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Juventus al Camp Nou, da Buffon a Buffon© Juventus FC via Getty Images

Juventus al Camp Nou, da Buffon a Buffon

Il 3-0 contro la squadra di Messi non è la prima impresa compiuta dai bianconeri in uno degli stadi più prestigiosi del mondo. Chi c'era in porta nei quarti di finale della Champions League 2002-2003?

Stefano Olivari

09.12.2020 ( Aggiornata il 09.12.2020 14:47 )

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La vittoria della Juventus al Camp Nou contro il Barcellona è di quelle che fanno parlare in tutta Europa, ma per i bianconeri non è stata la prima volta e nemmeno la seconda. Il 2-1 in Coppa delle Fiere del 1970, gol di Haller e Bettega, se lo ricordano ormai in pochi, mentre è decisamente più facile rievocare il 2-1  del 22 aprile 2003, partita di ritorno dei quarti di finale di Champions League dopo che l'andata era finita 1-1. La squadra di Lippi si presentò senza l'infortunato Trezeguet, sostituito da Di Vaio, e con parecchi giocatori, da Del Piero a Nedved, annunciati in cattive condizioni fisiche. Unico giocatore in comune con la Juventus di 17 anni e mezzo dopo Gigi Buffon...

La difesa a quattro era formata da Thuram, Ferrara, Montero e Zambrotta, a centrocampo c'erano Tacchinardi e Davids, con Camoranesi, Nedved e Del Piero a sostegno di Di Vaio. In panchina, fra gli altri, un altro punto di contatto con la Juventus di oggi oltre a Buffon e Nedved, cioè Igor Tudor, oltre a Pessotto ad un declinante Antonio Conte. Fu la grande notte di Nedved e di Buffon, con il ceco a trascinare l'attacco quasi da solo ed il portiere a parare tutto. Nel primo tempo occasioni enormi sciupate da Di Vaio e Del Piero, con soltanto Nedved all'altezza della situazione, contro un Barcellona comunque non trascendentale nonostante i grandi nomi schierati da Antic: Puyol, Frank De Boer, Overmars, Luis Enrique, Kluivert, Xavi, Thiago Motta, nel finale anche Riquelme...

Lippi all'intervallo lasciò negli spogliatoi Di Vaio e Camoranesi, mettendo Zalayeta e Birindelli. I fatti gli avrebbero dato clamorosamente ragione, perché Nedved lanciato da Davids batté Bonano e segnò il gol che valeva le semifinali. Le valse per pochi minuti, fino al pareggio di Xavi con un tiro dal limite, e sembrò non valerle più a 10 minuti dalla fine, con l'espulsione di Davids, fino a quel momento più volte graziato. Rimasta in dieci, la Juventus giocò e fu costretta a giocare una partita da squadra italiana di altri tempi, difesa e contropiede, con Del Piero sostituito da Tudor tanto per chiarire il concetto. Supplementari tutti così e a 6 minuti dai calci di rigore Zalayeta sfruttò l'assit di Birindelli segnando il gol più importante della sua vita. Ai rigori quella Juventus ci sarebbe andata nella finale di Manchester contro il Milan, perdendo, ma l'impresa di quella notte al Camp Nou fu, in proporzione al valore dei giocatori e all'imporranza della partita, superiore a quella di adesso.

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