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Sulla mappa con Guardiola© Getty Images

Sulla mappa con Guardiola

L'allenatore catalano ha prolungato fino al 2023 il suo contratto con il Manchester City: i proprietari non guardano solo alle vittorie e al gioco, ma alla notorietà mondiale di un club che oggi vale 10 volte di più rispetto al 2008...

Stefano Olivari

21.11.2020 ( Aggiornata il 21.11.2020 16:26 )

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Pep Guardiola ha prolungato fino al 2023 il suo contratto con il Manchester City. Se tutto andrà bene, quindi, e non ci sarebbe ragione che non andasse bene visto che la Champions League non è un'ossessione, l'allenatore catalano rimarrà almeno sette anni sulla panchina di un club a cui ha trasmesso la sua filosofia di gioco, vincendo il giusto e godendo della fiducia incondizionata dei proprietari. Consapevoli che Guardiola non significhi soltanto gioco e trofei alzati, in fondo di allenatori che vincono e/o giocano bene è pieno il mondo, ma è soprattutto un marchio di qualità che a sua volta dà lustro al marchio Manchester City.

La cui storia moderna è iniziata nel 2008, quando Mansour bin Zayed bin Sultan bin Zayed bin Khalifa Al Nahyan, meglio conosciuto come Sheikh Mansour o Al Mansour, comprò da Thaksin Shinawatra per circa 250 milioni di euro di allora un club da metà classifica, che come recenti colpi di mercato poteva annoverare Elano e Rolando Bianchi, cioè buoni giocatori ma non certo i primi obbiettivi del Real Madrid o del Chelsea di quei tempi. E subito dopo l'arrivo del gruppo finanziario di Abu Dhabi fu presentato il biglietto da visita, acquistando Robinho dal Real Madrid e annunciando quindi al mondo che una nuova potenza calcistica stava per nascere. Una potenza che oggi vale dieci volte tanto l'investimento iniziale di Mansour, anche se bisogna tenere conto dell'effetto Premier League e di quanto investito, spesso gettato via, sul mercato in questi 12 anni: un miliardo e mezzo di euro di rosso in totale, stando prudenti. In questo quadro i circa 13 milioni netti di euro a stagione che guadagnerà Guardiola sembrano quasi un prezzo di favore fatto dall'ex tecnico di Barcellona e Bayern Monaco. 

Che non è stato certo l'unico allenatore a vincere al City nell'era araba. Prima di lui ci sono riusciti Roberto Mancini (una Premier League e una FA Cup in 4 anni) e Manuel Pellegrini (una Premier League e due Coppe di Lega in tre anni), con squadre un po' meno forti di quelle date in mano a Guardiola. Che in Inghilterra ha vinto tanto (due Premier League, una FA Cup, tre Coppe di Lega), ma in Champions League non è mai andato oltre i quarti di finale ed in certe occasioni le eliminazioni sono state quasi da suicidio, contro avversari di livello inferiore come Monaco, Tottenham e Lione, senza dimenticare il modo in cui il Liverpool di Klopp di due anni fa asfaltò il City nei quarti di finale. Ma al di là della contabilità wikipedistica, Guardiola ha messo il City sulla mappa del calcio che conta e fa notizia in ogni angolo del pianeta. Con lui in panchina è molto più probabile che ci rimanga. 

 

 

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