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Il Mondiale di Gerard Houllier© Getty Images

Il Mondiale di Gerard Houllier

Addio ad un allenatore ricordato con affetto a Liverpool, Lione e Parigi, non solo per le vittorie ma anche per lo stile. La pagina nera rimane la mancata qualificazione della sua Francia al Mondiale 1994...

Stefano Olivari

14.12.2020 ( Aggiornata il 14.12.2020 15:28 )

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Gerard Houllier è morto a 73 anni per un attacco di cuore ed è ricordato con affetto soprattutto a Liverpool, come sono ricordati con affetto tutti gli uomini che aprono la strada anche se i trofei magari li vincono altri. Comunque nelle sue sei stagioni ad Anfield Road l'allenatore francese di trofei ne ha alzati, su tutti la Coppa UEFA 2000-2001, anche se mai la Premier League e mai la Champions, che proprio la stagione seguente la sua partenza avrebbe vinto Benitez, nella finale della rimonta da 0-3 sul Milan di Ancelotti. In realtà Houllier ha fatto bene quasi ovunque abbia allenato, dal Paris Saint-Germain al Lione (campionati francesi vinti con entrambe le squadre) fino all'Aston Villa, ultima tappa nel 2011 di una carriera interrotta per i ricorrenti problemi cardiaci.

Un allenatore molto rispettato, in Inghilterra e anche in Francia, nonostante il suo nome sia legato ad una delle più grosse delusioni della storia del calcio francese, la mancata qualificazione alla fase finale del Mondiale 1994. Houllier era già un allenatore di nome quando alla fine degli anni Ottanta fu nominato direttore tecnico delle nazionali francesi e poi di fatto si autonominò vice di Platini fino all'Europeo del 1992. Di fatto fu quindi corresponsabile della mancata qualificazione francese al Mondiale del 1990, finendo dietro alla grande Jugoslavia dell'epoca, fra Stojkovic e Savicevic, ma anche alla Scozia: ed era la nazionale di Papin, Cantona, di un giovane Deschamps...

Diventato commissario tecnico senza più Platini, da metà 1992, si prospettò quindi a Houllier la possibilità di rifarsi. Si qualificavano in due nel girone con Svezia, Bulgaria, Austria, Finlandia e Israele, un traguardo ampiamente alla portata della Francia. Che iniziò benissimo ma si suicidò nelle ultime due partite, entrambe in casa al Parco dei Principi ed entrambe perse: 2-3 contro Israele ultimo e già eliminato, con gol della vittoria israeliano al 90' dopo che la Francia era stata in vantaggio 2-1 con gol di Sauzée e Ginola, ma soprattutto contro la Bulgaria: gol del vantaggio di Cantona, pareggio di Kostadinov ed ancora Kostadinov al 90' a segnare il gol della qualificazione bulgara, nato da un assurdo errore di Ginola (con il quale avrebbe avuto una interminabile polemica, finita anche in tribunale), e del disastro francese, con la squadra di Houllier finita dietro alla Svezia ed alla nazionale che aveva Hristo Stoichokov come leader. Una mazzata devastante, che a Houllier costò il posto di allenatore della nazionale maggiore, andato al suo assistente Aimé Jacquet, ma non quello di direttore tecnico. Ed è con questa carica che nel 1998 sarebbe diventato campione del mondo, dopo avere lanciato nelle nazionali giovanili la generazione degli Henry e dei Trezeguet ed avere posto le basi, insieme ad altri, di un boom che dura ancora oggi. 

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