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L’ex colonna della Juventus certifica la sua definitiva discesa verso il basso vincendo per il secondo anno consecutiva. Edizione nel segno di Torino con lo “scarico” Demba Seck quale ‘Jolly’
Prima o poi doveva nuovamente capitare, che un giocatore vincesse due edizioni consecutive del Calciobidone – titolo destinato a certificare, a furor di popolo, il peggior calciatore della stagione. Il record di Ricardo Quaresma resisteva dal 2010, quando il portoghese si aggiudicò anche la seconda edizione del Premio, dopo aver vinto quella d’esordio (2009): troppo cocente fu la delusione del pupillo di Mourinho, il tanto osannato tecnico che riuscì a ricolorare la Champions di nerazzurro, ma senza l’apporto di quello che sembrava essere un suo fidato scudiero. Troppo alte, forse, anche le aspettative riposte nell’ala ex Porto, che vinse il “Bidone d’Oro” nel 2008, facendo quindi incetta di premi “al contrario”. Questa premessa era doverosa, dato il risultato che il sondaggio ha determinato quest’anno, e cioè la riconferma di Paul Pogba quale delusione dell’anno (per lui il 22,40% dei 2.913 votanti, pari a 666: c’è qualcosa di diabolico in questo?), proseguendo anche la presenza bianconera tra le delusioni più cocenti degli ultimi anni, logica conseguenza di un percorso non più brillante della Juventus, dopo un decennio di indigestione di successi.
UN POLPO ORMAI RANCIDO – Peggio di così, proprio, non poteva andare: Pogba è stato per anni una colonna della Juve vincente di Conte prima e Allegri poi, un giocatore fortissimo e stabilmente tra i più performanti, tanto da migrare poi al Manchester United per oltre 100 milioni. Il suo ritorno datato 2022, però, è stato forse anche troppo desiderato, al punto da renderlo una maledizione: la sua seconda esperienza in bianconera, infatti, è stato l’esatto contrario della prima, avara di successi e di soddifazioni, costellata da infortuni e situazioni controverse se non ridicole. Pronti via e l’attesissimo polpo subisce una lesione al menisco durante la preparazione estiva, si sottopone ad un intervento, salòta tutta l’andata, ritorna ma si fa ancora male, chiudendo anzitempo la stagione, meritandosi, date le altissime aspettative in lui riposte, il titolo (meritatissimo) di Calciobidone 2023. Ma anche la stagione seguente si rivela assolutamente disgraziata, questa volta per situazioni che non hanno a che vedere con il campo: a Settembre viene sospeso in quanto positivo ad un controllo antidoping, squalificato per 4 anni, poi ridotti a 18 mesi. Potrebbe così tornare in campo già a Marzo 2025: ad Ottobre annuncia speranzoso di voler rimettersi in forma e tornare in campo con la Juve, ma la dirigenza bianconera, contrariata, la pensa diversamente. Una mossa azzardata, da parte sua. Ricordate Taribo West? “Dio mi ha detto che devo giocare nell’Inter”. Da Oscar la replica di Lippi, allora allenatore della beneamata. “Ah si? A me non ha detto niente”. Siamo quasi su questi livelli: con Giuntoli e Thiago Motta lapidari, parlandone al passato (“è stato un grande giocatore”) si arriva alla logica rescissione del contratto. Fine dei giochi.
TUTTI GLI ALTRI FLOP – Al secondo posto, quasi praticamente “doppiato”, segue un giocatore dell’altra sponda di Torino, altro talento, altro numero 10: parliamo del granata Nemaja Radonjic (367 voti, pari al 16,03% dei votanti), potenzialità da campione, dribblomane comprovato e classe cristallina, ma con un carattere molto particolare e una discontinuità che lo hanno frenato di colpo. Peccato: aveva veramente dei numeri (e più di qualcosa lo ha fatto anche fatto intravedere), ma tutti si sono dovuti arrendere di fronte a comportamenti difficili, che ne hanno palesato l’ingestibilità. Terzo posto per Varane, del Como (358 voti e il 12,29%), altro grande (ex) giocatore che dopo appena un quarto d’ora di gioco e un brutto, sfortunato, infortunio ha deciso di farla finita (solo con il pallone giocato). Una particolare menzione va ad Abraham (già in Classifica nel 2023, quando si piazzò 6°), giunto appena fuori dal podio (331 voti e il 11,36%, distanziato di appena 27 voti dal terzo posto): nonostante si sia rivelato poco prolifico nell’ultima annata alla Roma, ma anche in queste prime fasi iniziali al Milan, l’inglese ha raggiunto proprio pochi giorni fa il punto più altro della sua esperienza milanista, segnando la rete del definitivo 2-3 con cui il Milan ha vinto la Supercoppa Italiana contro l’Inter in Arabia Saudita. Basterà questa importante rete a far risalire le sue quotazioni (insieme alle “cure di Conceicao)? Quinta piazza per una grande e pittoresca delusione, Tressoldi, atipico brasiliano cui molti addossano le colpe per la retrocessione del Sassuolo. A seguire, in ordine, l’impalpabile Klaassen, il fantasma Lindstrom, il disastroso Smalling, il capriccioso Dia e l’impresentabile Celik.
IL JOLLY GRANATA A SECCO – Non c’è nessun vero “grande” nome quest’anno, nella consueta segnalazione al di fuori della “Flop Ten”: vince un giocatore poco “nobile”, da molti sopravvalutato. Parliamo di Demba Seck (per lui l’11,72% dei voti), senegalese fin da giovanissimo in Italia, capace di una fulminea scalata dalla D alla A in appena 3 anni, ma non giustificata dai numeri. Attaccante esterno, il suo curriculum recita in 6 anni di carriera ben… 7 gol. Vagnati se lo porta dalla Spal al Toro, dove lo fanno anche giocare, ma niente, di gol neppure l’ombra, nemmeno nel prestito al Frosinone (poi retrocesso), e neppure in B al Catanzaro, dove è stato piazzato quest’anno. E come se non bastasse, si è reso protagonista di un incidente distruggendo la sua auto e porta in date pure un’accusa di revenge porn: insomma, un’anima tormentata, un Jolly più che giustificato. A seguire, l’olandese Karsdorp della Roma (8,72%), che ha finito per rescindere dopo una serie di sbagli imperdonabili accumulati in sette anni in giallorosso, ultimo dei quali clamoroso, in Europa League contro il Leverkusen e, sul gradino più basso del podio, il Papu Gomez (7,38%): due anni di contratto per lui al Monza, ma dopo appena due presenze riceve una squalifica di altrettanti anni per antidoping, a causa di uno sciroppo per la tosse del figlio (a suo dire preso per sbaglio). Una leggerezza, ma che ha avuto una ripercussione devastante per la sua carriera.
E’ la quinta volta che vince il trofeo un giocatore della Juventus, ed è ormai il quarto consecutivo, dopo Ramsey (2021), Arthur (2022) e lo stesso Pogba (2023), che con il trionfo bis datato 2024, raggiunge Quaresma in quanto ad Edizioni vinte. C’è ben poco da festeggiare per lui, con questo riconoscimento che potrebbe rappresentare il canto del cigno della sua carriera a grandi livelli.
Cristian Vitali
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