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Glasgow Rangers dieci anni dopo© Getty Images

Glasgow Rangers dieci anni dopo

La squadra allenata da Steven Gerrard ha fermato a nove la striscia di campionati consecutivi vinti dai rivali del Celtic. Senza le spese relativamente pazze del passato, a nove anni dalla ripartenza dal quarto livello del calcio scozzese...

Stefano Olivari

08.03.2021 ( Aggiornata il 08.03.2021 16:11 )

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I Rangers di Glasgow hanno vinto la Scottish Premiership con 6 turni di anticipo, interrompendo a 9 la striscia di campionati consecutivi degli arcirivali del Celtic. Per la squadra che dal 2018 è allenata da Steven Gerrard è il campionato vinto numero 55, record mondiale superando di uno i nordirlandesi del Linfield, ed il festeggiamento non potrebbe essere migliore visto che fra una settimana affronteranno proprio il Celtic, sia pure a porte chiuse. In un momento simile vale la pena ricordare la storia recente dei Rangers dopo la stupenda stagione 2010-2011, conclusa con un classico double, campionato più coppa, sotto la storica guida di Walter Smith.

Risultati che però andavano di pari passo con una grave crisi finanziaria, cresciuta lentamente nel tempo, al punto da imporre un cambio di proprietà e di subire una penalizzazione di 10 punti per mancati pagamenti al fisco britannico. Tutto superato dal fallimento del giugno 2012, sotterrati da oltre 100 milioni di euro di debiti e da altre pendenze. Cosa si fa in questi casi in quasi tutto il mondo? Ci si inventa una nuova società (NewCo, in managerese), che rilevi i titoli sportivi della vecchia, beffando la maggior parte dei creditori mentre i media fanno digerire tutto a colpi di 'La Premier League scozzese non può fare a meno dei Rangers'.

È esattamente questo che tentarono di fare a Glasgow, ma in questo caso una Lega più serie di altre bocciò la richiesta di ammissione diretta nella SPL. Si provò quindi con la SFL, cioè la lega che radunava i livelli dal secondo al quarto, che approvò l'iscrizione dei Rangers ma partendo dal livello più basso, la Third Division, quella che oggi si chiama Scottish League Two. Per farla breve: per la squadra allenata da Ally McCoist promozione nel 2013 in League One e nel 2014 in Championship. Due stagioni di assestamento e poi nel 2016, con Mark Warburton (l'attiale allenatore del QPR) in panchina, il ritorno nella massima categoria.

Altra svolta nel 2018, con il clamoroso ingaggio di Steven Gerrard. Clamoroso per la fama dell'ex trascinatore del Liverpool e della nazionale inglese, ma anche per il fatto che si trattasse del suo primo incarico in assoluto in panchina: insomma, anche in Scozia ci sono i predestinati. Per Gerrard contratto quadriennale ma pochi lussi in sede di calciomercato: nella sua era gli acquisti più costosi sono stati quelli di Ryan Kent, 7 milioni al Liverpool, Kemar Roofe (5 milioni all'Anderlecht) e Ianis Hagi (3,50 milioni al Genk). Niente di lontanamente paragonabile alle spese pazze, pazze per gli standard scozzesi, dell'era Advocaat, a cavallo di inizio millennio, con i vari Van Bronckhorst, Numan, Flo, eccetera. E adesso? Il contratto di Gerrard scade nel 2024, ma è fin troppo facile pensare che se Klopp lascerà il Liverpool il posto alla guida dei Reds sarà suo. 

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