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Euro 2020, il miglior girone dell'Italia© Getty Images

Euro 2020, il miglior girone dell'Italia

Svizzera, Turchia e Galles: la fase finale a 24 squadre rende improbabili i gironi di grande qualità media, ma in ogni caso agli azzurri di Mancini è andata bene. Dall'Europeo del 1980 ad oggi, qualche facile confronto...

Stefano Olivari

30.11.2019 ( Aggiornata il 30.11.2019 20:00 )

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Le avversarie dell’Italia di Roberto Mancini nel girone iniziale dell’Europeo saranno Svizzera, Turchia e Galles. Il sorteggio di Bucarest è stato fra i meno casuali della storia del calcio, fra limitazioni, paletti e obbligo di inserire le nazionali nel girone in cui una delle città ospitanti è la loro, ma tutto quello che ha potuto fare la fortuna l’ha fatto. Al di là del fatto che passando agli ottavi di finale le prime due di ogni girone e le quattro migliori terze quasi nessuna grande correrà rischi fatta eccezione per quelle del girone F: probabilmente il girone più qualitativo di sempre, visto che schiera i campioni del mondo in carica (Francia), i campioni d’Europa in carica (Portogallo) e la squadra migliore nella storia dell’Europeo (Germania).

Tornando all’Italia, la domanda è una sola: possiamo davvero esultare? Il passato dice di sì, anche se confrontarlo è improprio visto che la comparsa della fase a gironi è del 1980, in occasione dell’Europeo giocato in Italia in cui le squadre erano però soltanto 8. In quell’occasione gli azzurri di Bearzot finirono nel girone di Inghilterra, Belgio e Spagna: 0-0 a Milano contro la Spagna allenata dal mito Kubala, vittoria a Torino sull’Inghilterra che (anche) in quell’epoca dominava a livello di club, con gol di Tardelli, altro 0-0 a Roma contro il Belgio di Guy Thys che fece passare l’Italia solo come seconda, condannandola (non erano previste le semifinali, una stupidaggine mutuata dai Mondialei 1974 e 1978) alla finale per il terzo posto poi persa ai rigori contro la Cecoslovacchia.

Anche nella fase finale di Euro 1988, in Germania Ovest, il girone fu di grande impatto emotivo: i padroni di casa allenati da Beckenbauer (finì 1-1, con gol di Mancini e il famoso ‘vaffa’ alla trinuna stampa), la Spagna di Munoz (vittoria 1-0 con gol di Vialli) e la Danimarca, battuta 2-0. Il cammino degli azzurri, passati come secondi, sarebbe poi finito in semifinale contro l’Unione Sovietica di Lobanovsky. Nel 1996, in Inghilterra, prima edizione a 16 squadre, l’Italia di Sacchi batté la Russia, perse con la Repubblica Ceca e pareggiò con la Germania, non riuscendo a passare il turno. Nel 2000, in Belgio e Olanda, primo passaggio del turno come primi del girone: l’Italia di Zoff ci riuscì battendo Turchia, Belgio e Svezia e poi dopo avere battuto Romania e Olanda si fece scippare l’Europeo dalla Francia in un modo che ancora fa male.

Nel 2004 per la seconda volta l’Italia non riuscì a passare il girone: la squadra di Trapattoni pareggiò con Danimarca e Svezia, poi superò la Bulgaria ma si dovette arrendere di fronte a quel 2-2 fra Svezia e Danimarca al di sotto di ogni sospetto. Ad Austria-Svizzera 2008 la squadra di Donadoni passò come seconda dietro all’Olanda: sconfitta con la nazionale allenata da Van Basten, pareggio con la Romania e vittoria 2-0 sulla Francia di Domenech, in una riedizione della finale mondiale di due anni prima. Gli azzurri nei quarti trovarono la Spagna di Luis Aragones, che colse la prima delle sue tante vittorie (poi con Del Bosque) di quell’epoca superando gli azzurri però soltanto ai rigori.

Nel 2012, Polonia-Ucraina, altro passaggio del turno come seconda dietro alla Spagna, in un girone che comprendeva anche Croazia e Irlanda. Dopo aver superato Inghilterra e Germania, nella grande notte di Balotelli, la squadra di Prandelli perse la finale contro la Spagna ingiocabile di quegli anni. Francia 2016 è stata poi la prima edizione a 24 squadre e la qualità dei gironi ne ha ovviamente risentito: la squadra di Conte passò come prima in quello che comprendeva Belgio, Irlanda e Svezia. Poi, dopo avere battuto la Spagna negli ottavi, la sconfitta ai rigori contro la Germania nei quarti.

I nomi delle avversarie ufficializzano una verità banale: l’allargamento delle partecipanti alla fase finale ha reso i gironi interessanti per capire in quale parte del tabellone si finirà. Ad Italia 1980 le 8 nazionali partecipanti rappresentavano il 25% delle 32 federazioni affiliate all’UEFA. 40 anni dopo siamo arrivati a 24 squadre su 55 federazioni affiliate, cioè il 43%. Situazione che rende spesso insulse le qualificazioni e a volte modesti i gironi (ma non ditelo a Germania, Francia e Portogallo). Con i calcoli che si possono fare giusto per l’avversaria degli ottavi: un’Italia prima nel girone, come potrebbe essere, incontrerebbe la seconda del gruppo C e cioè probabilmente una fra Ucraina e Austria, considerando l’Olanda più forte. Vincendo si potrebbe avere un quarto non impossibile, con la vincente del gruppo B, mettiamo il Belgio, o una delle terze. Insomma, non ci è andata male e per emozionarci davvero, per vivere quelle partite che entrano nella memoria collettiva di un paese, dovremo attendere gli ottavi. 

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