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Era inevitabile che in virtù di questa situazione sempre meno persone seguissero la Formula 1, aiutate in tal senso anche dall'introduzione dei nuovi motori ibridi, che tante polemiche hanno generato a cominciare dallo scarso rumore in pista, su cui, come abbiamo già accennato nella puntata di venerdì, sono attese novità per il prossimo anno. Un conto era poter seguire tutte le gare in chiaro, un conto invece è poter seguire solo la metà delle gare in chiaro per poi doversi barricare in casa isolandosi da tutto e da tutti in attesa poi di seguire le differite delle rimanenti gare, oppure cercandosi qualche diretta streaming. Non importa se poi la diretta on line non è nella stessa lingua del Paese di residenza, l'importante era poter seguire i propri beniamini.
Se qualcuno pensava, quindi, in FOM, che gli appassionati di Formula 1, privati i diritti in chiaro alle principali emittenti pubbliche, si sarebbe abbonato alle tv a pagamento, evidentemente aveva fatto male i propri conti, come dimostra il fortissimo calo accusato in tutto il mondo,con ben 25 milioni di spettatori in meno tra il 2013 e il 2014 e con una tendenza che sarebbe confermata anche quest'anno.
Una mossa, questa, che avrebbe portato i grossi sponsor che investono in F1 a lamentarsi con Ecclestone. Che senso ha investire in F1, questo il loro ragionamento, se sempre meno persone guardano le gare? Vero, le pay tv portano sicuramente maggiori soldi rispetto alle emittenti pubbliche, ma è altrettanto vero che la copertura televisiva che può dare un'emittente in chiaro è di gran lunga maggiore rispetto a quella che ti può assicurare una pay tv, indipendentemente dalla qualità del servizio offerto.
Se Ecclestone in un primo momento aveva etichettato il calo di appeal televisivo come una sorta di nuvola passeggera, ora secondo alcune indiscrezioni riportate da numerosi siti sarebbe decisamente più preoccupato al punto da valutare di riportare almeno in Italia la diretta in chiaro di tutti i Gp a partire dal prossimo anno offrendo alla Rai questa opportunità abbasando quindi le richieste economiche per la trasmissione dei Gp in diretta.
Opportunità che speriamo veramente di cuore l'emittente pubblica consideri. Vero, per acquistare i secondi diritti fino al 2017 la Rai ha pagato una cifra pari a circa 20 milioni di euro a stagione, ma l'acquisto dell'intera stagione in chiaro (o comunque la differenza per acquistare la diretta per 2016 e 2017 dei rimanenti Gp in chiaro) è un costo che a lunga gittata potrebbe fare la differenza visto e considerato che, tanto per fare un esempio, l'ultimo GP tramsesso in diretta (il Gp di Singapore vinto dalla Ferrari di Vettel) è stato seguito da quasi 10 milioni di spettatori, mentre il Gp del Giappone trasmesso in differita ha raccolto poco meno di 2 milioni di spettatori. Dimostrazione che la Formula 1 trasmessa in diretta è in grado di raggiungere un'audience pari a quella (tanto per fare un esempio) del Festival di Sanremo.
In attesa di capire se questa indiscrezione che gira verrà effettivamente confermata, e se alla fine effettivamente la Rai riuscirà ad acquisire i diritti tv per la trasmissione in diretta di tutte le gare, il nostro auspicio è che o a partire dal prossimo anno o nella peggiore delle ipotesi dal 2018 si riesca comunque ad arrivare a questa ipotesi. Così facendo, da una parte il telespettatore meno appassionato potrebbe tornare a seguire la gara in diretta venendo così incontro alle esigenze dello sponsor, e dall'altra il fan duro e puro potrebbe seguire i vari Gp grazie alle pay-tv dove troverebbe un servizio e una qualità di approfondimenti che le varie emittenti pubbliche non sono in grado di dare per via dei vari budget messi a loro disposizione. Sarebbe questo il modo migliore per rilanciare la Formula 1 dopo le ultime annate assai deludenti. Sperando venga realmente capito.
Rüdiger Franz Gaetano HerberholdCondividi
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