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Ramsey, al peggio non c’è mai fine

Ramsey, al peggio non c’è mai fine

RAMSEY (Juventus) – «Nella mia carriera ho sempre giocato molto e le ultime due stagioni non sono state facili. Sono andato a singhiozzo, ma è il passato. Rancore? Non ne ho, posso solo dire grazie per quello che è stato il mio periodo in bianconero»
 

Redazione

30.12.2022 ( Aggiornata il 30.12.2022 09:34 )

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Nell’estate del 2019, pur con qualche dubbio, arrivò alla Juventus per dare lustro e tocchi di classe alla trequarti bianconera. Ramsey fu un colpo a costo zero, ma con lauto ingaggio, strappato ad una squadra inglese in crisi di risultati e che arrivava a Torino per vincere tanto e provare a consacrarsi nell’olimpo bianconero. Gli infortuni, il rapporto complicato con il gruppo e con i tre allenatori alternatisi sulla panchina della Juventus nei suoi altrettanti anni di permanenza torinese lo hanno condizionato non poco. Il tutto, condito da un prestito datato fine Gennaio al Glasgow Rangers (accolto con entusiasmo dai tifosi bianconeri), che più che un esilio sembrava un tentativo di ricollocamento di una persona spaesata verso un lido sicuro, dove sembrava impossibile fallire, con la chance di vincere quella Europa League persa a Maggio 2019 contro il Chelsea, sfuggita per superiorità della squadra al tempo di Sarri, più che per demeriti dei Gunners.

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ùLo scorso Maggio, pertanto, la fortuna aveva dato a Ramsey la possibilità di ritornare sul campo della finale e competere per quella coppa europea che tre anni prima gli era sfuggita. Aaron rimase in panchina fino alla fine del secondo tempo supplementare, quando fu chiamato in campo per tirare il quarto rigore, che di lì a poco il Rangers Glasgow avrebbe battuto contro l’Eintracht Francoforte. Ingresso in campo a pochi secondi dal termine, poi rigori. Tre a tre dopo i primi sei rigori, poi il turno di Ramsey. Rincorsa, sguardo fisso sul portiere, ma tiro debole, che viene prontamente respinto. E la maledizione, ancora una volta, si mantiene intatta. Riscatto evitato, e mesto ritorno alla Juventus da sconfitto, anzi, da motivo della sconfitta: la cosa peggiore che può capitare ad un calciatore di trentadue anni. In Estate una frettolosa rescissione, con firma per il Nizza, forse per svernare in Costa Azzurra, forse per dimenticare i palcoscenici europei che tanto lo hanno tradito. Di Ramsey in bianconero restano un bel gol contro l’Inter, ultima del mondo pre-Covid e poche altre giocate degne della sua fama. Per il resto, tre anni alla Juventus con tanti infortuni, un lauto ingaggio, poca concretezza e il meritato titolo di Calciobidone 2021 già in tasca, con concrete possibilità di bissarlo. SCONFITTO.

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