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Manchester United, la fine di Solskjaer© Getty Images

Manchester United, la fine di Solskjaer

Dopo la disfatta con il Liverpool e comunque tre anni senza vittorie i vertici dei Red Devils si chiedono se sia il caso di continuare con uno degli eroi dell'era Ferguson... 

Stefano Olivari

26.10.2021 ( Aggiornata il 26.10.2021 17:21 )

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Fra i grandi club calcistici del mondo, per fatturato e numero di tifosi, negli ultimi anni il Manchester United è stato quello gestito peggio in proporzione alle risorse a disposizione. Per certificarlo non c’era bisogno della disfatta di domenica contro il Liverpool, che ha messo in discussione la panchina di Ole Gunnar Solskjaer e acceso il toto-allenatori, con Antonio Conte molto ben posizionato per succedere al norvegese che guida lo United da quasi tre anni, da quando sembrava solo un traghettatore per il post Mourinho, prima di essere confermato sulla base del buon inizio ma soprtattutto del suo passato di giocatore dei Red Devils, con la vetta toccata grazie al gol della vittoria nella finale di Coppa dei Campioni 1998-99.

Fiducia a termine

Il vicepresidente esecutivo Ed Woodward ed il direttore generale Richard Arnold gli avrebbero detto di ritenere decisive le partite con Tottenham, Atalanta e Manchester City, per vedere almeno un cambio di atteggiamento, anche se questo orizzonte non sembra quello di una squadra che dal 2013 sta cercando il nuovo Alex Ferguson quanto a carisma, vittorie e capacità di programmare. In otto anni Moyes, Giggs, Van Gaal, Mourinho e Solskajaer hanno prodotto soltanto una Coppa d’Inghilterra (vinta con Van Gaal), un’Europa League e una Coppa di Lega (vinte da Mourinho). Zero Champions, e questo ci può anche stare mentre ci sta meno che nel dopo Ferguson non sia mai andato nemmeno in semifinale. Zero Premier League quasi zero le volte in cui è stato vicino a vincerla.

Rimanendo nel presente, a livello di nomi la rosa dello United è seconda soltanto a quella del Paris Saint-Germain: Cristiano Ronaldo, Pogba, Rashford, Van de Beek, Maguire, Bruno Fernandes, Varane, De Gea, eccetera. A parte CR7 tutti relativamente giovani, senza contare giovanissimi di valore già assoluto come Sancho e Greenwood. Il medio tifoso di Old Trafford è convinto che in mano ad un allenatore tutta questa gente volerebbe ed ha probabilmente ragione. Anche se recidere il cordone ombelicale con l’era Ferguson (che non a caso ha difeso il suo ex giocatore) è difficile.

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