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Halo, Canopy: il futuro della Formula 1

Halo, Canopy: il futuro della Formula 1

Redazione

29.04.2016 ( Aggiornata il 29.04.2016 10:52 )

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Due sistemi agli antipodi, per garantire la sicurezza della testa del pilota all’interno dell’abitacolo della monoposto: da una parte il sistema Halo, di scuola Mercedes, e testato dalla Ferrari nel corso delle ultime due giornate di test pre-campionato a Barcellona sia da Kimi Raikkonen che da Sebastian Vettel; dall’altra il sistema Canopy (o Aeroscreen) di scuola Red Bull, portato al debutto da Daniel Ricciardo poco fa in occasione della prima sessione di prove libere del GP di Russia.

Prima di spiegare in cosa consistono e in cosa si differenziano i due sistemi, cerchiamo di capire come siamo arrivati a questi due sistemi, uno dei quali farà tassativamente il suo esordio sulle monoposto di Formula 1 a partire dalla prossima stagione.

Come già abbiamo spiegato in passato,il primo passo risale al terribile incidente che vide convolta la Ferrari allora guidata da Fernando Alonso in occasione del Gp del Belgio del 2012, quando il pilota asturiano venne coinvolto in una carambola innescata dalla Lotus di Grosjean, la quale, decollata da terra, sfiorò per pochissimo il casco del pilota della Ferrari. Uno shock e una paura terrificanti che spinsero la Federazione a pensare a una soluzione che potesse proteggere la testa dei piloti all’interno dell’abitacolo. Le premature scomparse, più recentemente, di Jules Bianchi in F1 e di Justin Wilson in Indycar hanno poi riaperto la questione in maniera ancora più approfondita con le soluzioni Mercedes e Red Bull.

Cerchiamo ora di capire in cosa consistono e in cosa si differenziano i due sistemi.

Vettel Grosjean 4 Marzo

Come possiamo vedere, il sistema Halo consiste in una barra ricurva in carbonio quasi a forma di boomerang che sovrasta l’abitacolo della monoposto all’altezza della testa del pilota. Se da una parte questo sistema consente di poter estrarre con una certa facilità il pilota in caso di incidenti o ribaltamenti, dall’altra parte presenta il limite della scarsa visibilità causato dal supporto di sostegno centrale, il quale limiterebbe la visibilità del pilota. Vero, nelle prove di Barcellona sia Vettel che Raikkonen non hanno avvertito particolari limitazioni alla visibilità, ma è anche vero che un conto può essere testare un dispositivo in un test pre-campionato, un conto è testarlo in una qualifica o gara dove la concentrazione è decisamente più importante, e dove è necessario avere una visuale più ampia possibile della pista quando si guida.

Aero Screen- Canopy Red Bull bis

Completamente diverso è il sistema Canopy, che è costituito da un parabrezza abbastanza simile a quello utilizzato sugli aerei militari che se da una parte consente di avere la massima visibilità possibile in pista per via dell’assenza del supporto di sostegno centrale, dall’altra però non dispone di un sistema di apertura tale da consentire al pilota di uscire con celerità dalla propria monoposto. Per non parlare dello stesso parabrezza: nel caso di perdita di olio in pista da parte della monoposto che precede, o in caso di gara bagnata, che tipo di visibilità è in grado di garantire in caso di inevitabile appannamento del vetro? Tutti interrogativi che la FIA dovrà ben ponderare prima di decidere quale dei due dispositivi inserire sulle monoposto di F1 a partire dalla prossima stagione.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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