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La fine della Germania Est

La fine della Germania Est

Trent'anni fa la nazionale della Repubblica Democratica tedesca disputava contro il Belgio la sua ultima partita, vincendola grazie a due gol di Sammer e chiudendo una storia che aveva avuto al Mondiale 1974 il suo punto più alto...

Stefano Olivari

13 settembre 2020

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La nazionale di calcio della Germania Est è scomparsa insieme alla sedicente Repubblica Democratica Tedesca, l'anno dopo la caduta del Muro di Berlino. Senza grandi cerimonie, anzi con nessuna cerimonia visto che quel 12 settembre del 1990 a Bruxelles pur sapendo che la riunificazione sarebbe avvenuta il 3 ottobre nessuno aveva la percezione che la partita contro il Belgio, all’inizio valevole per le qualificazioni a Euro 1992 ma poi trasformata in amichevole, sarebbe stata l’ultima della Germania Est. 2-0 per i tedeschi, con una doppietta di Matthias Sammer, la giovane stella della Dinamo Dresda che l’anno dopo sarebbe andata all’Inter ma che i suoi giorni di gloria, con tanto di Champions League vinta in finale sulla Juventus, li avrebbe vissuti nel Borussia Dortmund.

Trent’anni fa si chiuse quindi una storia iniziata nel 1952, con il suo punto più alto toccato al Mondiale 1974, quando la squadra allenata da Georg Buschner fu sorteggiata nello stesso girone della Germania Ovest padrona di casa, di Cile ed Australia. 2-0 all’Australia, 1-1 con il Cile e poi il 22 giugno 1974, ad Amburgo, il giorno dei giorni (si giocò alle 19.30, ma non sottilizziamo), con l’unica sfida fra le due nazionali maggiori in 38 anni. Come anche i non tedeschi sanno, vinse la Germania Est con un gol di Jürgen Sparwasser, ma va anche ricordato che le ultime partite del girone non erano in contemporanea e che quindi si conosceva già il risultato finale di Cile-Australia: uno 0-0 che aveva già qualificato al turno successivo entrambe le Germanie, con quella dell’Ovest che grazie a due vittorie era in quel momento davanti di un punto.

Fu davvero un colpo di classe degli organizzatori e della FIFA, visto che tutte le ultime partite degli altri gironi avevano la contemporaneità. Fra queste anche anche quelle del girone del Brasile, che si disputarono quel 22 giugno alle 16, con la squadra di Zagallo che batté lo Zaire e passò come prima. In altre parole, la Germania Ovest vincendo o anche solo pareggiando con i cugini poveri sarebbe finita in un girone di semifinale con Brasile e quasi certamente la Grande Olanda di Cruijff che il giorno dopo era strafavorita con la Bulgaria. Una situazione altamente irregolare, un calendario assurdo mai spiegato né all’epoca né dopo. Sta di fatto che la Germania Ovest, che stentava ad ingranare e che era dilaniata dalle polemiche per il caso Netzer, aveva addirittura la convenienza nel perdere, per capitare in un girone leggermente più facile e trovare la forma lungo il cammino.

E infatti perse, anche se l’andamento della partita con gli occgi di ieri e anche quelli di oggi sembra abbastanza onesto. La Germania Ovest giocò discretamente, andando vicino al gol con Flohe e Grabowski, ma quella dell'Est sembrò da subito più motivata e la più grande palla gol del primo tempo capitò a lei, con Kreische, grande talento che sarebbe entrato nel mirino della Stasi,a mettere incredibilmente il pallone alto a porta vuota, senza essere marcato. La Germania Est che sfiorò ancora l’1-0 prima di andare al riposo, con un sinistro di Lauck, facendo crescere i fischi del Volksparkstadion contro la la squadra di Helmut Schön, fra l'altro nativo di Dresda. Nel secondo tempo la DDR ebbe spesso in mano il gioco, con gli avversari che al massimo facevano melina. Il gol di Sparwasser, a 13 minuti dalla fine, fu quindi meritato e l’azione sembrò al di sopra di ogni sospetto, visto che l’attaccante toccò il pallone di testa mettendo fuori tempo Vogts e Beckenbauer, battendo poi Maier di destro. La reazione della Germania Ovest si sintetizzò in un calcio di punizione di Hoeness: alla fine vincitori contenti e sconfitti più preoccupati deelle varie polemiche che del successivo girone. Il Mondiale della DDR proseguì con sconfitte dignitosissime contro Brasile e Olanda, ma per molti versi era già stato vinto ad Amburgo, sia pure contro avversari non bellicosi. Una storia strana, quella della Germania Est, trascinatasi fino a 30 anni fa e chiusa battendo il Belgio di Scifo e Ceulemans, allenato da Guy Thys. 

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