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La prima volta di Matthaus a San Siro© Getty Images for Paulaner

La prima volta di Matthaus a San Siro

Inter-Borussia Moenchengladabach ha avuto un precedente non soltanto nel famoso incrocio in Coppa dei Campioni, ma anche nella Coppa UEFA 1979-80. Con record di incasso a San Siro e primi passi internazionali di un mediano diciottenne... 

Stefano Olivari

21.10.2020 ( Aggiornata il 21.10.2020 18:40 )

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Inter-Borussia Moenchengladbach, che apre la Champions League della squadra di Conte, è una partita che a livello ufficiale non si vedeva da 41 anni. Dal secondo turno, cioè i sedicesimi di finale, della Coppa UEFA 1979-80. Importanza inferiore alla famosa sfida della lattina della Coppa Campioni di 8 stagioni prima, ma non di tanto: le coppe europee dell’epoca erano infatti strutturate in modo tale che spesso il loro livello era simile. Difficile sostenere che il pur eroico Nottingham Forest di Clough, vincitore della Coppa Campioni in quella stagione (e anche nella precedente), fosse molto superiore al Valencia allenato da Alfredo Di Stefano, con in campo Bonhof e Kempes, vincitore della Coppa delle Coppe, o alle quattro tedesche nelle semifinali di Coppa UEFA.

L’Inter di Bersellini aveva pareggiato 1-1 nella partita di andata, in Germania, con Altobelli che aveva risposto al gol di Hannes, sfruttando un lancio di Oriali e ancor di più un’uscita sbagliata di Kneib. E per quel 7 novembre 1979, a San Siro, si era guadagnata qualche chance in più contro un’esponente del grande calcio tedesco dell’epoca, allenata dall'esordiente Jupp Heynckes che del Gladbach era stato fino al 1978 uno strepitoso attaccante. Come era costume in quegli anni, la vigilia era segnata dall’ossessione per le marcature di avversari che si conoscevano quasi soltanto per sentito dire: Bersellini progettò di mettere Canuti sull’ala sinistra Lienen, Pancheri (Beppe Baresi era squalificato), sull’altra fascia contro Del’Haye e Mozzini sulla punta centrale Nickel. Bordon in porta, Bini libero, Caso a fare le veci dell’escluso Beccalossi, mezzo infortunato, a centrocampo Pasinato, Marini e Oriali, Altobelli e Muraro di punta.

A sorpresa Heynckes mise fra i titolari un diciottenne appena arrivato nel club, già visto per qualche minuto all’andata, che si chiamava Lothar Matthäus. Giocatore ben diverso da quello che sarebbe esploso nel Bayern Monaco e poi nell’Inter di Trapattoni, trascinatore della Germania Ovest al Mondiale 1990, Pallone d'Oro e tante altre cose: Matthäus era quello che nel 1979 si definiva mediano, senza nemmeno grandi licenze offensive, anzi, era abbastanza incollato ad Oriali, che infatti giocò male e fu sostituito da Beccalossi che giocò anche peggio. La partita fu bellissima: Inter in vantaggio con Altobelli (cross dalla sinistra di Pancheri, testa di Muraro e testa di Altobelli quasi sulla linea di porta), pareggio di Nickel con un tiro da oltre 30 metri che sorprese Bordon, supplementari. Ancora vantaggio di Altobelli (ancora di testa, sempre cross di Pancheri dalla sinistra) prima del 2-2 di Ringels con un destro ravvicinato e del 3-2 ancora di Nickel, su rigore concesso da Palotai. Eliminazione in uno stadio esaurito, 78.331 spettatori e record assoluto di incasso per l’Italia: 690 milioni di lire. Ormai la nostalgia si è spostata dai giocatori alla presenza del pubblico.

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