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Il Manchester United di Rangnick© Bongarts/Getty Images

Il Manchester United di Rangnick

Con l'ingaggio dell'allenatore-manager tedesco i Red Devils cercano l'ennesimo progetto a otto anni dalla fine dell'era Ferguson...

Stefano Olivari

30.11.2021 ( Aggiornata il 30.11.2021 17:40 )

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Cosa potrà dare Ralf Rangnick al Manchester United? La domanda è obbligata, perché riguarda la terza squadra più seguita del mondo, dopo Real Madrid e Barcellona. Che dalla fine dell'era Ferguson, avvenuta nel 2013, ha provato ad aprire un ciclo con Moyes, Van Gaal, Mourinho e addirittura anche con l'inadeguato ma amatissimo Solskjaer, spendendo centinaia di milioni per mezzi giocatori e schiattando di invidia per i contemporanei successi del Manchester City. 

Se gli allenatori prima citati erano da progetto per il loro valore o per le aspettative create, Rangnick da progetto lo è naturalmente da quasi dieci anni, da quando cioè prese in mano le squadre Red Bull, Lipsia e Salisburgo, come una specie di superdirettore sportivo. Inoltre già nelle premesse il suo percorso da allenatore ad Old Trafford non andrà oltre maggio, dopo di che tornerà dietro la scrivania e sceglierà il proprio successore. Insomma, né più né meno di ciò che avrebbe fatto al Milan se Maldini non avesse difeso Pioli dalle idee della proprietà, non a caso americana anche lì. 

Senza troppa fantasia, ma anche senza sbagliare, si può dire che la presenza e la gestione di Cristiano Ronaldo, ancora prima dei discorsi finanziari a lui legati, siano quanto di più lontano ci sia dalla filosofia di Rangnick. Che però è tutto tranne che uno stupido autolesionista, per riportare in ziona Champions una squadra attualmente ottava la strada migliore non è certo quella di scaricare il giocatore più forte, per quanto quasi trentasettenne, con un contratto fino al 2023. Certo l'esclusione di CR7 contro il Chelsea è sembrato un segnale del tipo 'Nessuno è più importante della squadra', ma è assurdo trarre conclusioni da una singola partita. È sicuro che fino a quando Rangnick lavorerà allo United non ci saranno altre operazioni alla Cristiano Ronaldo, ma nel presente la squadra è questa e l'aziendalista Rangnick a 63 anni sa quando è il caso di non fare il fenomeno. 

Rangnick arriva al Manchester United con un'aura di rispetto, visto che senza mezzi termini Klopp e Tuchel (oltre a Nagelsmann) lo considerano un maestro: senza troppi trofei alzati, come i veri maestri. Diversamente dagli allievi Rangnick non ha però un modulo fisso o preferito. È probabile che allo United giochi con il 4-3-3, per le caratteristiche dei giocatori, con Wan-Bissaka, Varane, Maguire e Shaw davanti a De Gea, poi Van de Beek, Mc Tominay e Bruno Fernandes a centrocampo, con Sancho, Cristiano Ronaldo e Rashford in attacco. Non abbiamo citato Pogba, in scadenza di contratto: con Rangnick può scoppiare un grande amore ma anche il suo contrario, e ad occhio il suo atteggiamento in campo e fuori non sembra esaltare il tedesco. 

Rangnick è particolarmente attaccato ad un un modulo ma ad alcuni principi sì, primo fra tutti quello di ribaltare l'azione velocemente dopo avere riconquistato palla. Sarà questo il suo primo intervento chirurgico sullo United, le cui statistiche avanzate dicono essere fra le peggiori squadre della lega come pressing e riconquista di palloni. Il secondo principio è quello di crescere insieme ai propri giocatori, quindi è sicuro che i prossimi mercati dello United saranno pieni di giocatori con il cosiddetto upside, come lo erano i vari Mané, Haaland, Firmino, eccetera, quando Rangnick li prese per le sue squadre. Di sicuro si apre un'era molto interessante, che potrebbe avere molti imitatori non soltanto in Premier League.

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