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Il Barcellona per Messi© Getty Images

Il Barcellona per Messi

Il fuoriclasse argentino ha firmato con il Paris Saint-Germanin dopo 21 anni in Catalogna. Molto più di un'operazione di calciomercato, soprattutto per lui...

Stefano Olivari

15.08.2021 ( Aggiornata il 15.08.2021 10:16 )

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Lionel Messi ha firmato con il Paris Saint-Germain un contratto biennale da 40 milioni di euro lordi a stagione e andrà quindi a formare con Mbappé e l'amico Neymar un tridente che maiu si era visto nella storia del calcio, a livello di status: il giovane campione del mondo con ancora il meglio da dare, il campione nel pieno della carriera e adesso anche il fenomeno trentaquattrenne che sta perdendo qualche colpo ma sembra sempre carico, anche mentalmente: e diversamente nemmeno avrebbe dedicato l'ennesima estate all'Argentina, a questo giro però alzando un trofeo come la Coppa America, che l'Albiceleste non vinceva dal 1993 e che mai era stato vinto nell'era Maradona, tanto per fare il solito paragone. 

Messi è uno dei pochissimi fuoriclasse della storia del calcio, parlando dei massimi livelli internazionali e non di profeti del paesello, ad avere vissuto ventun anni di carriera nella stessa squadra. Una rarità ieri e ancora di più oggi, con i calciatori giustamente padroni del proprio destino. Una storia nata nel 2000, quando Il Newell's si rifiutò di pagare le spese mediche per il suo problema e di rifiutò di farlo anche il River Plate, con cui Messi aveva superato un doppio provino, il primo giocando malino (perché era stato messo con ragazzi più grandi) ed il secondo molto meglio. Sorvolando sull'interessamento del Como all'epoca di Enrico Preziosi, a quanto pare un'invenzione (almeno per quanto riguarda il provino, mai effettuato) di Preziosi stesso, il tredicenne era un ragazzo di talento ma davvero molto gracile, che solo l'ostinazione del padre portava a sostenere provini in mezza Argentina. 

La fortuna dei Messi fu quella di essersi legati a un buon agente, Horacio Gaggioli, che aveva come referente spagnolo il potente José Maria Minguella, legatissimo al Barcellona dove era stato interprete, collaboratore con varie funzioni e addirittura assistente di Rinus Michels ai tempi di Cruijff giocatore. In sostanza Minguella fece avere a Messi, senza fargli alcuna promessa, un provino nelle giovanili del Barcellona dirette da Carles Rexach. Nel settembre del 2000 quel tredicenne segnò sei gol e fece molto di quello che poi tutto il mondo avrebbe visto nei decenni successivi, così Rexach lo bloccò all'istante pur consapevole che il fisico non fosse adeguato nemmeno al calcio giovanile. 

Il contratto infatti arrivò soltanto dopo tre mesi, segno che su Messi continuavano ad esserci dubbi (ed anche che i Messi non avessero alternative), e l'esordio in maglia blaugrana soltanto a marzo del 2001, con frattura del perone alla seconda apparizione. Ma il talento non era in discussione e gli allenatori delle giovanili del Barcellona, su tutti Tito Vilanova che pioi Messi avrebbe ritrovato in prima squadra, ci lavorarono sopra tantissimo. Il resto è storia di oggi, anzi possiamo dire di ieri. Le lacrime dell'altro giorno erano vere. 

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