione dell'Automobile) ha annunciato come dopo l'avvento delle telecamere ad alta velocità e dell'accelerometro (introdotti a partire da questa stagione), il passo successivo sarà quello di introdurre a partire dalla prossima stagione la biometria.

Tornando al crash di Alonso in Australia, grazie alle telecamere ad alta velocità (capaci di osservare il pilota registrando fino a 400 fotogrammi al secondo), e all'accelerometro (inserito all'interno dell'orecchio, e che registra la cinematica della testa) a cui poi sono stati aggiunti i dati dell'Accident Data Recorder, è stato possibile rilevare come al momento di effettuare il sorpasso sulla Haas di Gutierrez il pilota asturiano stesse viaggiando a una velocità pari a 313 km/h, per poi scendere a 305 km/h al momento dell'impatto con la monoposto del pilota messicano. Durante la carambola successiva la McLaren dello spagnolo ha compiuto una rotazione di circa 540° restendo in aria per 0.9 secondi; al momento del primo contatto con la parte posteriore con il terreno ha generato una forza longitudinale massima di 20 G; il contatto successivo della fiancata laterale sinistra sulla ghiaia ha poi generato una decelerazione pari a 46 G, divenuta poi 45 G al momento dell'impatto finale contro il muretto. Inoltre è stato possibile osservare grazie alle telecamere come Alonso abbia toccato due volte la parte sinistra interna del poggiatesta.

Dati, quelli presentati lunedì, che fanno riflettere su come i notevoli livelli di sicurezza raggiunti dalle F1 odierne e dalle attuali cellule di sicurezza presenti all'interno delle monoposto abbiano praticamente salvato la vita al pilota della McLaren.

Detto questo, come rilevato da Makies, questo è solo un passo, e tanto c'è ancora da fare, e così è stata presentata l'idea da parte della Federazione di introdurre a partire dalla prossima stagione oltre al sistema Halo (dato ormai per certo a partire dal prossimo anno) anche l'acquisizione dei parametri biometrici. Bisogna dire, in tal senso, che già quest'anno, in occasione della seconda giornata della prima sessione di test pre-campionato svolti a Febbraio sul circuito di Barcellona, il pilota della Sauber Marcus Ericsson, aveva testato una particolare maglietta, capace di controllare i parametri vitali del pilota mentre è alla guida della propria monoposto.

Seguendo questa strada, in una prossima sessione di test da svolgersi entro fine stagione è quindi probabile che su uno dei piloti venga testato un sensore capace di rilevare la temperatura corporea, il battito cardiaco, il grado di sudorazione. Questo consentirà poi (al momento dell'introduzione già a partire dal prossimo anno) in caso di incidente di poter determinare le condizioni del pilota prima, durante e dopo l'impatto a beneficio dei soccorsi, al fine di garantire sempre più sicurezza in Formula 1, prima e poi, progressivamente anche nelle altre principali serie automobilistiche.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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