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Supryaga, toccata e… panca

Supryaga, toccata e… panca

SUPRYAGA (Sampdoria) – «Alla Samp mi hanno voluto fortemente e sono davvero felice di essere arrivato in questo club. Vorrei aiutare la Samp a rimanere in Serie A, farò il possibile per questo e poi cercherò di segnare più gol possibili»

Redazione

02.01.2023 ( Aggiornata il 02.01.2023 09:02 )

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A Gennaio il mercato può rivelare grosse sorprese, così come tremendi abbagli. Talvolta, pur non risolutivi, alcuni giocatori provenienti dall’estero hanno un forte aroma di bidone ed uno degli esempi più chiari è proprio Vladyslav Supryaga, giovane e timido attaccante ucraino, che iniziò a comparire sui taccuini di vari osservatori già nel 2019, quando in campionato e nelle nazionali giovanili dimostrò buone potenzialità, nonché una promettente vena realizzativa. Titolare in Champions League in alcune sfide tra 2020, il suo nome divenne noto in Italia grazie ad una buona prestazione contro la Juventus, che diede l’opportunità a qualche direttore sportivo italiano di apprezzarne le doti. Fu così che passò alla Sampdoria nella sessione invernale, come ciliegina sulla torta di un mercato che aveva portato a Genova giocatori come Sensi, Sabiri, Rincon, Magnani e Conti. Presentato come buona spalla offensiva da affiancare a Caputo e alternare a Quagliarella e Gabbiadini, l’esordio in campionato avviene alla prima occasione utile, alla fine del primo tempo della gara di Marassi contro il Sassuolo. Il match era sul due a zero per i padroni di casa ed in pieno controllo, ma il match di Vladyslav è deludente, con Giampaolo costretto a sgolarsi per impartirgli indicazioni tattiche.

Al quarto d’ora della ripresa, dopo non pochi rimproveri, l’esperienza di Supryaga con la Serie A era già conclusa. Da quel momento il giovane ucraino non giocherà più in maglia blucerchiata, scaldando sempre la panchina. La sua esperienza italiana è stata impalpabile e caratterizzata da una sola opportunità mal sfruttata, anche a causa della difficoltà nel comprendere la lingua italiana e i dettami di Giampaolo (e quest'ultima sarebbe un'attenuante). Secondo il tecnico, non era pronto. In pratica, non lo sarà mai: al momento la sua carriera procede tra panchine e infortuni alla Dinamo Kiev, con poche titolarità e qualche broncio di troppo. INCOMPRESO.

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